LIBRETTA DI FICHI

LIBRETTA DI FICHI

Approfittiamo di questo periodo in cui i fichi abbondano per parlare di uno dei prodotti agroalimentari tradizionali più buoni d’Abruzzo: la libretta di fichi! 

A breve vi racconterò anche altri due prodotti molto amati della nostra regione: la cotognata e la sclucchiata! 

Per il momento però, dedichiamoci alla “libretta”.

LIBRETTA DI FICHI. Che cos’è

Per chi non lo sapesse, il libretto o libretta è uno deliziosoo dessert, ideale per uno spuntino ricco di gusto e pieno di energia.

Il nome è dovuto  alla sua forma, che deriva da ben cinque strati di ingredienti pressati con un torchietto, attrezzo necessario alla sua preparazione.

Tipico del periodo natalizio, sembra una specie di torrone, avvolto in carta stagnola.

L’assemblaggio avviene alternando a strati i fichi e altri ingredienti. 

Ovviamente i fichi erano essiccati al sole sopra dei graticci di canne e vimini almeno per un mese.

Dopo questo trattamento, venivano chiamati “carracine”.

Dopo la pressatura nel torchietto ed una bella spolverata di zucchero a velo, il libretto viene avvolto nella carta stagnola  in modo che non si secchi.

In passato, invece della carta stagnola, la libretta era compressa con le mani e avvolta in foglie di fico.

Tagliato a fettine sottili, viene servito insieme a un bel bicchiere di vino cotto! 

Ovviamente io il torchietto non ce l’ho, per cui, decisa a preparare il dolce, mi sono armata di santa pazienza e di un po’ di ingegno per realizzarlo. Certo il risultato non è stato proprio perfetto, ma il gusto è davvero invitante! 

Così ho risolti il problema frullando tutti gli ingredienti e realizzando una specie di “salame del re”.

Ora non ci resta che metterci AL LAVORO!

Dimenticavo: la ricetta viene dal libro di Rino Faranda, Gastronomia Teramana (Ed. Tercas, Teramo 1978).

LIBRETTA DI FICHI. La ricetta per 6-8 persone

  • DIFFICOLTÀ : media
  • PREPARAZIONE : 20 minuti
  • COTTURA : – 
  • COSTO : medio

INGREDIENTI 

  • FICHI SECCHI 500 g 
  • CIOCCOLATO FONDENTE 100 g
  • CEDRO CANDITO A PEZZI 100 g
  • MANDORLE PELATE 200 g 
  • CANNELLA IN POLVERE q.b. 
  • CANNELLA IN STECCHE 
  • VINO COTTO O ALTRO LIQUORE A PIACERE 
  • ZUCCHERO A VELO

PREPARAZIONE 

Tritate le mandorle pelate e il cioccolato fondente in modo grossolano. Tagliate i bastoncini di cannella a piccoli pezzi.

Prendete i fichi e apriteli con molta attenzione, in modo da non rischiare di romperli.

Divideteli in tre parti uguali, per creare i tre strati del dolce che contengono solo questo ingrediente.

Preparate il primo strato solo di fichi del “libretto” disponendoli in modo da creare una forma rettangolare.

Sopra questo primo strato distribuite circa metà di mandorle tritate, cedro candido, cioccolato fondente a pezzi, polvere e pezzi di cannella.

Ricoprite con un altro strato composto solo di fichi secchi ed aggiungete di nuovo tutti gli altri ingredienti.

Completate con un ultimo strato solo di fichi.

Una volta preparati tutti gli strati, bagnateli leggermente con il vin cotto (o un altro liquore).

Spolverate il dolce con lo zucchero a velo, distribuendolo su tutta la superficie esterna.

Mettete quindi il dolce nella formella rettangolare scelta e inserite quest’ultima nel torchietto per poter pressare il “libretto” nella maniera migliore.

Lasciatelo nel torchietto per almeno 6 ore.

Io non avevo il torchietto, per cui ho pressato prima per bene con le mani e poi ho messo tutto sotto peso per una decina di ore.

Quando il dolce sarà ben pressato, è pronto per essere gustato.

Toglietelo dalla formella e portatelo in tavola oppure avvolgetelo nella carta stagnola, per poterlo conservare a lungo e nella maniera migliore prima di servirlo

LIBRETTA DI FICHI: I FICHI REALI DI ATESSA

Mentre facevo ricerche su questo prodotto, tipico soprattutto del teramano e del chietino, ho scoperto la storia dei fichi in Abruzzo!

Ed ho scoperto che nella cittadina di Atessa, in provincia di Chieti, cresce una particolare varietà di questo frutto, che lo rende perfetto per l’essiccazione e quindi per la produzione dei famosi “carracini”, termine dialettale con cui vengono chiamati i fichi secchi.

Grazie all’impegno di alcuni produttori che si sono riuniti in un’associazione ed hanno adottato un Disciplinare che regolamenta la coltivazione con metodi naturali, la produzione e la commercializzazione del frutto essiccato, questa varietà che rischiava di scomparire sta ricevendo nuovo impulso ed ha meritato l’attenzione e la tutela della Fondazione Slow Food attraverso l’istituzione di un suo Presidio.

Pensate: risalgono ad epoca antichissima le testimonianze riguardanti la coltivazione e l’essiccazione dei fichi ad Atessa.

Gli scavi archeologici e gli studi condotti su di essi, infatti, collocherebbero le origini della loro produzione proprio in epoca romana, in concomitanza con la fondazione della località.

I Fichi Reali si distinguono per la dolcezza della polpa, succosa e dal sapore delicatamente mielato. Hanno forma lievemente sferica e sono protetti da una buccia di colore verde chiaro.

LA PRODUZIONE 

I Fichi Reali si raccolgono MANUALMENTE, a seconda delle variazioni climatiche, tra la metà di agosto e la fine di settembre.

Vengono poi trasferiti, interi oppure incisi a metà, nei tradizionali essiccatoi, ricavati con piccole canne (cannizzi) legate tra loro.

Durante il giorno l’essiccazione avviene all’aperto, proteggendo i fichi con una rete, mentre di  notte vengono riportati in luoghi più riparati ed asciutti .

Alla fine, i frutti risultano asciutti ma ancora morbidi al tatto. 

A questo punto vengono tagliati a metà, farciti con un gheriglio di noce ed infornati per una decina di minuti. Una volta freddi, vengono avvolti in foglie di alloro e riposti in un luogo buio e asciutto. 

Per tradizione, vengono messi sul mercato sempre dopo il 4 ottobre.

CURIOSITÀ

Ogni anno, ad Agosto, ad Atessa si svolge  lo “SQUACCIAFICHERE”, una festa per la valorizzazione del Fico Reale. Quest’anno (2019), si è tenuta la XIV edizione. 

E il prossimo anno voglio esserci!

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!