LA CASSA APERTA (il ritorno di Poirot vol 2)

LA CASSA APERTA è il secondo romanzo che Sophie Hannah dedica al ritorno di Poirot. Vi racconto perché mi ha parzialmente deluso

La cassa aperta.Un nuovo caso per Hercule Poirot

Sophie Hannah, Agatha Christie®

Traduttore: M. Faimali

Editore: Mondadori

Anno edizione: 2016

Pagine: 318 p.

GENERE : gialli, polizieschi

Preceduto da : TRE STANZE PER UN DELITTO

Seguito da: IL MISTERO DEI TRE QUARTI

LA CASSA APERTA : DESCRIZIONE

Dieci ospiti in un’antica dimora irlandese. Un corpo senza vita. Un solo investigatore, Hercule Poirot.

Come nel miglior Cluedo, un’anziana scrittrice, un’aristocratica irlandese, invita alcuni amici e sconosciuti – tra cui Hercule Poirot e Edward Catchpool, ispettore di Scotland Yard – nell’austera dimora di Lillieoak. Ha deciso di cambiare il suo testamento in modo alquanto bizzarro e lo farà davanti ai suoi ospiti.

“Ciò che ho intenzione di dirvi risulterà scioccante”, così la prima frase che pronuncia Lady Athelinda Playford, lei che ha l’abitudine di scrivere i propri libri come se “fossero trombe d’aria” e il vezzo di lasciarli in ogni angolo della casa, “pagine spiegazzate con i bordi arricciati e gli angoli puntati in ogni direzione”. Insomma intrighi di carta che non hanno “niente di vagamente rettangolare”.

E tutto questo al cospetto di Hercule Poirot, proprio lui, “l’ometto preciso” – parole di Agatha Christie – “con la mania dell’ordine, della simmetria e una netta propensione per le forme quadrate”. Un acerrimo nemico del caos, Poirot, che intuisce subito che dalla lettura del testamento nascerà qualcosa di tragico. E in queste cose l’investigatore belga è infallibile, passano poche ore e il corpo senza vita di un ospite viene trovato.

Tutti sono sospettati. È un caso di omicidio che sfugge a ogni logica e in cui mille sfumature si intrecciano: la mezza frase detta da uno dei presenti, la sfrenata avidità dei cacciatori di eredità, un enigmatico verso del Re Giovanni di Shakespeare che racconta di un “gioiello di una vita”, di una “vita rubata”, di una “mano sacrilega”.

LA CASSA APERTA : LA MIA OPINIONE

Come già vi ho accennato nell’introduzione a questa breve serie, non ho gradito particolarmente né il primo volume, Tre stanze per un delitto, né questo secondo romanzo. Sicuramente è migliore del precedente, ma non si va oltre una risicata sufficienza. Intanto mi sembra uno scopiazzamento da 10 piccoli indiani (vabbè, qui sono 11 gli ospiti, bello sforzo) e poi perché, al solito, Poirot è la caricatura di se stesso. La parte finale, in cui svela chi sia il colpevole (no, non ve lo rivelo, anche perché, se fate attenzione, lo capite subito da soli), è un attorcigliamento di stomaco totale. 50 pagine di frasi senza senso, solo per rendere più corposo il romanzo??? No, grazie.

Poi qui di poliziotti incapaci ne abbiamo tre. Oltre al solito Catchpool, ci sono anche gli irlandesi a rendersi ridicoli!

Mi spiace dirlo, ma non vi consiglierei mai e poi mai di leggere questo libro. Anche se la descrizione sembra interessante, poi, al dunque, la storia va in pezzi. Intuizioni improbabili, dialoghi ridicoli, situazioni al limite dell’assurdo. No, grazie. Penso proprio che in vacanza mi porterò Agatha Christie e Sir Conan Doyle!

VOTO: 6/10

LA CASSA APERTA : la serie

  1. TRE STANZE PER UN DELITTO (The Monogram Murders, 2014)
  2. La cassa aperta (Closed Casket, 2016)
  3. IL MISTERO DEI TRE QUARTI (The Mystery of Three Quarters, 2018)
  4. I DELITTI DI KINGFISHER HILL (The Killings at Kingfisher Hill, 2020)
/ 5
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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!