Cominciamo a parlare di spezie, spiegando che cosa siano e quali siano le differenze con le erbe aromatiche
MA QUANTE SONO LE SPEZIE?
E’ praticamente impossibile stimare quante siano le spezie utilizzate. Sono infatti uno degli elementi più importanti delle cucine tradizionali e si utilizzano da centinaia di anni. Nella cucina italiana, se ne impiegano una trentina.
Pensate : il CURRY, una miscela di spezie tipica della cucina indiana, contiene una settantina di spezie diverse!
Tra le più diffuse nella cucina nazionale troviamo:
- spezie di origine asiatica: pepe, zenzero, cannella, chiodi di garofano, noce moscata, coriandolo, cumino e curcuma ;
- spezie di origine mediterranea: zafferano, peperoncino, anice e senape .
Il loro impiego si è consolidato in periodo medioevale, sia per esaltare il sapore dei cibi in un’epoca in cui il sale scarseggiava, sia per migliorarne la conservazione. Ma anche per sfruttare le loro proprietà curative. Le prime evidenze dell’uso delle spezie risalgono a 50 mila anni fa ( da http://www.focus.it/scienza/salute/quante-spezie-esistono)
Il principale produttore di spezie è l’India (la produzione supera abbondantemente un milione di tonnellate l’anno), seguita dal Bangladesh (con sole 139 mila tonnellate), dalla Turchia (78 mila tonnellate) e dalla Cina (77 mila tonnellate).
Che cosa sono le spezie:
Secondo l’enciclopedia Treccani, le “SPEZIE” sono
Sostanze aromatiche di origine vegetale (pepe, zenzero, chiodi di garofano, cannella, noce moscata ecc.) generalmente di provenienza esotica, usate, oltre che per aromatizzare e insaporire cibi e bevande, anche, specialmente in passato, in medicina e in farmacia (da http://www.treccani.it/enciclopedia/spezie/)
QUALE DIFFERENZA TRA SPEZIE ED ERBE AROMATICHE
Erbe aromatiche, piante officinali e spezie non sono la stessa cosa. Per capire la differenza, ricorriamo ancora alla TRECCANI (http://www.treccani.it/enciclopedia/piante-medicinali-e-aromatiche_(Enciclopedia-dei-ragazzi)/)
Le piante aromatiche. il termine si riferisce a piante, tipiche del Mediterraneo, che emanano aromi gradevoli, hanno sapore gustoso e sono usate in cucina, come cosmetici o per curarsi. Ad esempio:
- Il prezzemolo (famiglia delle Ombrellifere) si usa in cucina, ma è anche ottimo in infusione per schiarire la pelle e, sempre in infusione e in giuste dosi, buon depuratore del fegato. Se assunto in grande quantità, può essere velenoso, e addirittura mortale.
- La cipolla e l’aglio, entrambi appartenenti alla famiglia delle Liliacee, sono piante aromatiche o medicinali? Anche qui è la QUANTITÀ’ a decidere. In piccole dosi rendono più saporiti i nostri piatti, in quantità maggiori sono curative: l’aglio combatte l’ipertensione, la cipolla è un ottimo cicatrizzante di ferite.
Le piante officinali (o medicinali). Grazie alle sostanze contenute nelle loro parti verdi (foglie, stelo, rami), nei fiori o altrove (radici, frutti, bulbi, semi), trovano utilizzo in fitoterapia (cioè curarsi con le piante). Gran parte di esse non si usa in cucina e serve solo a produrre farmaci.
Le spezie (o droghe). In italiano, il termine “spezie” si riferisce ai prodotti vegetali secchi, provenienti da terre lontane (Africa, Asia, Brasile), utilizzati da lunghissimo tempo per conservare ed insaporire i cibi. Sono tipiche spezie: la cannella (che si ricava dalla corteccia dell’albero di cinnamomo), i chiodi di garofano (sono i boccioli seccati di una mirtacea), la noce moscata (è il seme di una pianta brasiliana), il pepe (sono i semi dell’albero del pepe).
Curiosità: la parola spezia deriva dal tardo latino species, cioè «cosa (alimento) speciale»; il termine droga, usato a lungo come sinonimo di spezia, deriverebbe dall’olandese droog «secco», ovvero pianta essiccata.
