La guerra dei nostri nonni. 1915-1918 di Aldo Cazzullo

Un libro al giorno oggi fa il bis. Dopo IL LIBRO PROIBITO di Christian Jacq, è la volta del saggio di Aldo Cazzullo, La guerra dei nostri nonni, dedicato agli uomini e alle donne che hanno vissuto la Prima Guerra Mondiale…

 

La guerra dei nostri nonni. (1915-1918): storie di uomini, donne, famiglie

Aldo Cazzullo

Editore: Mondadori

Anno edizione: 2014

Pagine: 248 p.

 

 

La guerra dei nostri nonni. Descrizione:

La Grande Guerra non ha eroi. I protagonisti non sono re, imperatori, generali. Sono fanti contadini: i nostri nonni.

Aldo Cazzullo racconta il conflitto ’15-18 sul fronte italiano, alternando storie di uomini e di donne: le storie delle nostre famiglie.

Perché la guerra è l’inizio della libertà per le donne, che dimostrano di poter fare le stesse cose degli uomini: lavorare in fabbrica, guidare i tram, laurearsi, insegnare.

Le vicende di crocerossine, prostitute, portatrici, spie, inviate di guerra, persino soldatesse in incognito, incrociano quelle di alpini, arditi, prigionieri, poeti in armi, grandi personaggi e altri sconosciuti.

Attraverso lettere, diari di guerra, testimonianze anche inedite, “La guerra dei nostri nonni” conduce nell’abisso del dolore. Ma sia le testimonianze di una sofferenza che oggi non riusciamo neppure a immaginare, sia le tante storie a lieto fine, come quelle raccolte dall’autore su Facebook, restituiscono la stessa idea di fondo: la Grande Guerra fu la prima sfida dell’Italia unita; e fu vinta.

L’Italia poteva essere spazzata via; dimostrò di non essere più “un nome geografico”, ma una nazione. Questo non toglie nulla alle gravissime responsabilità, che il libro denuncia con forza, di politici, generali, affaristi, intellettuali, a cominciare da D’Annunzio, che trascinarono il Paese nel grande massacro.

Ma può aiutarci a ricordare chi erano i nostri nonni, di quale forza morale furono capaci, e quale patrimonio portiamo dentro di noi.

PER SAPERNE DI PIÙ

Vi segnalo uno dei miei siti preferiti:

le interessanti  pagine che la Presidenza del COnsiglio sta dedicando al centenario della Grande Guerra. Vi si trovano tantissime notizie e molte curiosità.

Bello anche il “sottotitolo”: 2014 -2018 : 4 anni per capire

Mi soffermo spesso su questo sito: http://www.centenario1914-1918.it

La guerra dei nostri nonni. La mia opinione

Un libro per sapere quello che fu il primo conflitto mondiale sul fronte italiano.

Una terribile carneficina, in cui persero la vita più di un milione di persone, tra militari e civili.

In tutto il mondo, i morti furono 37 milioni: un’ecatombe che ha spazzato via quasi un’intera generazione.

La Prima guerra mondiale, vista attraverso gli occhi della gente comune che vi ha partecipato – senza addentrarsi eccessivamente nelle complesse vicende politiche in cui il nostro Paese venne coinvolto e senza le proiezioni tipiche dello storico -, diventa in queste pagine un’incredibile e straziante avventura alla quale furono chiamati a partecipare migliaia di uomini, per lo più contadini, ignari del loro destino e delle sorti del mondo.

Fu una guerra di posizione, combattuta palmo a palmo nelle trincee del Carso, sui monti dell’Isonzo, a Caporetto. Un fronte caldissimo in cui il nemico austriaco era talmente vicino che nella notte se ne potevano ascoltare le voci e in cui, per l’avanzata di pochi metri, venivano sacrificati interi reggimenti.

Il freddo non fronteggiato dal cattivo equipaggiamento, la fame, le scarse condizioni igieniche, le malattie letali (tifo, colera e influenza spagnola che non risparmiò certo quelli che erano rimasti a casa), sconvolsero le nostre truppe più della mitraglia e del gas usato dal nemico.

SOLDATI CORAGGIOSI…

Nei racconti allucinati dei superstiti lo spavento e la disperazione è tale che molti dei soldati andavano incontro alla morte quasi fosse una liberazione. Per codardia?  No. L’esercito italiano era fatto di contadini legati alla terra, che seppero difendere la loro terra e le loro montagne con grandissimo valore.

….E CATTIVI GENERALI

Ma, spiega Cazzullo, vennero comandati da generali impreparati e spesso sadici, che non videro mai le linee nemiche e che decimarono i loro stessi uomini.

Finché rimase al comando il generale Cadorna le licenze concesse ai soldati furono rare, mentre le punizioni esemplari per i disertori o i dissidenti furono frequentissime.  Numerose le testimonianze di fucilazioni di quanti si rifiutarono di obbedire ad ordini assurdi

Solo con il passaggio al comando del generale Diaz, dopo Caporetto, le condizioni dei soldati migliorarono leggermente.

Gli ITALIANI D’AUSTRIA

Per la prima volta mi è capitato di leggere quello che fu il conflitto per gli “italiani d’Austria“, cioè i Trentini e i Giuliani, considerati traditori dagli Austriaci prima e dagli Italiani poi. Terribili le pagine in cui Cazzullo racconta gli stupri etnici … le nostre nonne subirono azioni atroci. Si è persa memoria dello “stupro del Friuli” e della “tragedia” cioè dei ”figli nati dalle violenze” così tanti “che si dovette aprire un orfanotrofio” per “gli orfani dei vivi”. Nessuno infatti voleva saperne di quei “piccoli tedeschi” bastardi.

LE FONTI

Sono moltissimi, e tutti interessanti, i punti di vista riportati in queste pagine. Troviamo le testimonianze rinvenute nei diari dei soldati semplici, ma anche gli articoli apparsi sui giornali del tempo. Non mancano i racconti dei grandi poeti e scrittori italiani, tra cui Carlo Emilio Gadda e Giuseppe Ungaretti, che raccontarono con un linguaggio nuovo e impressionante la loro guerra. Senza l’enfasi dei Futuristi o del Vate D’Annunzio.

Tra le pagine più belle,  quelle in apertura del libro. Si racconta la repressione violenta della rivolta di un reggimento di fanteria, decimato dal colonnello, che ordina di fucilare dieci soldati estratti a sorte e tra di loro addirittura due “complementi”, soldati giunti DOPO la rivolta. (vedi QUI per la riabilitazione postuma)

Mi ha colpito anche il racconto dell’artigliere ventunenne di Viterbo, condannato a 22 mesi di carcere per aver detto a suo padre di riferire alla gente che la guerra è ingiusta, perché “voluta da una minoranza di uomini”.
Cazzullo ci fa sentire la voce di soldati, contadini, ufficiali nobili. E, forse per la prima volta, anche quella delle donne: crocerossine, prostitute, portatrici, persino spie alla Mata Hari.

La storia con la s minuscola incontra la Storia con la S maiuscola …

Io sono cresciuta coi racconti di guerra di mio nonno. Mi raccontava spesso del padre, “cavaliere di Vittorio Veneto”, e della sua esperienza nella Seconda Guerra Mondiale. Forse da quei racconti è nata la mia passione per la Storia con la S maiuscola.

Nel corso degli anni ho letto centinaia di libri sulle due guerre mondiali. Pochi parlano del dramma della gente comune, degli stupri etnici, della assurda decisione di richiamare in guerra persino i nostri bisnonni subito dopo il Terremoto del 13 gennaio 1915. Ricordiamo che l’Italia entrò in guerra il 23 maggio 1915

Furono in molti a dover abbandonare le famiglie sotto le tende per recarsi al fronte. Magari scamparono alla Natura Matrigna, ma non al folle Cadorna…

Questo saggio di Cazzullo mi ha profondamente commosso. E mi ha fatto ringraziare ancora una volta per la fortuna di aver potuto ascoltare i racconti direttamente dai miei nonni e dai miei zii…

Ve lo consiglio vivamente

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!