NEL FUOCO di Preston & Child (# 13 Pendergast)

NEL FUOCO è il TREDICESIMO ROMANZO della serie dedicata alle indagini di Aloysius Pendergast. Che ritroviamo dopo la conclusione della Trilogia di Helen… Riusciranno Preston & Child a non deludere dopo il bellissimo “Due Tombe”???

Scopriamolo insieme

NEL FUOCO

Douglas Preston,Lincoln Child

Traduttore: R. Cristofani

Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli

Prima edizione ital: 2015

Pagine: 447 p.

Genere: thriller

NEL FUOCO. Descrizione

Durante gli scavi per una nuova costruzione vicino al vecchio cimitero di Roaring Fork, nel cuore delle Montagne Rocciose, affiorano i corpi di un gruppo di minatori uccisi e divorati da un grizzly un secolo e mezzo prima, Corrie Swanson, aspirante detective e protetta dell’agente dell’FBI Aloysius Pendergast, è la prima ad arrivare sul posto per analizzare gli scheletri.

Parrebbe un sopralluogo di routine, ma ben presto viene alla luce una verità scomoda sul passato della città che mette la ragazza nei guai con le autorità locali. In suo aiuto accorre l’agente speciale Pendergast, che si ritrova invischiato in un’indagine parallela: poco dopo il suo arrivo, Roaring Fork si trasforma nel teatro degli attacchi di un piromane che appicca incendi senza una logica apparente. Indagando più a fondo e sfruttando tecniche non sempre ortodosse.

Pendergast scoprirà collegamenti inaspettati tra la storia di Roaring Fork e quella della letteratura, ritrovandosi sulle tracce di un manoscritto inedito di Sir Arthur Conan Doyle: un’avventura di Sherlock Holmes che potrebbe aiutare a far luce sulle indagini…

NEL FUOCO: Breve riassunto e commento personale

Uno dei miei preferiti della serie. Infatti sin dal prologo ci chiediamo che cosa abbia a che fare Arthur Conan Doyle, il papà di Sherlock Holmes, con Aloysius Pendergast!

Se poi ci mettiamo anche Oscar Wilde, la curiosità aumenta a dismisura…

Nel prologo, infatti, ci viene raccontato l’incontro, avvenuto il 30 Agosto 1889 al Langham Hotel di Londra, tra Conan Doyle, Wilde, Joe Stoddart (un editore americano) e William Gill (un noto parlamentare irlandese).

Conan Doyle è affascinato da Oscar Wilde (p. 12):

«Quell’uomo era sorprendente. Statura da gigante, capelli lunghi e disordinati… la scelta dei vestiti era eccentrica, quasi folle…malgrado la particolarità dell’abbigliamento, l’espressione del viso era mite…l’uomo mostrava una notevole delicatezza e un gran tatto».

La riunione è stata organizzata da Stoddart, deciso ad ottenere dai due famosi scrittori l’esclusiva per i loro nuovi romanzi.

Wilde ci stupisce quando confessa di essere un estimatore del lavoro di Conan Doyle e di aver divorato “Uno studio in rosso”. Come noi, anche l’autore scozzese è stupefatto per l’apprezzamento di Wilde ed accoglie i suoi commenti con grande interesse.

Secondo Oscar Wilde, infatti, l’aspetto più notevole del romanzo (p. 15):

« E’ la credibilità. I dettagli sul lavoro della polizia, sulle indagini di Holmes sono stati per me illuminanti».

Ma Conan Doyle

«potrebbe fare di più con Holmes…se deve essere davvero un grande detective, dovrebbe essere più eccentrico…Faccia in modo che la sua umanità aspiri alla grandezza dell’arte».

Proprio Wilde suggerisce a Conan Doyle di attribuire un vizio al suo detective:

«Le persone virtuose sono talmente banali…Gli dia una debolezza…Renda Holmes schiavo di qualche dipendenza».

Evitando però l’oppio, “terribilmente comune al giorno d’oggi“.

La conversazione diventa sempre più appassionante, quando Wilde decide di raccontare ai suoi commensali una storia che ha sentito in America, “in un villaggio di minatori piuttosto misero ma pittoresco, che si chiamava Roaring Fork“.

Che cosa racconta Wilde a Conan Doyle? Sappiamo solo che il suo volto divenne “una maschera di repulsione ed orrore“.

Svelare questo mistero : di questo parla il romanzo di Preston e Child.

Infatti nel presente ritroviamo Corrie Swanson, la giovane che Aloysius Pendergast ha preso sotto la sua protezione, decisa a vincere un premio (il Rosewell), per non dover chiedere soldi al suo benefattore. Il suo tutor, un odioso ex poliziotto (Greg Carbone), continua a respingere tutte le sue proposte.

Testarda, Corrie chiede aiuto all’archivista della sua università, William Bloom, che le propone di contattare “gli IRREGOLARI DI BAKER STREET…Un club molto esclusivo di appassionati di Sherlock Holmes“.

Alla morte di uno dei membri, infatti, la vedova ha donato all’università tutto l’archivio del marito. Tra il materiale:

«Una copia del diario di Doyle…diceva qualcosa riguardo a un orso mangiatore di uomini»

Nel suo diario, infatti, Conan Doyle spiega che cosa lo aveva sconvolto del racconto di Wilde:

«Undici minatori…erano stati uccisi e divorati da un mostruoso orso grigio»

Di recente, i resti di queste vittime sono stati esumati e sono quindi accessibili: Corrie avrebbe così la possibilità di studiare i segni lasciati da un orso, per distinguerli da quelli di un assassino!

Corrie riesce a fare accettare la sua idea a Carbone e parte per il Colorado. Roaring Fork non è più il misero villaggio visitato nel 1881 da Oscar Wilde. E’ infatti diventata una meta per ricchi e personaggi famosi.

Nonostante l’ostruzionismo dei “potenti locali”, guidati da una certa signora Kermode, Corrie riesce a visionare i resti di una delle vittime e scopre “un omicidio avvenuto un secolo e mezzo prima”. Scoperta, Corrie viene arrestata e rischia di finire in galera per molto tempo.

La legge del Colorado, infatti, è molto severa nel punire la profanazione di cadavere!

Per fortuna arriva Pendergast!!!

Finalmente Corrie può studiare i resti dei minatori. Da ogni scheletro emerge una storia molto diversa da quella ufficiale: tutti uccisi e divorati da esseri umani.

Ma le indagini di Corrie e Aloysius sembrano aver risvegliato gli istinti omicidi di uno degli abitanti di Roaring Fork. Convinto che la chiave per comprendere gli omicidi, passati e presenti, si trovi in un misterioso racconto perduto di Conan Doyle, Pendergast si reca in Inghilterra….

Riuscirà a trovare la vera versione de “Il mastino di Baskerville” e a comprendere che cosa si nasconde dietro la scia di sangue??

ASSOLUTAMENTE DA LEGGERE, anche per l’apocrifo che Preston & Child includono!

Va però detto che qualche “erroruccio” i due scrittori l’hanno fatto. Infatti all’epoca del racconto Watson non viveva più con Holmes e Conan Doyle non aveva prestato servizio su una baleniera che circumnavigava l’ Africa Occidentale…

Ma possiamo perdonarli.

VOTO : 10 /10

NEL FUOCO…Qualche ricetta.

ALoysius Pendergast è un estimatore della buona tavola e si concede spesso prelibatezze. In alcuni dei romanzi precedenti, per esempio, aveva gustato alcuni dei piatti tipici della Louisiana. Questa volta si diletta con alcuni dei piatti più ricercati della cucina inglese.

Vi segnalo in particolare due ricette:

  • CHERRIES JUBILEES.

Il dessert fu creato da Auguste Escoffier (il papà della Pesca Melba), in occasione del Giubileo di Diamante della Regina Vittoria, nel 1897. In pratica si tratta di ciliegie flambate con zucchero e kirsch, servite su un letto di gelato alla vaniglia!

Io lo preparo spesso, quando non so che cosa servire! Provatelo con la nostra ratafia…una vera delizia!

Vi posterò la ricetta nei prossimi giorni.

  • FOCACCINE ALLO ZENZERO CON PANNA : crumpets allo zenzero

Sono i mitici CRUMPETS, le focaccine (dolci o salate), che in Inghilterra si mangiano a colazione o insieme al tè pomeridiano…Io le adoro ma non le preparo quasi mai.

anche questa ricetta nei prossimi giorni!

Infatti appena avremo finito di leggere i libri di questa serie, metteremo da parte le letture per un po’ e ci dedicheremo alle ricette ispirate da questi libri, molte delle quali legate alla soul kitchen!

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!