Malfatti con ortica e tarassaco

Malfatti con ortica e tarassaco

Per il fine settimana sono ufficialmente a riposo, per cui vi lascio con una delle ricette che sto sperimentando per gli gnocchi…

ancora una volta, a farla da protagonisti sono le erbe spontanee!!! Infatti l’orto ci sta regalando davvero tante “erbacce”, con buona pace del nostro Nipotino numero uno, che ormai lascia che crescano indisturbate per la mia felicità!!!

Malfatti con ortica e tarassaco. Che cosa sono i malfatti

Si tratta di un primo piatto tipico della cucina lombarda (ma anche di quella piemontese) e a me ricordano tanto gli GNUDI toscani. Con le dovute differenze, ovvio!

L’impasto di farina e verdure viene amalgamato e poi arrotolato in piccoli cilindri della lunghezza di circa 4/5 cm.

Vengono quindi lessati e conditi con burro, salvia o pomodoro.

Nel mantovano li preparano con la radicchiella vescicosa e li chiamano MALFACC.

Come per tutti i piatti della tradizione, ne esistono tantissime versioni. Infatti di solito si preparano con gli spinaci oppure  con la cicoria.

Possono essere più o meno  affusolati o leggermente tondeggianti, con oppure senza ricotta.

Stavolta ho preferito una versione più base, senza ricotta, ma ho giocato con le erbe spontanee, mescolando malva, ortica, tarassaco e pure qualche foglia di mentastro, borragine  e marrobio… Insomma, potete veramente sbizzarrirvi!

Malfatti con ortica e tarassaco. La ricetta per 4

  • DIFFICOLTA’ :  bassa
  • PREPARAZIONE :  15 minuti
  • COTTURA :  10 minuti
  • COSTO :  basso

 INGREDIENTI

⇒ PER I MALFATTI

  • FARINA 400 g
  • ORTICA E TARASSACO 600 g (POTETE USARE ANCHE GLI SPINACI!)
  • NOCE MOSCATA q.b.
  • UOVA 2
  • NOCE MOSCATA q.b.
  • SALE E PEPE q.b.

⇒ PER CONDIRE

  • FORMAGGIO GRATTUGIATO  q.b.
  • BURRO q.b.

PREPARAZIONE

Lavata accuratamente le verdure, quindi sbollentatele per pochi minuti in pochissima acqua.

Appena diventano morbide, scolate le verdure, strizzatele per bene e tritatele finemente.

Mettete quindi le verdure tritate in una ciotola e impastate con farina, uova, sale, pepe e noce moscata.

Mescolate accuratamente con le mani, poi formate delle piccolissime polpette irregolari.

Portate a ebollizione una pentola di acqua salata e buttatevi i malfatti, quindi, quando torneranno a galla, scolateli con una schiumarola e conditeli con burro fuso e formaggio grattugiato, sale e pepe. Serviteli subito.

Io ho preferito come mio solito un sughetto di pomodoro e basilico!

Malfatti con ortica e tarassaco. Il tarassaco

In botanica, il tarassaco (Taraxacum officinale) è classificato come pianta erbacea perenne di dimensioni e altezza modeste, appartenente alla famiglia delle Composite o Asteracee.

Diffusissimo in tutte le zone e altitudini, cresce sia in clima temperato che freddo e fino ai 2.000 metri di altitudine. È caratterizzato da una grossa radice a fittone, che si sviluppa a profondità ridotte, e dalla tipica infiorescenza a bottone di color giallo-dorato.

Predilige i bordi dei sentieri, i prati e i terreni incolti.

Il fiore giallo-arancio è costituito da un capolino circondato da due ordini di petali (brattee) dritti fino a quando i semi maturano, che poi si abbassano per permettere ai semi di disperdersi, grazie ad una specie di ‘paracadute’.

Detto anche dente di leone, i suoi fiori si aprono di giorno e sic chiudono di notte

Noto anche come ‘piscialetto’ per via delle proprietà depurative e diuretiche, i suoi fiori maturi ci regalano i bellissimi soffioni, con cui ci siamo divertiti tanto da bambini.

I soffioni contengono molti frutti monoseme, chiamati acheni.

Il taraxacum officinale viene utilizzato in tutte le sue parti, benché la parte più preziosa, quella che contiene in forma più concentrata le proprietà depurative, sia la radice.

Le foglie di questo ingrediente possono essere consumate in insalata oppure cotte, per minestre, minestroni e zuppe.

Grazie a tarasserolosteroli,  vitamine, inulina, sali minerali e principi amari, è considerato una delle piante officinali più efficaci per stimolare la funzionalità biliare, depurare fegato e reni dalle tossine e favorire la digestione.

Oltre a purificare, questi principi svolgono anche un’azione antinfiammatoria e disintossicante sul fegato, favorendo l’eliminazione delle scorie e le secrezioni gastroenteriche.

Tarassaco: controindicazioni

L’uso di tarassaco è controindicato in caso di:

  • patologie dell’apparato cardiaco e renale, perché è presente un’elevata quantità di potassio che può essere un problema in chi soffre di queste patologie.
  • gastrite, ulcera, reflusso gastrico e calcolosi biliare, perché facilita il sorgere di acidità di stomaco e può creare diversi disturbi all’apparato digerente.
  • assunzione di farmaci diuretici, poiché è particolarmente ricca di potassio e flavonoidi. Se combinata con diuretici, può causare un aumento dei livelli di potassio (iperkaliemia) nel sangue.
  • gravidanza e in allattamento.

Tarassaco: controindicazioni sui farmaci

Inoltre deve essere usato con cautela se si segue una terapia antibiotica con farmaci a base di ciprofloxacina, levofloxacina  e moxifloxacina, perché può ridurre l’assorbimento di questi principi attivi e diminuirne l’efficacia.

Può ridurre anche l’efficacia di alcuni farmaci per il fegato, aumentandone i livelli ematici. Per via dell’effetto diuretico, può rallentare l’eliminazione del litio da parte dell’organismo, aumentandone così la concentrazione.

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!