IL NODO WINDSOR di S.J. BENNETT

 IL NODO WINDSOR è un intrigante giallo della scrittrice inglese Sophia Bennett. Ad indagare è addirittura la mitica Queen Elizabeth! Vi racconto perché mi è piaciuto

IL NODO WINDSOR

S.J. BENNETT

Prima Pubblicazione : 2020

Titolo originaleThe Windsor Knot

Traduzione : Monica Pavani
Prima edizione italiana : 2021
Editore : Mondadori

Pagine : 352 p.

Genere : giallo, mystery

IL NODO WINDSOR : Il libro (dal sito dell’editore)

È un mite inizio di primavera al castello di Windsor e la regina Elisabetta si sta preparando per le celebrazioni del suo novantesimo compleanno. Le attività tuttavia sono bruscamente interrotte non appena il giovane pianista russo che ha deliziato gli ospiti la sera precedente viene ritrovato cadavere, completamente nudo, appeso in camera sua con la cintura della vestaglia.

Quando le indagini si concentrano sulla servitù, la regina capisce che la polizia sta seguendo la pista sbagliata.

Con l’aiuto dell’inesperta ma solerte assistente Rozie Oshodi, appena assunta dopo una breve carriera come bancaria e tre anni trascorsi nella reale artiglieria, Sua Maestà decide di vederci chiaro, dando finalmente spazio alla grande passione che coltiva segretamente fin da ragazzina, quella dell’investigazione.

S.J. Bennett cattura la voce di Sua Maestà con incantevole umorismo e intelligenza, in un mistero appassionante che ritrae le atmosfere e i personaggi di palazzo con grande fascino e precisione.

IL NODO WINDSOR : L’autrice

S.J. Bennett è una scrittrice inglese. Ha conseguito un dottorato in letteratura italiana presso l’università di Cambridge e vive a Londra.

Esperta appassionata della monarchia britannica, tiene a precisare che questo romanzo è frutto della sua immaginazione: per quel che è dato sapere, la regina in privato non fa l’investigatrice.

IL NODO WINDSOR : breve riassunto e commento personale

Forse non lo sapete, ma esiste davvero un “nodo Windsor“. Detto anche “scappino”, è un modo di annodare la cravatta realizzando un grosso nodo triangolare.

Il romanzo, in perfetto stile “giallo classico”, ci stupisce sia per l’ambientazione insolita che per la scelta dell’investigatore! Infatti siamo nell’APRILE 2016 ed Elisabetta si prepara a festeggiare il suo novantesimo compleanno. Vi aspettereste una tranquilla “nonnina” che prende il tè e chiacchiera con le dame di corte. Invece vi ritrovate con un’arguta detective che, non potendo indagare sul campo, usa quello che ha a disposizione per risolvere il mistero. 

Che Queen Elizabeth sia una tipa tosta, del resto, possiamo immaginarlo per come è riuscita a tenere le redini del suo regno, facendosi valere in un mondo tutto al maschile!

Grazie al romanzo, possiamo conoscere un pochino meglio la donna dietro la regnante, che ama andare a cavallo e portare a spasso i suoi cani, che amava profondamente il principe Filippo e conosce perfettamente pregi e virtù dei suoi figli e nipoti.

Incontriamo la regina proprio al rientro da una cavalcata:

Era una giornata di primavera quasi perfetta. L’aria era fresca e limpida, il cielo blu striato dalle scie di condensazione degli aerei.

Davanti a lei, sopra le cime degli alberi di Home Park, il castello di Windsor splendeva argenteo nella luce dell’alba. La regina fermò il pony per ammirare la vista.

Quale miglior balsamo per l’anima di un mattino irradiato di sole nella campagna inglese.

Mancano due settimane al suo 90° compleanno e la regina si riposa a Windsor, la sua residenza preferita, quella che considera “casa sua”.

Purtroppo quel giorno “un’ombra si stendeva su tutto“. Infatti era stato ritrovato morto un musicista, Maksim Brodskij, che la notte precedente aveva suonato per la regina.

Anzi: la regina aveva persino ballato con il giovane e affascinante russo, che le aveva ricordato il marito quando si erano conosciuti.

Tornata dalla cavalcata, la regina chiede maggiori dettagli al suo segretario privato, Sir Simon Holcroft. Elisabetta ha notato che, nel darle la notizia, Sir Simon “ha fatto una faccia strana”.

«Stava cercando di risparmiarmi. Non è il caso»

E, con suo grande imbarazzo, Sir Simon racconta alla regina che il giovane era stato trovato nudo, forse mentre si dedicava a strane pratiche di autoerotismo. 

Filippo è davvero spassoso con il suo modo di fare diretto e privo di affettazione. E’ quasi brutale quando racconta i fatti alla moglie:

«Lilibet, hai sentito che l’uomo era nudo?…Appeso come un salame. Mi sfugge la parola. Si dice autoerotismo o qualcosa del genere?»

Intanto noi scopriamo che, insieme alla cena della regina, al Castello si è tenuta anche una riunione dell’MI6 e del ministero degli Esteri.

Ci vuole poco per scoprire che Maksim Brodskij non è morto per uno sfortunato incidente ma è stato ammazzato:

C’era un assassino a piede libero nel castello di Windsor. O perlomeno c’era stato la sera prima….Circa cinquanta sospetti e nessun movente

Tre giorni dopo, una delegazione degli investigatori incontra la regina mentre porta a spasso i suoi amati cani. Erano in tre : l’ispettore capo David Strong, il commissario Ravi Singh e Gavin Humphreys, nominato l’anno prima nuovo direttore generale dell’MI5, i servizi segreti. 

Che non piace minimamente alla Regina, che lo definisce “grigio di capelli, abiti e mente“.

Per l’uomo, il mandante è Putin. Infatti il giovane pianista era l’ideatore di un blog anonimo che attaccava la Russia di Putin. E l’assassino sarebbe qualcuno del personale. Poco convinta delle conclusioni dell’indagine, la Boss decide di darsi da fare e chiede a Rosemary Grace “Rozie” Oshodi, l’assistente di Sir Simon, di aiutarla in una sua personale indagine.

Dio solo sapeva che Vladimir Putin era un individuo assai irritante, decisamente crudele, ma per niente stupido… Era un bullo, un ex funzionario del KGB con una patologica smania di controllo. …

Eppure questo non significava che avrebbe fatto uccidere un giovane studente espatriato in casa di Sua Maestà. Soprattutto quando non fosse stato davvero necessario.

Seguendo una serie di indizi chiari soltanto a lei, poco alla volta la regina, barcamenandosi tra impegni ufficiali e incontri privati, riesce a mettere le forze di polizia sulla strada giusta, senza che le stesse se ne accorgano.

Aileen Jaggard, una delle precedenti assistenti della regina, racconta ad Ozie che la regina non è nuova a questo tipo di indagini:

«La regina è capace di risolvere misteri. Pare che il primo l’abbia risolto quando aveva dodici o tredici anni. Da sola. Vede dettagli che gli altri non vedono, spesso perché tutti guardano lei. È competente su così tante cose.

Ha una vista infallibile, un fiuto speciale per le stupidaggini e una memoria eccezionale. I suoi dipendenti dovrebbero fidarsi di più di lei… Si dà il caso che la regina sia una delle donne più potenti del mondo, ma, dannazione, passa tutto il suo tempo ad ascoltarli mentre loro non l’ascoltano mai.

E questo la manda giù di testa. Voglio dire che è cresciuta così. Era una ragazza negli anni Trenta; la supremazia maschile era normale… Vede benissimo quando qualcosa “non torna”. Sa scoprire il perché. Scandagliare il problema. È davvero geniale in quest’ambito. Ma ha bisogno d’aiuto»

Con l’aiuto di Rozie, la regina verifica dettagli e raccoglie indizi, lasciando poi cadere suggerimenti che mettano gli inquirenti sulla pista giusta, collegando all’omicidio avvenuto al Castello anche altre morti sospette:

era chiaro che in un modo o nell’altro c’era un legame fra Brodskij, Rachel Stiles e Anita Moodie

Vi garantisco che il romanzo vi regalerà diverse ore di relax e vi divertirete a seguire le indagini della regina! Se amate i gialli in stile classico, ironici e con un pizzico di “gossip”, allora questo libro fa per voi

VOTO : 8/10

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!