LE VEDOVE DI MALABAR HILL

LE VEDOVE DI MALABAR HILL è il primo romanzo che la scrittrice inglese Sujata Massey dedica alle avventure di Perveen Mistry. Vi racconto perché ho amato questo libro

LE VEDOVE DI MALABAR HILL

Sujata Massey

Titolo originale: The Widows of Malabar Hill

Prima pubblicazione : 2018

Traduttore : Laura Prandino

Prima edizione italiana : 2018

Editore: Neri Pozza

Pagine : 446 p.

Genere : gialli storici, mystery

Seguito da : la pietra lunare di Satapur

LE VEDOVE DI MALABAR HILL: DESCRIZIONE (dal sito dell’editore)

Bombay, 1921. Figlia di una rispettabile famiglia parsi, Perveen Mistry è da poco entrata a far parte dello studio legale del padre, situato in un elegante edificio nel quartiere del Fort, l’insediamento originario di Bombay.

Laureata in legge a Oxford, oltre alle funzioni di procuratore legale, la giovane donna svolge anche quelle di segretaria, traduttrice e contabile. Ma non può certo lamentarsi: nessun altro studio legale in città sarebbe disposto ad assumere un’avvocatessa.

Incaricata dal padre di eseguire il testamento di Mr Omar Farid, un ricco musulmano che ha lasciato tre vedove, Perveen si trova al cospetto di tre purdahnashin, donne che non parlano con gli uomini e vivono in isolamento, musulmane ricche e in clausura che potrebbero rappresentare un’eccellente opportunità da un punto di vista professionale.

Sfogliando, tuttavia, il carteggio relativo all’eredità, qualcosa di strano salta agli occhi dell’avvocatessa: in una lettera scritta in inglese, Faisal Mukri, amministratore dei beni della famiglia Farid, comunica che, su espressa richiesta delle tre donne, la rendita che, secondo le disposizioni patrimoniali, spetterebbe a ognuna di loro, va devoluta al wakf, un fondo di beneficienza.

Una richiesta davvero singolare, considerato che le tre purdahnashin rinuncerebbero in tal modo ai loro unici mezzi di sostentamento dopo la morte del loro marito; una richiesta, inoltre, che due delle firme apposte alla lettera, pressoché identiche, rendono a dir poco sospetta.

Convinta che le tre vedove stiano subendo il raggiro di un uomo senza scrupoli, Perveen si reca a casa Farid per appurare la veridicità di quel documento. Giunta però nella ricca dimora del defunto Mr Farid, si imbatte nel corpo senza vita di Faisal Mukri. Dalla gola dell’amministratore sporge un coltello argenteo e il sangue inonda la nuca e il collo. Che anche le tre purdahnashin siano in pericolo di vita?

Ispirato alle prime avvocatesse indiane: Cornelia Sorabji, prima donna a frequentare legge a Oxford nel 1892, e Mithan Tata Lam, prima donna ammessa al foro di Bombay nel 1923, il personaggio di Perveen Mistry annuncia l’entrata in scena di una nuova, formidabile investigatrice e il felice debutto di una serie ambientata nella Bombay degli anni Venti, una metropoli abbagliante in cui suoni, odori e colori di mille comunità danno vita a un luogo dall’anima unica e irripetibile.

LE VEDOVE DI MALABAR HILL: l’autrice

Sujata Massey è nata in Inghilterra da madre tedesca e padre indiano. Cresciuta negli Stati Uniti, ha studiato scrittura alla Johns Hopkins University, ed è stata reporter per il Baltimore Evening Sun.

Dopo aver soggiornato a lungo a Tokyo, ha scritto The Salaryman’s Wife, il primo libro della serie mystery di Rei Shimura che le è valso, tra gli altri, l’Agatha Award, l’Edgar Award e la pubblicazione in 18 paesi. Con Neri Pozza ha pubblicato L’amante di Calcutta. Vive a Washington con la famiglia.

LE VEDOVE DI MALABAR HILL: breve riassunto e commento personale

Uno dei libri più belli che ho letto negli ultimi tempi, insieme al suo seguito. Entrambi ci regalano un’ampia visione della vita nella Bombay degli anni Venti del XX secolo, ancora nelle mani degli Inglesi, con la sua divisione in caste e le sue tante miserie…

Un romanzo che ci insegna quindi davvero tanto, specie sulla condizione delle donne:

Per molti l’idea di una donna avvocato continuava a essere un boccone difficile da digerire

Figurarsi se l’avvocato è una donna indiana, che avrebbe dovuto starsene in casa obbedendo a tutte le richieste di marito e genitori!

essere l’unica avvocatessa di Bombay era una grande responsabilità. Non poteva rischiare di rovinare la reputazione di Jamshedji Mistry

Come leggiamo nel libro, il padre di Perveen, Jamshedji

era un bell’uomo elegante di cinquant’anni, con una folta capigliatura castana che cominciava a ingrigirsi. Il suo tratto più spiccato era il naso aquilino, che Perveen aveva ereditato in versione ridotta.

Non mi dilungo nella trama, che già è ampiamente spiegata nella descrizione, quanto piuttosto su quello che mi ha colpito.

Ovviamente la protagonista, Perveen, con la sua dolorosa storia personale ed il suo coraggio. Ma anche la sua brillante e spregiudicata amica inglese, Alice Hobson-Jones.

Ma pure affascinanti sono le tre vedove musulmane che Perveen incontra.  La prima moglie, Razia-begum, aveva dato a Farid una figlia (che adesso ha undici anni). Siccome non era stata in grado di generare un maschio, Farid fu convinto dai genitori a prendere una seconda moglie,
Sakina Chivne. Che gli diede subito due femmine:

Il figlio di Sakina-begum è nato un anno e mezzo fa

Perché, avendo avuto un erede maschio, Farid aveva quindi sposato la terza donna, Mumtaz?

Seguendo Perveen ed Alice scopriamo tantissime cose sull’India e sulla sua società, oltre che sulla sua cucina! Infatti il libro mi ha fornito diverse ricette che ho voluto sperimentare, come quelle del pranzo che Perveen e suo padre condividono in ufficio:

kofta d’agnello, pollo al curry e tamarindo, un denso dal giallo con germogli di senape, e riso caramellato. Aveva mandato anche sottaceti di verdure dall’aroma piccante, fragranti rotli di frumento e una latta di croccante alle mandorle e miele

Tutto è descritto con dovizia di particolari, senza però appesantire la lettura ma anzi rendendola ancora più interessante. Splendida la parte dedicata ai delicati equilibri del “gineceo”

Un libro che vi consiglio

VOTO : 10 /10

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!