L’ARTE NEL SANGUE. UN NUOVO CASO DI SHERLOCK HOLMES

L’ arte nel sangue. Un nuovo caso per Sherlock Holmes

Bonnie MacBird

Traduttore: R. Zuppet

Editore: HarperCollins Italia

Pagine: 330 p.

Descrizione

Londra, in un nevoso dicembre del 1888. Dopo la disastrosa indagine sullo Squartatore, il trentaquattrenne Sherlock Holmes è caduto in un profondo stato di prostrazione dal quale nemmeno Watson riesce a svegliarlo. Finché non arriva da Parigi una strana lettera in codice.

Mademoiselle La Victoire, una bellissima cabarettista francese, scrive che il figlio illegittimo che ha avuto da un lord inglese, Lord Pellingham, è scomparso, e che lei stessa è stata aggredita per strada a Montmartre.

Holmes e Watson si precipitano a Parigi e scoprono che il ragazzino scomparso è solo la punta dell’iceberg di un problema molto più grave: una preziosissima statua greca è stata rubata a Marsiglia, e in un setificio del Lancashire sono stati uccisi dei bambini. Gli indizi, in tutti e tre i casi, conducono allo stesso, intoccabile personaggio…

Ma Holmes riuscirà a riprendersi in tempo per trovare il ragazzino scomparso e fermare l’ondata di omicidi, anche se per riuscirci deve essere sempre un passo avanti rispetto a un pericoloso rivale francese ed evitare le minacciose interferenze del fratello Mycroft?

IL COMMENTO DELL’EDITORE

Un’avventura incalzante, scritta nello stile di Sir Arthur Conan Doyle, in cui la celebre coppia è alle prese con un caso che metterà alla prova l’amicizia di Watson e spingerà al limite la fragilità e le doti della natura artistica di Sherlock Holmes.

L’autrice:

Bonnie MacBird è nata e cresciuta a San Francisco. Si è innamorata di Sherlock Holmes leggendo il “canone holmesiano” quando aveva dieci anni. Ha frequentato la Standford University, dove si è laureata in Musica e ha conseguito un master in Cinematografìa.

Durante la sua lunga carriera a Hollywood ha lavorato per la L’Universal. ha firmato il soggetto originale per film di successo come Tron, ha vinto tre Emmy Awards per la realizzazione di documentari, ha prodotto numerose commedie e musical e ha lavorato come attrice e regista per il teatro.

Inoltre, è docente in un noto corso di scenografia alla UCLA ed è una capace acquarellista. Tiene regolarmente conferenze sulla scrittura, la creatività e Sherlock Holmes. Vive a Los Angeles, ma visita spesso Londra.

UNA CURIOSITÀ

Dopo questo primo romanzo (che ha avuto un notevole successo negli Usa e in UK)  la serie “Sherlock Holmes Adventure” si arricchirà presto di un secondo volume dal titolo Unquiet Spirits (sarà nelle librerie Usa nel corso del 2017).

BREVE RIASSUNTO – L’espediente dell’autrice

Nella prefazione, l’autrice narra che nel 2012, mentre era a Londra per ricerche sulla medicina vittoriana, all’interno di un pacco di vecchi volumi, ha trovato uno spesso fascio di fogli ingialliti. Sul frontespizio del primo foglio il nome del proprietario: John H. Watson.

Queste pagine vecchie e malconce contenevano un’avventura completa del grande Sherlock Holmes. Una avventura mai pubblicata! E la signora non resiste… comincia così il racconto di questa nuova avventura di Holmes e Watson. L’arte nel sangue fotografa  la fase iniziale della carriera di Sherlock Holmes. L’investigatore è reduce dal confronto con Jack lo Squartatore, la cui risoluzione ha lasciato scontento il governo inglese.

Uno studio in rosso è stato pubblicato da poco.

BREVE RIASSUNTO: LE INDAGINI

Watson si è appena sposato con Mary Morstan ed ha trascurato il suo amico. Lo riporta al suo vecchio appartamento un messaggio di Mrs Hudson, la sua vecchia padrona di casa: “Corra, dottore! Ha dato fuoco all’appartamento!” A Watson non serve sapere altro. Si precipita a Baker Street e trova i pompieri, che hanno già domato l’incendio.

Holmes è depresso più che mai e preda del suo antico vizio, la cocaina, come sempre nei periodi di inattività. Sembra che nemmeno l’intervento di Watson riesca a risollevarlo dal suo stato. Per fortuna arriva una lettera da Parigi, profumata e scritta con un inchiostro evanescente. Proviene da Emmeline La Victoire, una cabarettista francese che si esibisce allo Chat Noir. L’artista chiede aiuto a Holmes perché suo figlio Emil, avuto dal Conte di Pellingham, è scomparso e lei è stata assalita per strada.

Holmes, che sta già indagando sulla morte di alcuni bambini in un setificio nel Lancashire, decide di recarsi immediatamente a Parigi insieme al fido Watson.

Lì, oltre a incontrare Emmeline, fa la conoscenza dell’amante della donna, il detective francese Jean Vidocq, un uomo privo di scrupoli e alquanto equivoco.  L’uomo, più che al ritrovamento di Emil, è interessato ad una preziosa statua di Nike, rubata a Marsiglia, per conto di Lord Pellingham.

Holmes e Watson scopriranno lentamente che i tre casi (la scomparsa di Emil, il furto della statua e gli omicidi nel Lancashire) sono collegati e, oltre a doversi confrontare con il misterioso malfattore, dovranno anche tenere a bada sia Vidocq che il minaccioso fratello di Holmes, Mycroft.  Riusciranno i due a fermare gli omicidi dei bambini e ritrovare Emil prima che sia troppo tardi?

Mi fermo qui altrimenti vi svelerei troppo!

LA MIA OPINIONE

Conan Doyle è un’altra cosa!

Come sempre quando leggo Sherlock Holmes, mi sono lasciata convincere ed ho iniziato a leggerlo aspettandomi un romanzo DOC. Invece no!

La trama è sicuramente interessante, i temi appassionanti e sempre attuali, ma lo svolgimento ha lasciato molto a desiderare…Ho faticato non poco per arrivare alla fine…e più di una volta ho interrotto la lettura e sono passata ad altro. Dopo 10 giorni, però, ho deciso di completarlo ad ogni costo.E finalmente arrivò l’ultima pagina!

QUALCOSA MERITA

Del libro si salva solo la parte relativa alla “discesa agli Inferi” di Sherlock Holmes. Infatti per indagare, Holmes si traveste e si fa assumere in una delle fabbriche di Lord Pellingham.

Il racconto che fa a Watson è degno de I Miserabili di Victor Hugo ( p. 132):

«Rabbrividii al vedere quegli schiavi che correvano ad alimentare, azionare, spingere, tirare, avvolgere…a vezzeggiare quegli aggeggi infernali…Il lavoro imponeva una ripetitività stordente, per cui il cervello umano non è stato creato. Preferirei essere condannato ai lavori forzati…che faticare ogni giorni in quello stabilimento»

Una descrizione dell’alienazione del lavoro in fabbrica molto intensa. Analogamente toccante è la descrizione della condizione lavorativa dei bambini. A quanto pare, nel 1888 (p. 132):

«I bambini in età scolare possono lavorare solo mezza giornata, per poi passare il resto delle ore a scuola»

E noi che ci lamentavamo dei compiti a casa! Ho invece trovato fuori luogo la riflessione sulle future possibilità delle macchine. Se le avesse scritte Conan Doyle avrebbero avuto senso, ma siccome l’autrice sa benissimo come sono andate le cose, non ha molto senso che scriva (p. 133) :

«Quali altri compiti o processi si sarebbero potuti migliorare con una serie di schede perforate? Sarebbe stato possibile frammentare un’azione o una decisione complessa in modo da scrivere un codice capace di riprodurle?…Forse alla fine sarebbe stato possibile addirittura simulare il pensiero e il comportamento umano»

Decisamente fastidioso. E questo è uno dei tanti motivi per cui ho fatto fatica a leggere questo libro. La  principale lamentela va fatta a certe scene un po’ troppo stile Indiana Jones per essere adatte a Holmes. Appeso fuori da un balcone, mentre salta da un tetto ad un altro… solo per citarne alcune. Ve lo consiglio? Non saprei… in realtà è un romanzo mediocre, che per me è la cosa peggiore che si possa dire. Preferisco i libri brutti, perché hanno un senso. I libri mediocri non andrebbero proprio pubblicati. Non sono né carne né pesce!

VOTO 5/10

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!