L’ALLEGRA APOCALISSE DI ARTO PAASILINNA

L’ALLEGRA APOCALISSE è un altro degli scanzonati romanzi di ARTO PAASILINNA. Che stavolta non risparmia strali contro l’umanità tutta!

L’ALLEGRA APOCALISSE

ARTO PAASILINNA

titolo originale: maailman paras kylä

Prima pubblicazione: 1992

Traduttore: N. Rainò

Editore: Iperborea

Prima edizione italiana : 2010

Pagine: 320 p.

Genere: narrativa umoristica

L’ALLEGRA APOCALISSE. Descrizione

La Terra non ci sopporta più. E basta un’enorme sbronza collettiva a New York per i festeggiamenti del nuovo Millennio e uno sciopero dei netturbini di Manhattan a scatenare una disastrosa catastrofe ecologica.

Ah, mondo infame! Sarà arrivata l’Apocalisse?

Parigi è finita sotto sei metri d’acqua e i pesci si aggirano per le strade e i caffè di Montparnasse, a San Pietroburgo esplode una centrale nucleare, nel mondo stravolto si scatena la Terza guerra mondiale, mancano le fonti di energia e l’economia globale è crollata.

Ma in mezzo ai boschi del Kainuu, nella Finlandia centrale, Asser Toropainen, un vecchio comunista “grande bruciachiese”, in punto di morte ha destinato tutti i suoi beni per costruire un tempio.

E tutt’attorno quest’improbabile santuario è cresciuta una comunità silvestre di gente laboriosa e gaudente che vive di caccia pesca e giardinaggio, in autarchia e prosperità, indifferente alla catastrofe universale.

Un gruppo di strampalati personaggi paasilinniani tanto geniali quanto testardi, che naviga in mezzo ai marosi di un pianeta che va in malora con l’incoscienza di un’Utopia senza tempo.

Paasilinna immagina un passato e un futuro nemmeno così lontani, contemplando la vanità delle ideologie e del consumismo, e le farneticazioni della nostra civiltà inutilmente complicata.

E se l’Apocalisse deve venire, che venga pure. Paasilinna non è certo il tipo da farsene un problema

L’ALLEGRA APOCALISSE. Breve riassunto e commento personale

Il vecchio Asser Toropainen, con un passato da feroce ateo comunista bruciachiese, prima di morire, incarica il nipote Eemeli di farsi curatore di una fondazione funeraria a suo nome, a cui acclude un ricco lascito in beni e terre con il compito di costruire un solenne tempio di legno, uno di quegli antichi edifici armoniosi…

Eemeli, malgrado qualche perplessità, decide di eseguire le ultime volontà dello strambo nonno e decide di fare costruire una chiesa “simile a quella di Kuortane”.

Trovato il posto adatto in uno dei vasti appezzamenti di cui la fondazione è proprietaria, vicino ad un lago nella provincia di Sotkamo, ed ottenuto un primo beneplacito dalle autorità locali, i lavori partono.

L’ambiente è splendido, la materia prima non manca, non sarà certo qualche piccolo inconveniente come la revoca della licenza edilizia a mettere in difficoltà un Toropainen.

Nonostante le multe e le ingiunzioni della Chiesa finlandese, Toropainen procede spedito. Nemmeno la forza pubblica riesce a bloccare i lavori! Infatti la resistenza dei costruttori ottiene grande visibilità mediatica e a dar man forte agli intrepidi carpentieri arrivano “qualche centinaio di militanti ecologisti”. Tra essi “un buon centinaio di agguerriti vegetariani”. Come a sottolineare che non è il mangiare carne a rendere l’uomo bellicoso!

Per ringraziarli dell’aiuto ottenuto, Emmeli concede loro il permesso di costruire un capanno sui terreni della Fondazione. Intanto la chiesa viene completata, con tanto di arredi ed una solenne campana. 

Mentre attorno alla chiesa cresce una piccola comunità, Toropainen decide di procurare un organo per la sua chiesa… L’impresa lo porta in Danimarca, dove rischierà di finire preda di alcuni “cacciatori di organi” e finirà arrestato!

Dopo tre anni, finalmente libero, scoprirà che la causa dei suoi guai in Danimarca si è appropriata della Fondazione. Ci metterà poco a riportare ordine. E lo scoppio della terza guerra mondiale, non coglierà impreparata la sua piccola comunità!!!

Quando poi dovesse arrivare l’apocalisse, le scorte saranno sufficienti per sopravvivere! 

Insomma un altro romanzo di Paasilinna che ci permette di ridere e riflettere su tanti temi. Primo tra tutti il livello di collasso cui stiamo portando la Terra. Solo il ritorno alla natura e ad un’economia quasi autarchica potrebbe permetterci di sopravvivere, secondo lo scrittore!

E su molti punti mi trovo d’accordo con lui…Dobbiamo comprendere che la Terra non è nostra, ma ci è stata solo data in prestito!

Da leggere

VOTO 9/ 10

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!