MORTE NEL GIARDINO DI SOCRATE

MORTE NEL GIARDINO DI SOCRATE è un bellissimo giallo di ambientazione storica che vi trasporterà nell’Atene dei V secolo a.C. tra omicidi e tradimenti! Vi racconto perché mi è piaciuto davvero tantissimo

MORTE NEL GIARDINO DI SOCRATE

 Autore: Sascha Berst-Frediani

Titolo Originale : Mord in Garten des Sokrates

Prima pubblicazione: 2018

Traduzione : Fiammetta Paolantonio

Prima ed. italiana : 2018

Editore : GREMESE

Pagine : 269 p.

Genere: gialli storici

MORTE NEL GIARDINO DI SOCRATE : il libro (dal sito dell’editore)

Atene, 408 a.C: un giovane campione olimpionico viene ucciso in circostanze misteriose. Nicomaco, comandante degli arcieri, riceve l’incarico ufficioso di scovare l’assassino prima che la morte del ragazzo – di simpatie anti-democratiche – inneschi una guerra fratricida in seno alla Polis. Le sue indagini si muovono attraverso gli angusti vicoli e le strade maestre della città, dall’Acropoli all’Agorà, allo Strategheion, e lo portano a contatto con figure di spicco come Alcibiade, Socrate, Platone, Ippocrate – che sul corpo del morto farà una terribile scoperta -, Lisia e molti altri.

Man mano che avanza nella sua ricerca, però, Nicomaco si ritrova sempre più invischiato in una rete di spionaggio, cospirazione e tradimento che non solo coinvolge l’ambiente politico, ma la sua stessa famiglia.

Intanto, il lungo conflitto con Sparta assume connotati impensabili e irreversibili, rivelandosi fatale per tutta la civiltà ellenica.

L’Atene classica – con i suoi filosofi e i suoi costumi quotidiani – è lo scenario di un thriller dai ritmi incalzanti, con un protagonista moderno, pieno di contraddizioni: Nicomaco è un uomo in carne e ossa che ha paura e chiede consiglio, si fa corrompere ma si pente, ama sua moglie Aspasia e i loro figli ma soffre anche di gelosia nei confronti del giovane amante Licone.

Allo stesso modo, vivi e palpitanti ci appaiono anche i grandi personaggi ai quali Sascha Berst affida alcuni ruoli del racconto, tra i quali il vecchio, leale Socrate e l’ombroso, sfuggente Platone. Insieme, protagonista e comprimari danno vita a un racconto di grande respiro, teso fino alle ultime pagine, quando la verità sulla morte di Periandro si intreccerà a una rocambolesca fuga da Atene e a una drammatica battaglia tra gli esuli ateniesi e l’esercito dei Trenta tiranni.

MORTE NEL GIARDINO DI SOCRATE : l’autore

Nato in Italia, è avvocato civilista a Friburgo, nella regione del Baden-Württemberg. Ha studiato germanistica e poi legge in Germania, Italia e Francia.

Morte nel giardino di Socrate, suo primo romanzo, è stato pubblicato con successo, oltre che in Germania, nei paesi di lingua spagnola. È in corso di pubblicazione anche in Francia.

In patria, ha conquistato alcuni premi, tra i quali il prestigioso “Freiburger Krimipreis”, dedicato alla letteratura thriller.

MORTE NEL GIARDINO DI SOCRATE : breve riassunto e commento personale

Vi dico subito che di questo romanzo, oltre alla solida trama gialla, ho apprezzato tantissimo “il contorno”, ovvero la descrizione di Atene alla fine del suo periodo d’oro, con i suoi luoghi, i suoi politici e filosofi, usi e costumi… Insomma, un libro che è molto più di un semplice giallo!

Anche perché ci mostra un’epoca che già di suo è un giallo, con il tradimento di tutto quello che la Grecia ha rappresentato nei secoli precedenti.

Che avrebbero detto Leonida e i suoi Trecento se avessero saputo che i loro discendenti si sarebbero alleati con i Persiani?

Ho approfittato di questo romanzo per dare una bella rispolverata alle mie conoscenze di Storia greca ma anche per rivedere Socrate e i suoi allievi! Non solo: mi sono pure concessa una bella passeggiata tra i monumenti di Atene…

Ma torniamo al libro. A narrarci i fatti è il protagonista, Nicomaco, che ricorda gli eventi avvenuti tanti anni prima per i suoi nipoti. Diviso in due parti, copre un periodo di cinque anni. Nel primo libro siamo nel 408 a.C.

Tutto ebbe inizio in una calda giornata poco prima del solstizio d’estate con la morte di un campione olimpico.

Nicomaco è il comandante degli arcieri e viene convocato di corsa dallo stratega, Alcibiade! Con lui è il giovane amante, LiconeE Nicomaco corre allo Strateghèion, dove Alcibiade lo informa che Periandro, il famoso campione olimpico, è stato ammazzato:

«È stato trovato stamane da alcuni soldati alla porta Itonia.»

Il giovane apparteneva ad una delle più ricche e potenti famiglie della città e si è fatto anche notare per il suo scarso amore per la democrazia. Ed ora Alcibiade teme la reazione degli aristocratici.

«Atene è come un bosco secco, basta una scintilla per far scoppiare il più devastante degli incendi: la guerra civile, la guerra fratricida. Gli aristocratici armano i loro schiavi, si alleano con Sparta e aprono le porte al nemico.»

A Nicomaco trovare l’assassino, per evitare che l’incendio divampi. Per poter visionare il cadavere, Nicomaco chiede la presenza di un medico, il migliore, Ippocrate.

Ad accogliere Nicomaco a casa di Periandro è Crizia, un ateniese elegante e ostentatamente ricco. Aveva circa cinquant’anni e un portamento eretto e autorevole.

Come un moderno investigatore, Nicomaco osserva il cadavere della vittima e nota subito che manca un anello, che aveva realizzato proprio il suocero di Nicomaco, l’orafo Raios :

«lo abbiamo fatto fare dopo la sua grande vittoria, tutto in oro. Nella parte superiore era incastonata una perla nera adornata da una foglia di alloro. Lo indossava notte e giorno».

Intanto dal padre del giovane scopre anche chi sono gli amici di Periandro:

«Spesso s’incontrava con Carmide o con Aristocle e suo fratello Glaucone. Sono parenti del mio amico Crizia, sono giovani. Spesso era anche in compagnia di Socrate. Lo conosci?»

Ippocrate di Kos ci regala un’analisi degna di un medico legale moderno. E ci mette poco a capire che il giovane è stato soffocato da un foglio di papiro.

Con freddezza il medico lo estrae dalla gola del giovane e Nicomaco scopre che il foglio è stato strappato da un libro e su di esso è una scritta :

Non posso accettare che gli ateniesi abbiano scelto la forma di governo che ora hanno, perché così si preferisce il popolo ai nobili…

Vale per ogni paese, che gli uomini che appartengono alla nobiltà siano contrari alla democrazia… Perché sono propensi a… fare il bene… Il popolo al contrario è dominato dall’ignoranza e dalla debolezza – la povertà conduce al crimine.

Per comprendere da dove venga quello scritto, Nicomaco decide di contattare gli amici del giovane. Puntuali in tutto il libro le descrizioni dei monumenti di Atene e delle sue istituzioni. Che ci permettono di avere un quadro completo della situazione in cui si trova ad indagare Nicomaco.

Mi piacciono anche le descrizioni di vita familiare, che interrompono di tanto in tanto le indagini. Come i momenti in cui Nicomaco chiede consiglio all’anziano padre, di cui scopriremo il nome solo alla fine del romanzo. E’ lui a indirizzare il figlio da Socrate.

Utile anche la moglie di Nicomaco, Aspasia.

Nonostante non sia stata istruita, come accadeva con le donne all’epoca, è una persona estremamente intelligente. E’ lei ad individuare il movente dell’assassino:

«Ci vedo rabbia, una rabbia incontenibile nei confronti di Periandro, e questa rabbia è in relazione con il papiro. L’assassino voleva dire qualcosa a Periandro. Voleva dirgli che doveva morire soffocato a causa del papiro. Era il suo messaggio, diretto solo a Periandro. A lui soltanto»

Il braccio destro di Nicomaco è un meteco, Misone. Che si dimostrerà un vero amico.

Socrate aveva notato un cambiamento in Periandro, che gli era parso preoccupato e tormentato:

«Avevo la sensazione che dovesse prendere una decisione molto importante. Mi domandava disperato cosa fosse giusto, cosa fosse equo e cosa invece riprovevole. Voleva sapere come doveva comportarsi.»

Il giovane era particolarmente legato ad Aristocle, che lui aveva soprannominato Platone. Mentre Nicomaco cerca di scovare l’assassino del campione olimpico, deve anche accogliere una nave persiana approdata al Pireo. Alcibiade in persona ha concesso loro l’attracco.

E per la prima volta in vita sua, il comandante degli arcieri accetta una “bustarella”, che gli toglierà la pace e il sonno. Intanto scopre di avere inaspettati alleati anche tra le file dei democratici. Infatti Trasibulo viene inviato dai democratici per aiutare Nicomaco a scovare il colpevole. Ed è Trasibulo a riconoscere il testo del papiro che ha soffocato Periandro:

“La costituzione degli Ateniesi…

il testo gira tra gli aristocratici. Se lo passano di nascosto e ne citano i passi durante i loro incontri e le loro riunioni…Prestano addirittura giuramento sul rotolo”

I democratici temono che la morte di Periandro fornisca agli aristocratici la scusa per un colpo di stato.Trasibulo mette in guarda Nicomaco da Anaxos, a capo delle spie ateniesi da più di trent’anni.

Intanto l’anello sottratto a Periandro viene ritrovato nelle mani di un certo Ermogene, un gioielliere che confessa di aver acquistato l’anello da un certo Lisippo, un invalido di guerra a cui manca la gamba sinistra.

che aveva detto di averlo vinto ai dadi.

«A Lisippo manca la gamba sinistra. È un invalido di guerra!»

Ecco il colpevole perfetto, ci viene subito da pensare. Lo stesso pensiero è anche di Aspasia e del padre di Nicomaco :

«Alcibiade ti ha incaricato di cercare l’assassino o qualcuno a cui attribuire quest’omicidio, un capro espiatorio insomma. Tu hai trovato Lisippo, beone, storpio, ladro, profanatore di cadaveri.

Non ha famiglia né amici, quale miglior colpevole di lui? Quanto credi ci metterà l’Areopago a condannare uno così?»

Infatti il giorno dopo, Anaxos si congratula con Nicomaco per il lavoro svolto. Un colpevole è stato trovato. Basta indagini!

Con raccapriccio Nicomaco si rende conto che Lisippo è stato frustato e sottoposto allo “stivale persiano”. Per curare il suo prigioniero, Nicomaco va in cerca di Ippocrate e scopre che l’uomo ha lasciato la città. Conosce però un suo allievo, Chilone, che diventerà un suo grande amico e un fedele alleato. 

Dietro la fuga del medico è la mano di Anaxos…

Nicomaco non si rassegna: non vuole che un innocente paghi per un crimine non commesso. E non vuole che un assassino resti in libertà…

Lisippo invece è rassegnato alla sua sorte: se non accetterà la morte e ritratterà la confessione che Anaxos gli ha estorto, sua figlia e suo nipote moriranno. Eppure Nicomaco fa di tutto per scagionarlo e salvarlo, coinvolgendo il retore Lisia ed esponendosi personalmente davanti all’Areopago.

Si procura così due potenti nemici: Anaxos e Crizia.

Che si vendicheranno su chi ha osato opporsi ai loro progetti, temendo forse che Nicomaco abbia collegato i vari pezzi del puzzle…

Di ritorno dalla processione delle Panatenee, infatti, Nicomaco e suo padre vengono aggrediti. Tra gli aggressori lo scagnozzo di Anaxos… Purtroppo per il padre di Nicomaco è troppo tardi…

Con la morte del padre di Nicomaco si conclude il primo libro…

Nel secondo assisteremo al completamento dell’inchiesta, quattro anni dopo… Seguiremo con ansia crescente gli eventi che porteranno alla sconfitta di Atene e alla caduta della sua democrazia. Ma vedremo anche con quanta caparbietà Nicomaco continuerà a perseguire la verità.

Un romanzo che vi consiglio perché permette a tutti di conoscere meglio l’Atene classica, grazie al suo linguaggio semplice. E che ci fa amare tantissimo il protagonista e le figure dei suoi amici, prima tra tutte la moglie Aspasia

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!

Una risposta a “MORTE NEL GIARDINO DI SOCRATE”

  1. Grazie per questa critica che ho trovata per caso.
    Sascha Berst-Frediani

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