LEGGERE L’ETICHETTA DELLE UOVA

LEGGERE L’ETICHETTA DELLE UOVA

Che cosa significa quei codici sulle uova? Scopriamolo insieme

LEGGERE L’ETICHETTA DELLE UOVA

Il commercio delle uova da consumo è regolamentato da una serie di rigide direttive nazionali e comunitarie. La valutazione della qualità di un uovo passa innanzitutto attraverso un’attenta lettura dell’etichetta, sulla quale, per legge, devono essere riportate le seguenti indicazioni:

  • data di consumo preferibile (per le uova fresche è considerata superata il 28° giorno dalla deposizione, ma il dettagliante deve ritirarle dal commercio sette giorni prima della scadenza);
  • categoria di qualità e peso;
  • numero di uova confezionate;
  • nome e ragione sociale, oppure il marchio commerciale del centro di imballaggio;
  • raccomandazioni per una corretta modalità di conservazione.

Informazioni facoltative presenti in etichetta:

  • data di deposizione
  • indicazione del miglior uso dell’uovo (ad esempio uova per pasta gialla)
  • sistema di allevamento (a terra, con metodo biologico ecc.)
  • alimentazione ricevuta dalla gallina (dieta esclusivamente vegetale ecc.).

CATEGORIE DELLE UOVA: LE CARATTERISTICHE

⇒ Categoria A

In questa categoria, che comprende le uova che normalmente acquistiamo, rientrano due tipologie :

  • Uova fresche, non lavate, né refrigerate o sottoposte a trattamenti di conservazione, camera d’aria di altezza inferiore ai 6 mm, meno di 28 giorni dall’imballaggio.
  • Uova extra fresche, come le precedenti, ma con camera d’aria inferiore ai 4 mm e meno di 7 giorni dall’imballaggio o di nove dalla deposizione.

⇒ Categoria B

Uova di seconda qualità o conservate. Sono refrigerate a temperatura inferiore a 5°C o conservate in miscela diversa da quella atmosferica. Camera d’aria inferiore ai 9 mm.

⇒ Categoria C

Uova declassate destinate all’industria alimentare; non possiedono i requisiti delle uova di categoria A e B.

LE CATEGORIE DI PESO

Le uova di categoria A sono ulteriormente distinte in base al peso:

  • XL : grandissime  da 73 grammi e più
  • L : grandi        da 63 a 73 grammi
  • M : medie        da 53 a 63 grammi
  • S : piccole      meno di 53 grammi

L’ETICHETTA DELLE UOVA

Per legge, sul guscio delle uova deve essere impresso un codice alfanumerico ad undici caratteri, che ci fornisce molte altre informazioni sulle uova.

All’inizio del codice è presente un numero che indica il sistema di allevamento delle galline ovaiole:

  • 0 per l’allevamento biologico,
  • 1 per l’allevamento all’aperto,
  • 2 per quello a terra,
  • 3 per quello in gabbia (o batteria).

Segue una sigla che specifica il Paese di produzione (IT per l’Italia, SP per la spagna, FR per la Francia e così via).

Un altro numero di tre cifre segnala il comune di provenienza; viene inoltre riportata la sigla della provincia di allevamento (FE per Ferrara, VR per Verona, NA per Napoli ecc.).

Le ultime tre cifre identificano l’allevamento dal quale provengono, mediante una sequenza numerica che viene assegnata dalle autorità sanitarie locali dopo i controlli sull’idoneità dell’azienda.

Una volta acquistate, le uova vanno conservate in frigorifero nell’apposito scomparto, evitando il più possibile gli sbalzi di temperatura.

Il classico controllo domestico sulla loro freschezza consiste nell’immergerle in acqua fredda e sale; solo le uova fresche si depositano orizzontalmente sul fondo, mentre le altre galleggiano. Infatti, più l’uovo invecchia e più aumenta la camera d’aria interna (cioè lo spazio non occupato da albume e tuorlo).

Infine, è bene ricordare che un uovo fresco possiede sempre le seguenti caratteristiche:

  • il guscio è vellutato e pulito
  • il tuorlo è privo di macchie
  • l’albume è limpido, chiaro, gelatinoso e privo di corpi estranei.

La classificazione delle uova tiene conto di un gran numero di fattori:

  • della modalità di allevamento
  • della qualità o categoria
  • dalle dimensioni
  • della tracciabilità

La classificazione delle uova sulla base della tipologia di allevamento vede la distinzione tra uova provenienti da allevamento biologico, da allevamento all’aperto, da allevamento a terra e da allevamento in gabbia..

Sulla confezione è riportata la taglia dell’uovo mentre sul guscio vi è una sigla che indica il tipo di allevamento e altri codici per la tracciabilità: nazione di provenienza, codice ISTAT del Comune in cui si trova l’allevamento, sigla della provincia in cui si trova l’allevamento fino ad arrivare al codice identificativo dell’allevatore.

La classificazione della taglia è inserita sulla confezione mediante una sigla convenzionale (XL, L, M e S). I criteri di classificazione delle uova vedono la sigla:

  • XL, assegnata alle uova grandissime, di minimo 73 grammi;
  • L, assegnata alle uova grandi con peso minimo di 63 grammi;
  • M, indica le uova di taglia media, dal peso minimo di 53 grammi;
  • S, si tratta delle uova più piccole con peso inferiore di 53 grammi.

Per quanto riguarda la tipologia di allevamento e la tracciabilità del prodotto, sul guscio dell’uovo è presente un codice alfanumerico che fornisce, nell’ordine, le informazioni seguenti.

La prima cifra sta a indicare il tipo di allevamento, con la seguente classificazione:

  • 0 indica che l’uovo proviene da allevamento biologico
  • 1 indica che l’uovo proviene da galline allevate all’aperto
  • 2 indica che l’uovo proviene da un allevamento a terra
  • 3 indica che l’uovo proviene da allevamento in gabbia

Il secondo dato fornito dal codice alfanumerico è la sigla che indica la nazione di provenienza, per l’Italia (IT);

Subito dopo la sigla “IT”, segue il codice ISTAT del Comune di ubicazione dell’allevamento. Ancora, a seguito dalla sigla della provincia dell’allevamento e per finire, il codice identificativo dell’allevatore.

Codici delle uova e tipi di allevamento

Il tipo di allevamento è segnalato con un numero che va dallo zero 0, per l’allevamento biologico -il più naturale- al numero tre 3, che indica l’allevamento più intensivo.  Vediamo le differenze che questi codici riescono a descriverci.

Allevamento biologico, codice 0

Nell’allevamento biologico, le galline devono disporre di un ampia zona di pascolo e di stagni. Nel pollaio (un ricovero coperto) sono presenti anche dei galli.

Il mangime somministrato a queste galline deve essere esclusivamente di origine biologica.

In questo allevamento, l’uso di additivi per favorire la crescita, amminoacidi sintetici, mangimi modificati geneticamente e farine di pesce è severamente vietato. I pulcini devono essi stessi provenire da allevamenti biologici.

Allevamento all’aperto, codice 1

Le galline hanno a disposizione un ricovero coperto e un’area di pascolo. Per ogni ettaro a cielo aperto possono essere tenuti un massimo di 2.500 polli: si ha cioè una superficie per singolo animale che tocca i 4 m².

Non vi sono vincoli circa la tipologia di mangimi, pertanto queste galline possono essere alimentate con sostante chimiche per favorire la deposizione delle uova, farine di pesce (vale a dire ossa e carcasse di pesce essiccate e ridotte in polvere) e altro.

Allevamento a terra, codice 2

Il termine “allevamento a terra” è forviante perché in questo tipo di allevamento le galline sono rinchiuse in grandi capannoni cioè in una sorta di grande gabbia dove in un metro quadro di superficie vi sono sette galline ammassate.

La deposizione delle uova avviene in nidi comuni, non vi sono vincoli sul tipo di mangime da somministrare alle galline.

Allevamento in gabbia o batteria, codice 3

E’, senza dubbio, l’allevamento più intensivo.

Se pensare a sette galline per ogni mq di superficie vi ha scandalizzati, sappiate che in questo tipo di allevamento sono ammesse 14 galline per ogni metro quadro di superficie.

Stando alla normativa D.lgs 267/2003, un allevamento intensivo garantisce comunque le condizioni minime di benessere di un animale avicolo. Si capisce che, a monte, vi è una normativa errata che consente ai produttori di uova di tenere le galline in condizioni tremende.

Le gabbie o batterie, sono realizzate con fili di ferro, sono alte 40 cm e dispongono di una superficie di 750 cm². Le galline sono chiuse in gabbia, in grossi capanni dove viene usata luce artificiale per stimolare la deposizione delle uova.

Uova, classificazione

Vi è una ulteriore classificazione delle uova. Abbiamo, infatti, uova di categoria A, B e C. La categoria indica la qualità dell’uovo.

  • Categoria A, uova fresche o extra fresche
  • Categoria B, uova di seconda qualità o conservate
  • Categoria C, uova declassate e destinate all’industria alimentare

Ecco che arriva un’altra brutta notizia per noi consumatori. Quando acquistiamo un prodotto, a meno che non sia a marchio Bio, se tra i suoi ingredienti annovera l’uovo, questo è quasi sicuramente di categoria C.

In base al peso, le uova fresche vengono classificate nel seguente modo:

  • XL : grandissime – peso >73 g
  • L : grandi – peso da 63 a 73 g
  • M : medie – peso da 53 a 63 g
  • S : piccole -peso < 63 g

Inoltre, l’uovo può essere differenziato sulla base della filiera produttiva e sulla tipologia d’allevamento:

  • 0 : Da agricoltura biologica: che segue il disciplinare biologico
  • 1 : Allevamento all’aperto: le galline possono razzolare all’esterno ma la deposizione avviene all’interno delle strutture
  • 2 : Allevamento a terra: le galline sono libere di muoversi ma dentro un capannone; le uova vengono deposte a terra o sui nidi
  • 3 : Allevamento i gabbia o batteria (86% della produzione totale): allevamento confinato e deposizione all’interno di apposite macchina per la raccolta

Sul guscio dell’uovo è possibile leggere un codice alfa-numerico identificativo di:

  • Tipologia di allevamento (0,1,2,3 – come citato sopra)
  • Stato di provenienza dell’uovo (per l’italia IT)
  • Codice ISTAT del comune di produzione
  • Sigla provincia di produzione (ad esempio, Fe per Ferrara)
  • Sigla identificativa del nome e del luogo dell’allevamento nel quale è stato deposto l’uovo
  • Data di scadenza (per le uova fresce è circa 29 giorni)
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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!