NON E’ TEMPO DI MORIRE

 Non è tempo di morire

Leonardo Gori

Editore: TEA

Collana: Narrativa Tea

Anno edizione: 2016

Formato: Tascabile

Pagine: 298 p.

 

 

 

Descrizione

Milano, 1969: Bruno Arcieri indaga tra le macerie di piazza Fontana.

“Uno dei personaggi più singolari e più amati della narrativa gialla italiana” – La Nazione

Per arrivare in piazza Fontana, con l’auto di servizio, ci misero dieci minuti. Il vicequestore Bianchi fermò la macchina quasi davanti alla Banca Nazionale dell’Agricoltura. Arcieri e i due poliziotti, stratti nei loro impermeabili chiari, passarono davanti a due guardie e superarono ciò che restava della porta d’ingresso. Entrarono nella grande sala circolare, teatro della carneficina. Arcieri avvertì come prima cosa l’odore: calcinaccio e legno bruciato, misto a qualcosa che sapeva di morte. Ripensò, inevitabilmente, alle immagini di guerra: gli scavi nelle macerie dei palazzi abbattuti dalle bombe, le voragini nelle strade.

È per fare un piacere a una vecchia amica, e cavarne dai guai una giovane, che Bruno Arcieri, ormai ex colonnello dei Carabinieri e ritiratosi dal servizio attivo, accetta di andare a Milano proprio nei giorni immediatamente successivi alla strage di piazza Fontana.

Insegue quella che gli pare un’illusione o forse soltanto la speranza di una figlia che non può rassegnarsi. La città è sconvolta, e Arcieri, ricorrendo a vecchie conoscenze, indaga con discrezione sugli ultimi movimenti di una della vittime.

Piccoli indizi, un paio di incontri, qualche voce: a poco a poco da quella che sembrava un’idea bislacca prende corpo una traccia sempre più consistente, e Arcieri si trova a dover affrontare ancora i fantasmi di un passato che non vuole passare.

E mentre comincia a intravedere la verità, suo malgrado la pista lo porta a una valigetta di documenti riservati… Di nuovo toccherà a lui, vecchio servitore di uno Stato sempre meno comprensibile, e ormai sotto attacco, decidere se andare fino in fondo. Da solo, come sempre.

Il titolo del Corriere del 13 dicembre 1969

il cratere aperto dalla bomba

Argomenti legati al libro:

A buon diritto, per quanto marginale sia la vicenda di PIAZZA FONTANA nella trama, questo romanzo può essere considerato un giallo storico. Infatti ad esso sono collegate tante pagine di sangue della storia della Repubblica Italiana.

Se vi interessa approfondire l’argomento, vi consiglio di leggere l’articolo “la madre di tutte le stragi”, comparso sul Corriere della Sera nel 2016.

Riguardo al processo (o meglio, alla lunga serie di processi) seguito a questo orribile atto, vi segnalo invece l’ articolo “Piazza Fontana 12 dicembre ’69: la madre di tutte le stragi” , apparso su La Repubblica.

Infine, su Focus è comparsa una toccante intervista al giudice Salvini, l’ultimo magistrato ad occuparsi del processo.

I LIBRI

  • Ferdinando Imposimato : La Repubblica delle Stragi impunite
  • Vladimiro Satta : I Nemici della Repubblica –  Storia degli Anni di Piombo
  • Adalberto Baldoni, Sandro Provvisionato : ANNI DI PIOMBO
  • Giampaolo Pansa : Sangue, Sesso e Soldi – Una controstoria d’Italia dal 1946 ad oggi
  • Paolo Posteraro : Povera Italia
  • Sergio Zavoli : La notte della Repubblica
  • Indro Montanelli e Mario Cervi : L’Italia degli anni di piombo (1965-1978)
  • Indro Montanelli e Mario Cervi, L’Italia degli anni di fango (1978-1993)

NON E’ TEMPO DI MORIRE – BREVE RIASSUNTO E LA MIA OPINIONE:

Come avrete capito, l’argomento della storia recente del nostro Paese è uno dei miei preferiti. Solo negli ultimi sei mesi mi è capitato di leggere (o di rileggere per la milionesima volta) i libri segnalati. Di ognuno parleremo in seguito. Intanto dovrete “accontentarvi” dei link…

Ma torniamo all’ultima avventura di Bruno Arcieri. Sembrerebbe finalmente che, chiusi vari conti con il passato ne “Il ritorno del Colonnello Arcieri”, finalmente il buon Bruno possa godersi la vita. Convive con la sua fidanzata francese Marie ed ha investito i suoi soldi in un ristorante.

Ha quindi realizzato il suo sogno di essere “un semplice cuoco”. Con lui nella sua trattoria lavorano anche i ragazzi della comune in cui aveva trovato rifugio nella precedente avventura.

Ma il passato torna prepotente a bussare. La sua cara amica, la baronessa Serenella “Nelli”Giusi Cattani, che tante volte ha aiutato Arcieri in passato, gli chiede un favore. La sua amica Ada Arnai (p 19):

«ha una nipotina di 20 anni….molto libera…suo padre, Antonio Arnai, l’unico figlio di Ada, era a Milano in quella banca, quando è scoppiata la bomba»

A quanto pare, la ragazza «Non riesce ad accettare la perdita…è convinta che ci sia sotto una specie di mistero». 

Ma Arcieri non vuole impicciarsi : «Niente più intrighi, niente sangue, niente poteri occulti. Non voleva più avere a che fare con il mondo delle ombre…intendeva vivere la sua vita per quel che gli restava» (p.20)

Prova pure a defilarsi, Arcieri, «Sono un uomo di età, in pensione…senza più amici che contano…Colleziono solo vecchi nemici» (p 21).

Ma la ragazzina è testarda e viziata. Il padre le avrebbe telefonato alle 17 del 12 dicembre. La bomba che lo avrebbe ucciso era esplosa alle 16.37.

NON E’ ANCORA TEMPO DI PENSIONE, CARO BRUNO

E Arcieri parte per Milano, per Serenella e per mettere in salvo una delle ragazze della comune, caduta in un brutto giro di droga.

A Milano, grazie ai contatti di Berta, un’altra delle ospiti della comune, Arcieri viene ospitato in un MONASTERO FEMMINILE! Infatti Berta è una ex suora. La madre superiore è uno spasso: alta come una bambina di 10 anni, con una voce baritonale, vuole ascoltare la musica dei giovani!

Il passato non perdona, caro Arcieri…

e nessuno crede che la sua sia solo un’indagine marginale, per fare contenta una cara amica…Un suo ex informatore lo vede sul luogo della strage, lo contatta e, a sua insaputa, gli affida documenti scottanti proprio sulla strage di Piazza Fontana (p 140):

«Partendo da lì, si poteva arrivare senza dubbio a chi aveva messo la bomba e perché»

Nonostante la sua trentennale esperienza di porcate varie, Arcieri resta sconvolto dal contenuto di quei documenti e il suo profondo senso del dovere gli impone di agire, di rinunciare alla sua meritata pensione, alla sua amata Marie…

Dalle carte nelle mani di Arcieri, emerge infatti un quadro sconvolgente, che dimostra l’esistenza (p 192) «di una vasta operazione internazionale per radicalizzare lo scontro politico in Italia». Infatti la strage di Piazza Fontana è stata definita “la madre di tutte le stragi”, il primo atto di terrorismo in Italia.

Una dichiarazione di guerra contro lo Stato e le sue istituzioni, dietro cui era un preciso volere politico. Quella strage ha influenzato la storia d’Italia degli anni 70, 80 e persino 90 del secolo scorso.

«Ogni pagina gridava dolore e sangue. Ogni nome era un’accusa»

E Bruno Arcieri torna a combattere contro i nemici di sempre, vecchi e nuovi. Lo deve alle vittime di Piazza Fontana, lo deve a se stesso e a chi ha avuto fiducia in lui….

Adesso ci toccherà aspettare il prossimo romanzo della serie, per sapere cosa ne sarà di Bruno. Come gli ricorda il commissario Bordelli (p 241): «Lei, Colonnello, è sempre a caccia di guai»…

Un romanzo bello e intenso, il cui valore, per me, va ben oltre il semplice giallo. In effetti la vicenda principale diventa presto marginale. Il Bene ha la precedenza sulla serenità di una ragazzina…Il Bene Comune contro il bene del singolo…Arcieri non ha dubbi: anche stavolta metterà a repentaglio la sua stessa vita per sconfiggere il Male!

Un sollievo, dopo Il ritorno del Colonnello Arcieri, ritrovare il Leonardo Gori che mi ha fatto appassionare alle vicende di questo anziano colonnello dei Servizi Segreti.

VOTO: 9/10

NOTA: nessuno ha ancora dato giustizia alle vittime di quella strage….

NON E’ TEMPO DI MORIRE – LE RICETTE DEL COLONNELLO

Ci regala diverse ricette, il cuoco – spia.

Una delle più buone, è sicuramente la classica PASTA con PATATE, PANCETTA e PROVOLA. Voglio provarne una versione in insalata di riso….E così abbiamo risolto il problema di cosa cucinare domani…

A Milano si gode un buon MINESTRONE ALLA MILANESE ed altri piatti della tradizione lombarda, tra cui i mitici MONDEGHILI e la BUSECCA!

I MONDEGHILI sono delle fantastiche polpette fatte con gli avanzi di bollito o brasato tritati con mortadella, salsiccia, pane raffermo inzuppato nel latte, uniti ad uovo e spezie. Si ricavano delle palline che vengono poi impanate. Infine le polpette vengono schiacciate ed assumono una forma intermedia tra una polpetta e un piccolo hamburger. La ricetta la trovate QUI 

La BUSECCA è invece la TRIPPA ALLA MILANESE.  Consumata tradizionalmente alla sera della Vigilia di Natale, la busecca è una delle pietanze rappresentative della cucina milanese. Tanto che “busecconi”, cioè “mangia-trippa”, è uno dei soprannomi con cui sono conosciuti i milanesi. Il piatto è a base di trippa, fagioli, passata di pomodoro, carote e sedano. La ricetta, se vi interessa, la trovate QUI.

 

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!