L’ACCUSA DEL SANGUE GIOVANNA BARBIERI

L’ACCUSA DEL SANGUE è un bellissimo giallo di ambientazione storica della scrittrice GIOVANNA BARBIERI. Vi racconto perché mi è piaciuto

L’ACCUSA DEL SANGUE

GIOVANNA BARBIERI

PRIMA PUBBLICAZIONE :  2018

EDITORE : Self published

PAGINE : 213 p.

GENERE : giallo storico

SEGUITO DA : IL PALIO INSANGUINATO

L’ACCUSA DEL SANGUE: il libro

Nel cuore della notte dell’anno domini 1483 qualcuno bussa al portone di Goffredo Fortespada, il Bargello di Urbino. La piccola Crezia Odasi è stata rapita e sarà compito suo ritrovarla. È l’inizio di un incubo e molte uccisioni flagelleranno la città dei Montefeltro.

Omicidi così efferati che il Bargello si farà aiutare nelle indagini dal saggio amico speziale, Edmundo de la Turre, esperto non solo di droghe ma anche di ferite, esule a Urbino dopo la caduta di Costantinopoli.

L’ACCUSA DEL SANGUE : L’AUTRICE

Giovanna Barbieri nasce a Verona il 15/01/1974 e risiede ad Arbizzano di Valpolicella, comune di Negrar, Verona. Per alcuni anni lavora come contabile e impiegata amministrativa.       Dal 2014 lavora come editor freelance presso righe rosse

Appassionata da anni di Medioevo, alto e basso, nel 2013 apre un blog a tema medievale, dove posta numerosi articoli riguardanti la vita del periodo; racconti; recensioni di libri e film e altro ancora.

Nel 2014 pubblica come indipendente il suo primo romanzo time travel-storico “La stratega, A.D. 1164.”

Nel 2015 pubblica sempre come indipendente una racconta di racconti gratuiti a tema medievale “Amor e Patimento” e sempre nello stesso anno, a novembre, pubblica Cangrande paladino dei ghibellini (XIV secolo).

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L’ACCUSA DEL SANGUE : BREVE RIASSUNTO E COMMENTO PERSONALE

Se non lo sapete, “l’accusa del sangue” è una delle tante accuse che, sin dalle origini del Cristianesimo, sono state lanciate contro gli Ebrei. Secondo questo pregiudizio, gli Ebrei avrebbero l’uso di commettere omicidi rituali per usare poi il sangue dei cristiani come ingrediente dei cibi e delle bevande prescritti nelle festività pasquali.

Pensate: questa falsa accusa ebbe origine nel 1144 in Inghilterra e si diffuse durante il Medioevo e in età moderna, causando processi e uccisione di ebrei. In epoca contemporanea la ripresero i Nazisti ma anche gli Arabi, oltre a varie ideologie complottiste.

La diffusione della credenza contribuì, nel corso del XIX secolo, alla creazione e alla diffusione dello stereotipo calunnioso della pratica del sacrificio umano come caratteristica dell’ebraismo, cosa questa che divenne una componente organica della propaganda antisemita

Giovanna Barbieri lo usa come titolo del suo romanzo, che ci riporta a quello che dovrebbe essere il periodo d’oro dell’Italia, il Rinascimento.

Ma era anche il periodo in cui bastava un sospetto per diventare eretici, blasfemi e streghe. E subire così terribili punizioni. Che dire degli interrogatori che portavano alla condanna dell’indagato passando per violenze e supplizi inauditi? Oggi speriamo che non siano più consentiti certi atti ma lo sappiamo: nessun animale è più crudele dell’uomo

E’ il 1483 e a Palazzo Odasi, Lucrezia Barzi da Gubbio scopre che sua figlia Crezia è scomparsa… Le ricerche della bambina sono infruttuose e il padre richiede l’intervento del bargello.

Goffredo era giovane, ma aveva combattuto nella presa di Volterra del 1474 con il duca Federico Montefeltro. All’epoca aveva appena compiuto ventun anni e faceva parte di un contingente milanese di soldati.

Disgustato dal comportamento dei suoi compagni d’armi, aveva deciso di cambiare vita e dall’anno prima era bargello di Urbino. Nella città marchigiana ha trovato anche l’amore della sua vita, la giovane Fiamma. I due si erano conosciuti nel negozio di spezie dell’amico di Goffredo, Edmundo de la Turre.

Il vecchio amico l’aveva assunta per vendere le erbe in bottega mentre lui si dedicava ai rimedi. 

Come bargello, Goffredo deve essere straniero, celibe e super partes, in modo da risolvere le controversie tra gli abitanti. Ma, si sa, al cuore non si comanda: tra i due giovani è nato l’amore e la giovane ha accettato di vivere con lui pur senza essere sposata, subendo le ire della sua famiglia.

Edmundo de la Turre è sconvolto dalla notizia del rapimento di Crezia, di cui era insegnante. Ci vuole poco perché il corpo della giovane venga ritrovato:

 «Bargello, dovete venire come me. Hanno trovato il cadavere di una bambina» disse agitato Pietro, il suo assistente.

La piccola Crezia giace sull’altare del Duomo di Urbino e la folla decide subito che i colpevoli sono gli Ebrei:

«Il cadavere di Crezia è stato deposto con cura sull’altare. Nella posa somiglia a un agnello sacrificale.»

Sperando che la comunità ebraica si confidi con Edmundo, l’uomo raggiunge la dimora del suo collega e amico Isaac. E a casa dell’uomo scopre del sangue. Temendo che le accuse contro gli Ebrei siano vere, Edmundo rivela il particolare a Goffredo, che decide di arrestare il rabbino Abraham e Isaac. Soprattutto per proteggerli dalla furia della folla.

Infatti Goffredo non è affatto sicuro della loro colpevolezza e continua a indagare. Purtroppo il suo aiutante consegna i due ebrei all’inquisitore, che non aspetta di meglio e li tortura in maniera disumana. Raccolte le prove della loro innocenza, Goffredo arriva appena in tempo per impedirne la morte e rilasciarli.

Resta ora da trovare il vero assassino di Crezia… quando un panno appartenuto alla piccola viene ritrovato a casa dei rivali degli Odasi, gli Albani, sembra che il mistero sia risolto.

Ma l’assassino torna a colpire… e allora solo l’arguta mente di Edmundo riuscirà a scoprire chi si nasconde dietro quelle morti insensate!

Da leggere per l’ambientazione storica e anche per la trama gialla, che ci permette di conoscere meglio il Ducato di Urbino e la vita fuori dalle corti italiane di XV secolo.

Particolarmente toccante la storia di Guendalina, l’amica di Fiamma e nipote di una delle vittime dell’assassino, Melina.

Insomma, un romanzo che vi consiglio davvero per qualche ora di sano relax e anche per rinfrescare i ricordi storici!

VOTO : 8/10

/ 5
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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!