MISTERO DOPPIO (#11 Cadfael)

 MISTERO DOPPIO è un giallo storico di ambientazione medievale, scritto dall’autrice britannica Ellis Peters. Si tratta dell’undicesimo romanzo in cui indaga il monaco benedettino Fratello Cadfael. Pubblicato per la prima volta in lingua originale nel 1985 è arrivato nelle librerie italiane nel 1995, tradotto da Elsa Pelitti.

Ve lo racconto

MISTERO DOPPIO

Ellis Peters

Titolo originale : An Excellent Mystery

Prima Pubblicazione : 1985

Traduzione : Elsa Pelitti

Prima edizione italiana : 1995
Editore : Longanesi
Pagine : 230 p.
Genere :  gialli storici, mystery

Preceduto da : Il pellegrino dell’odio

Seguito da : Il corvo dell’abbazia

MISTERO DOPPIO. DESCRIZIONE

in un caldo agosto dell’anno del Signore 1141 due enigmatiche figure, dai nomi emblematici, giungono all’abbazia di Shrewsbury: fratello Humilis, ex crociato che ha abbandonato la promessa sposa alle soglie delle nozze per dedicare la vita alla causa del Signore, e fratello Fidelis, novizio muto e schivo.

Ma chi si cela dietra la falsa identità dei due monaci? Quale oscuro passato nascondono? Che fine ha fatto la fanciulla abbandonata da Humilis e misteriosamente scomparsa? Fratello Cadfael dovrà ricorrere a tutta la sua abilità per far emergere una verità che dovrebbe rimanere sepolta per sempre salvando così l’Ordine benedettino da uno scandalo irreparabile.

MISTERO DOPPIO: L’AUTRICE

MISTERO DOPPIO: Breve riassunto e commento personale

Come sempre nei romanzi della Peters la descrizione degli eventi storici è puntuale e precisa e ci permette di inquadrare perfettamente il clima in cui i fatti si verificano.

“Mistero doppio”, in particolare, ci racconta quanto avvenuto dopo la fuga dell’Imperatrice Maud da Londra, il 24 giugno 1141, quando era in procinto di essere incoronata:

“Quella donna sciocca…con il banchetto già allestito per lei a Westminster e la corona già quasi in capo, aveva pensato bene di comportarsi in maniera così arrogante e altezzosa con i londinesi, da indur-li a insorgere e a cacciarla dalla città in una fuga ignominiosa, accogliendo al suo posto la valorosa regina, consorte di re Stefano.”

Dopo la mancata incoronazione, l’Imperatrice cerca di piegare al suo volere il vescovo di Winchester, Enrico di Blois, fratello di re Stefano, ancora prigioniero della cugina.

Davanti al rifiuto di Enrico di sottomettersi alla sua volontà, l’imperatrice cinge d’assedio la città di Winchester e il castello di Wolvesey.

Enrico riesce a fuggire ma nel corso dell’assedio gran parte della città viene distrutta da un incendio (2 agosto 1141). Tra le proprietà distrutte vi è anche l’abbazia di Hyde Mead, i cui monaci cercano riparo in altri monasteri.

Ma il periodo nero non è ancora finito. Infatti la moglie di Stefano, la regina Matilde, cinge d’assedio le forze dell’Imperatrice a Winchester. Per liberare Maud, i suoi uomini cercano di prendere Wherwell…. Una carneficina: infatti gli uomini di Stefano, agli ordini di William di Ypres, li massacrano dando alle fiamme l’abbazia di monache benedettine in cui i soldati di Maud avevano cercato rifugio.

Il libro ha inizio a Shrewsbury, nell’agosto del 1141, un’estate calda e secca che dura ormai da diverse settimane:

“In quell’estate del 1141… I granai dell’abbazia erano colmi, la paglia, ben secca, era stata affastellata e immagazzinata e, se pure non v’erano ancora le piogge a irrorare il foraggio fresco per le pecore, vi provvedeva a sufficienza l’abbondante rugiada del mattino. Quando quel periodo d’oro fosse finalmente terminato, vi sarebbero forse state violente bufere, ma, frattan-to, il cielo rimaneva limpido e trasparente, di un azzurro incredibile”

Come osserva Hugh Beringar,che ormai svolge le funzioni di Sceriffo dello Shropshire, dopo la morte di Prestcote:

 «Larghi sorrisi sul volto dei contadini e il caos assoluto fra i re. Se dovessero coltivare i propri campi, macinare il proprio grano e cuocere il proprio pane, forse non resterebbe loro tempo per tante liti e uccisioni»

La fiera di san Pietro si era chiusa da oltre una settimana e Cadfael si reca dall’abbazia dei Santi Pietro e Paolo all’ospedale di Saint Giles, per rifornirlo di medicinali, che prepara con le sue erbe.

“In quella mattina d’agosto aveva con sé il giovane fratello Oswin, che lavorava ormai da oltre un anno con lui nell’erbario”

Nonostante il raccolto prospero, però:

“era stato un anno abbastanza tribolato, che aveva visto le sorti del re e dell’imperatrice capovolgersi non una ma due volte”

Ascoltando i discorsi di Cadfael e Hugh, Oswin chiede al monaco se sarebbe disposto a riprendere le armi:

«Figliolo, tu hai il dono di fare domande per le quali non esiste risposta. Come posso sapere che cosa potrei fare, in caso di estrema necessità?»

Di ritorno all’abbazia, mentre si occupa dei cavalli, Cadfael vede arrivare due cavalieri, entrambi con il saio nero dei benedettini. I due sono riusciti a fuggire dal monastero a Hyde Mead. Si tratta di Fratello Humilis e Fratello Fidelis:

«Pensiamo di trattenerci qui per un certo tempo, se il padre abate vorrà offrirci un rifugio»

E’ Humilis a riferire i fatti di cui abbiamo parlato prima:

«L’imperatrice ha stretto d’assedio il vescovo nel suo castello di Wolvesey, in città, e lui ha fatto cadere una pioggia di frecce infuocate non sui suoi nemici, ma sui tetti delle case.

La città intera è un cumulo di rovine. Un monastero di monache distrutto dal fuoco, chiese rase al suolo, e il mio priorato di Hyde Mead…sparito per sempre, divorato dalle fiamme. E noi adesso siamo qui, due sopravvissuti, a chiedere asilo»

Ovviamente Radulfus concede asilo ai due monaci. Scopriamo così che Fidelis è muto mentre Humilis si chiamava Godfrid Marescot ed era nato nella zona di Shrewsbury circa quarantacinque anni prima:

«Padre, sono nato a un paio di miglia da Shrewsbury, risalendo il fiume, al maniero di Salton, e mi è venuto il desiderio di rivederlo un’ultima volta, o almeno di essere nelle sue vicinanze, prima di morire»

Cadfael conosce bene la storia di Godfrid/Humilis: circa venti anni prima era partito per le crociate dove era stato ferito gravemente. Secondo Cadfael, Fidelis potrebbe essere il figlio di Humilis… Ma le ferite riportate dal monaco lo stanno lentamente portando alla morte:

“La crociata aveva lasciato a Godfrid Marescot conseguenze irreparabili, ma non letali…Qui finisce la sua stirpe, in un nobile albero ormai incapace di produrre semi. Ma a che serve la virilità, se non si è più un uomo?”

Intanto ritroviamo fratello Rhun, entrato in convento da appena due mesi:

“Era venuto all’abbazia per la grande festa di santa Winifred, storpio e sofferente, e, per grazia della santa, adesso era diritto, alto e agile, capace di riversare felicità su chiunque gli fosse vicino”

Rhun era il solo che non trovasse difficoltà a comunicare con Fidelis, perché parlava gaiamente con lui, per nulla impacciato dal suo silenzio.

Alcuni giorni dopo, giunge all’abbazia un cavaliere, Nicholas Harnage, al servizio della regina Matilda e agli ordini di FitzRobert.

L’uomo chiede di Godfrid, di  cui era stato  scudiero durante la Crociata. Ha bisogno della sua benedizione per poter chiedere in moglie Julian Cruce, la fidanzata di Marescot che egli ha sciolto dal fidanzamento per entrare in monastero. Era stato proprio Nick a portare la lettera che annullava il fidanzamento:

«E io non ho potuto dimenticare la damigella, mio signore! Voi l’avevate lasciata quando era una bimba di cinque anni, e partiste per andare a battervi in oriente. Ma io l’ho vista adulta, ne aveva diciannove. Ho riferito il vostro messaggio a suo padre e a lei… E adesso non riesco a levarmela dalla mente! Mio signore, se non è ancora sposata o promessa, vorrei farmi avanti io, ma non prima di avere ottenuto il vostro consenso e la vostra benedizione.»

Fratello Humilis è ben lieto di dargli quella benedizione e anzi spera di vederli felici. Harnage parte subito alla volta del castello appartenente alla famiglia Cruce ma qui scopre che Julian aveva voluto entrare in monastero appena sciolta dal fidanzamento e di lei non si avevano più notizie da tre anni. A quanto pare, è entrata in monastero nell’abbazia benedettina di Wherwell, vicino ad Andover, nell’Hampshire.

Ma quando arriva la notizia della distruzione dell’abbazia di Wherwell e della disfatta degli uomini dell’Imperatrice, Nicholas parte immediatamente per il sud, nella speranza di trovare Julian e portarla in salvo… Ma a Wherwell Nicholas scopre dalla  priora dell’abbazia che nel suo monastero non c’è mai stata nessuna Julian Cruce.

Che cosa è accaduto alla giovane, che aveva lasciato il castello del padre con quattro uomini armati??? L’indagine viene affidata a Hugh, che chiede aiuto a Cadfael…

Come sempre toccherà al nostro monaco sbrogliare a matassa… e ne scopriremo davvero delle belle. E resteremo inchiodati alle pagine del libro dalla prima all’ultima pagina.

Anche se questa volta non ci sono delitti, il romanzo è davvero appassionante e la parte storica è perfettamente integrata nel racconto stesso, senza appesantirlo ma anzi rendendolo ancora più avvincente.

Uno dei miei preferiti della serie.

VOTO : 10 / 10

MISTERO DOPPIO. La serie 

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!