L’Angelo del Fango di Leonardo Gori # 8

L’Angelo del Fango è l’OTTAVO libro dedicato da Leonardo Gori alle avventure del Colonnello Bruno Arcieri. Vediamo che cosa succede in questa nuova avventura

L’ angelo del fango

Leonardo Gori

Editore: TEA

Anno edizione: 2015

Pagine: 345 p

Genere: gialli storici

Preceduto da : Il passaggio

Seguito da: Musica Nera

L’ angelo del fango: descrizione

Firenze, novembre 1966. Firenze è in ginocchio, sventrata dalla furia dell’Arno e sommersa dal fango. I fiorentini però sono subito al lavoro, aiutati dall’incredibile solidarietà degli “angeli del fango“, tanti giovani accorsi da ogni parte d’Italia e del mondo.

Lo Stato non può mancare e, nonostante le condizioni proibitive, il presidente della Repubblica Saragat decide di visitare la città. Incaricato della sicurezza, il colonnello dei Carabinieri Bruno Arcieri si trova davanti un compito impossibile.

La situazione convulsa offre infatti l’occasione perfetta per chi volesse colpire in “alto” oppure saldare vecchi conti.

Il ritrovamento di un cadavere misterioso, un giornalista ambiguo, una donna che cerca protezione, dossier dimenticati: a poco a poco Arcieri si addentra in un’indagine carica di passato e di sangue, in fondo alla quale lo attende una sconvolgente rivelazione. Sullo sfondo di una ricostruzione meticolosa, Leonardo Gori accompagna i lettori lungo una pista che serpeggia dai depositi distrutti della Biblioteca Nazionale, al primo dopoguerra, dalla Repubblica di Salò, alle tenebre della nostra storia.

L’ angelo del fango: UN PO’ DI RICORDI PERSONALI

Quando mi capita di leggere dei libri con agganci a fatti reali, perdo sempre un sacco di tempo  a documentarmi su quegli eventi, perché devo saperne di più per comprendere meglio lo spirito del libro.

Ho vissuto l’alluvione di Firenze del 1966 dai racconti dei miei genitori, poco più che bambini all’epoca dei fatti. Ed ho visto che cosa può fare l’Arno quando si avvicina ai livelli di piena mentre studiavo a Pisa…l’acqua che correva lungo le strade, le persone più anziane che guardavano accigliate le acque che lambivano i ponti… gli aggiornamenti costanti e la paura della città…

Insomma, mi ha sempre appassionato la storia di quegli eventi e non è dunque la prima volta che ne sento parlare. Ma Gori dà agli avvenimenti un taglio molto particolare… E l’ho apprezzato molto.

In fondo a noi Italiani un po’ di dietrologia e complottismo piacciono sempre tanto!

QUALCHE LINK UTILE

  • Sulla Biblioteca Nazionale di Firenze e sui danni dell’alluvione del novembre 1966 : clicca QUI
  • Sull’Alluvione di Firenze del 4 novembre 1966 : clicca QUI. Belle anche le immagini e le foto che potete trovare QUI
  • Se volete saperne di più sulla Battaglia di Firenze del 1944, cliccate QUI

L’ angelo del fango : BREVE RIASSUNTO

Novembre 1966. Anna Gianfalco è ferma, in piedi, vicino alla spalletta del Lungarno ed osserva sconsolata la catastrofe causata dallo straripamento dell’Arno. Chi è questa donna? Perché se ne sta lì ad aspettare che dai sotterranei della Biblioteca Nazionale venga estratto il cadavere di un uomo? E perché aspetta con impazienza l’arrivo di Arcieri?

Arcieri arriva a Firenze in elicottero, per preparare il terreno alla visita del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat. La sua descrizione della città alluvionata mentre la sorvola in elicottero (p 28) sembra un film catastrofico (tipo The Day After tomorrow di Roland Emmerich):

«Le strade erano ingombre di detriti, tronchi d’albero, montagne di sterpi e perfino carcasse di animali annegati. Ma lo spettacolo più bizzarro era offerto dalle automobili rovesciate e accatastate le une sulle altre»

Bruno Arcieri è a capo della missione, e più volte sottolinea che alla sua età dovrebbe pensare alla pensione, non preoccuparsi dei politici e delle loro follie. Oltre alla missione ufficiale, sembra che sia lui il solo che potrebbe salvare Anna Gianfalco da morte certa. Qualcuno vuole eliminare uno scomodo testimone di antiche, ma ancora imbarazzanti, vicende degli anni della Repubblica di Salò. Mentre Arcieri chiede se dal fango sono stati recuperati cadaveri sospetti (p 38):

«Non vorrei che qualcuno avesse approfittato dell’alluvione per sistemare le sue faccende personali. Nel 1944, con la scusa della caccia al fascista, ci fu una lunga serie di regolamenti di conti, rimasti poi impuniti»

gli uomini del Ministero degli Interni si preoccupano delle ripercussioni dell’uscita della Francia dalla NATO più che di portare soccorso alle persone (Stendiamo un velo pietoso…continua ad essere così. I politici corrono a mettersi sempre in mostra in occasione delle tragedie nazionali)

Saragat vuole dimostrare solidarietà alla città ferita, ma è difficile garantirne la sicurezza in una città disastrata, divisa in due dal fango.  Arcieri teme chiunque, mentre Prefettura e Questura pensano solo ai capelloni e a qualche testa calda.
Mentre il corteo presidenziale risale l’autostrada da Roma, per entrare in città dalla Certosa e scendere da Piazzale Michelangelo, altri compiono il percorso da Nord e in via Bolognese si confondono con la confusione dei soccorsi. Alcuni ex repubblichini, appartenenti ad una cellula fascista ancora in attività, stanno organizzando un attentato. Alla vita di chi? forse del presidente Saragat? (p 74)

Beh, ai posteri la risposta…non vi dico altro!

L’ANGELO DEL FANGO : la mia opinione

Non mi piace cominciare una serie da metà, ma non sono in alcun modo riuscita a trovare i primi libri di Gori.

Per fortuna, quanto accaduto in precedenza che può avere una qualche attinenza con i fatti narrati, viene riportato e quindi non si perde il filo del discorso.

Ne L’angelo del fango tutto comincia e finisce con una massa d’acqua fangosa che travolge e insozza non solo le cose, ma soprattutto le coscienze….il romanzo merita di essere letto.  Sullo sfondo di quei giorni difficili, Gori ambienta un intrigo complicato, le cui origini risalgano agli ultimi giorni del Fascismo e in cui si mescolano vendette private e pubbliche nefandezze.  Il colonnello Arcieri, pur immerso fino al collo nel fango dei “servizi segreti”, non teme di mettere a rischio la sua stessa vita per svelare intrighi e trame eversive che si trova davanti. E’ un uomo di un’altra epoca, dotato di un “alto senso civico”, si direbbe oggi.

FUORI TEMA

Arcieri continua a fare il suo dovere, ma è un uomo disilluso: sa che, per quanto abbia fatto, non riuscirà mai a ripulire la sua patria dalla feccia immonda che fa doppi e tripli giochi, che, per gli scopi personali suoi e dei suoi padrini, non esita a mettere in ginocchio una città intera…

E il colpevole (non vi dico chi è), ha pure il coraggio di dire (p 285)

«Quello che ho fatto, pur se con mezzi non ortodossi, è stato sempre per una causa superiore»

Si, il suo tornaconto personale!
Leggete questo libro. Scoprirete pagine di storia del nostro Paese che non vengono insegnate a scuola. Per esempio, chi di voi sa cosa sia il PDM??? Io credevo fosse un’invenzione di Gori…invece è esistito davvero. Cercate sul web. Scoprirete che era un piano ideato per la continuazione del Fascismo dopo la guerra, con appoggi da parte di Stalin!

Come canterebbe Battiato:

Povera patria… Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos’è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che fanno;
e tutto gli appartiene.

Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!
Questo paese è devastato dal dolore…
ma non vi danno un po’ di dispiacere
quei corpi in terra senza più calore?

….. Nel fango affonda lo stivale dei maiali.
Me ne vergogno un poco, e mi fa male
vedere un uomo come un animale.

VOTO (A L’Angelo del Fango) : 9/10

L’ angelo del fango:

LE AVVENTURE DI BRUNO ARCIERI

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!