IL MISTERO DELLA STATUETTA DI GIADA

IL MISTERO DELLA STATUETTA DI GIADA è un bel giallo storico della bravissima Susanne Goga. Ambientato nella Germania tra le due guerre mondiali, vi racconto perché mi è piaciuto

IL MISTERO DELLA STATUETTA DI GIADA

Susanne Goga

Titolo originale: Leo Berlin

PRIMA PUBBLICAZIONE : 2005

TRADUZIONE : SARA CONGREGATI

Prima ed. italiana: 2021

Editore: Giunti

Pagine : 272 p.

Genere : giallo storico

IL MISTERO DELLA STATUETTA DI GIADA : il libro 

Berlino, 1922. Mentre l’inflazione corre e la Germania è politicamente distrutta, il commissario Leo Wechsler, rimasto vedovo dopo che l’influenza spagnola ha portato via la sua giovane moglie, è costretto a dividersi tra l’impegno investigativo e le esigenze dei due figli piccoli, Marie e Georg.

Un compito per niente semplice, perché se per ogni delitto c’è un’unica soluzione, per i bambini sembrano esserci mille risposte diverse da dare…

Come se non bastasse, si ritrova alle prese con un singolare omicidio che sta destando grande scalpore in città. Il celebre guaritore Gabriel Sartorius, che vanta fra i suoi clienti attori del cinema, noti uomini d’affari e signore dell’alta società, è stato ucciso nel suo lussuoso appartamento: colpito alla testa con una statuetta di giada che ritrae il Buddha.

Non si trovano né impronte né testimoni. Ma ben presto emerge qualche macchia sulla veste candida del guaritore.

Wechsler scopre che tra le sue cure miracolose, oltre all’impiego delle gemme e dell’ipnosi, rientrava anche un rimedio tutt’altro che spirituale: la cocaina, una droga sempre più popolare negli ultimi tempi.

Giorni dopo, in uno dei quartieri più malfamati della città, viene ritrovata uccisa una prostituta, strangolata con un foulard. Due casi apparentemente lontanissimi, ma con il suo infallibile fiuto, Leo intuisce da pochi dettagli che fra le due morti esiste un collegamento.

Le indagini lo portano in sontuose ville, miseri cortili, zone a luci rosse, dove sembra aggirarsi un assassino dagli eleganti guanti di pelle, che ha intenzione di colpire ancora…

In una Berlino piena di contrasti, un mistero appassionante vi condurrà tra i segreti più torbidi nascosti dietro la facciata scintillante dell’alta società.

IL MISTERO DELLA STATUETTA DI GIADA : l’autrice

SUSANNE GOGA (1967) vive in Germania a Mönchengladbach. Dopo una lunga esperienza come traduttrice, è diventata un’autrice bestseller di gialli e romanzi femminili a sfondo storico.

Per Giunti sono usciti con grandissimo successo I misteri di Chalk Hill (2015), I segreti di Riverview College (2016) e La leggenda di Loreley (2020).

IL MISTERO DELLA STATUETTA DI GIADA : breve riassunto e commento personale

Vi dico subito che ho apprezzato questo libro, come del resto tutti quelli di questa brava autrice, anche per la ricostruzione del periodo storico. Man mano che la lettura procede, infatti, comprendiamo sempre meglio il senso di ansia che di sicuro provavano gli abitanti di Berlino pochi anni dopo la fine della Prima Guerra Mondiale.

Grazie ai commenti buttati qui e là tra le pagine, apprendiamo dell’inflazione galoppante e della paura dei comunisti, dei pestaggi ai danni degli Ebrei e degli attentati ai politici da parte di falangi di estrema destra.

E il senso di precarietà dei Tedeschi diventa un po’ anche il nostro, che stiamo cercando di riprenderci da una crisi certo non paragonabile ad una guerra ma comunque destabilizzante per le nostre certezze. 

Molto belli i personaggi, tutti ben caratterizzati e definiti. Non possiamo fare a meno di affezionarci a questo padre vedovo e a sua sorella Ilse, come pure ci entrano nel cuore i suoi bambini e il suo vice, Robert.

Anche il colpevole ci ispira una profonda pietà e l’unico personaggio che ci ispira repulsione è von Malchow.

Il romanzo inizia con il racconto dell’ iniziazione al sesso di un giovane, che esce profondamente scosso dall’esperienza. E noi pensiamo subito che sarà lui il nostro assassino.

Qualche pagina dopo, facciamo la conoscenza di Leo Wechler e della sua famiglia, che comprende i due figli Georg e Marie. Sua moglie Dorothea è morta a causa della Spagnola tre anni prima e, da allora, con loro vive la sorella maggiore di Leo, Ilse:

si era trasferita da loro più di tre anni prima. Dopo la morte di Dorothea le aveva chiesto di occuparsi dei bambini, ma dentro di sé presagiva di averlo fatto più per un senso di dovere, e Ilse ora temeva che la vita le stesse scorrendo accanto.

Mentre Leo si gode una tranquilla serata dedicandosi alla lettura, una telefonata lo richiama al dovere. Il suo vice e amico, Robert Walther

«Leo, devi venire. Abbiamo un caso di omicidio a Charlottenburg. Un uomo di nome Gabriel Sartorius è stato assassinato.»

Mentre Leo raggiunge il luogo del delitto, noi ne viviamo il racconto attraverso le parole dell’omicida, che per il momento ci resta sconosciuto…

Accanto al cadavere, Leo nota subito un Buddha di giada e comprende che quella è l’arma del delitto. E il suo intuito gli dice che non è il denaro ad aver ispirato il delitto. 

Dall’agenda del guaritore emergono nomi illustri, che i poliziotti contattano. Scoprono così che Sartorius non disdegnava di fornire cocaina ai suoi “pazienti” e che il consumo di questa droga era in vertiginoso aumento. Che ad uccidere il guaritore sia stato un parente arrabbiato?

Mentre l’inchiesta su questo omicidio segna il passo, Leo è preoccupato per la svalutazione del denaro.

La domenica porta però i figli nell’orto urbano di Robert ed è lì che i due amici apprendono della morte di Walther Rathenau. 

 Leo e Robert si guardarono. La polizia aveva più volte messo in guardia il Ministro degli Esteri contro possibili attentati, ma lui aveva rifiutato ogni tipo di scorta. Era il bersaglio dei nazionalisti già da tempo, e dopo la firma del contratto con l’Unione Sovietica avvenuta due mesi prima lo odiavano ancora di più. «Conosci la canzone che fa “Neanche Walther Rathenau invecchierà. Sparate a Walter Rathenau, quello sporco ebreo morirà”, no?» disse Leo amaramente. «Adesso hanno portato a compimento la loro minaccia.»

Per vedere se può essere d’aiuto nel gestire la situazione, Leo raggiunge la sede della polizia e qui viene chiamato sul luogo di un secondo omicidio.

Stavolta la vittima è un’anziana prostituta, Erna Klante. La donna era nota alla Buoncostume: 

«Si mormora che prima abbia lavorato in un bordello di lusso. Nessuno sa di preciso se l’abbiano buttata fuori per via dell’età o se invece se ne sia andata di sua iniziativa»

Un testimone ha notato un uomo elegante insieme ad Edna. E Robert ha scovato un bottone nella stanzetta della donna. Convinto che l’omicidio di Edna e quello di Sartorius siano opera dello stesso uomo, Leo mette i suoi alla ricerca di un legame tra le due vittime…

E forse troppo tardi comprenderà che il legame è l’assassino stesso!!!

Un romanzo che vi piacerà, se amate i gialli storici di “impianto classico”, diciamo così, in cui l’autore vi sfida a trovare il colpevole seminando indizi! 

Ve lo consiglio 

VOTO : 8/10

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!