IL MISTERO DELLA RELIQUIA DIMENTICATA di Stefano Santarsiere

IL MISTERO DELLA RELIQUIA DIMENTICATA è l’ultimo thriller di Stefano Santarsiere. Uscito poche settimane fa per la Newton Compton, ci fa ritrovare dopo due anni questo bravo autore italiano, di cui avevo già letto La mappa della città morta.

IL MISTERO DELLA RELIQUIA DIMENTICATA

Stefano Santarsiere

Editore: Newton Compton

Anno pubblicazione : 2018

Genere: thriller, suspense

Pagine : 325 p.

 

 

 

IL MISTERO DELLA RELIQUIA DIMENTICATA. Descrizione

Mentre un’epidemia di antrace flagella gli allevamenti della Val d’Agri, il cuore petrolifero della Basilicata, qualcuno fa apparire dei misteriosi altari nelle campagne, opera forse della stessa mano che ha tentato di sottrarre una preziosa reliquia da una chiesa locale.

Quando, su un altare, tra croci e candele viene deposto il cadavere di una vecchia, gli eventi prendono una piega inattesa.

Le accuse ricadono su Lucio Lobello, trentenne ludopatico e tossicodipendente che nasconde un segreto inconfessabile: quello di essere il diavolo, il principe delle tenebre in persona, che da millenni erra per il mondo sotto mentite spoglie sfuggendo a un gruppo di arcangeli che vorrebbe ricacciarlo negli inferi.

O almeno così crede lui. Ma per scampare a una condanna per omicidio, stavolta Lobello dovrà allearsi proprio con uno dei suoi inveterati avversari: un prete…

IL MISTERO DELLA RELIQUIA DIMENTICATA. L’autore:

Nato nel 1974 a Sarconi (Potenza), Stefano Santarsiere vive e lavora a Bologna. Ha diretto il cortometraggio Scaffale 27, aggiudicandosi il primo premio nel contest Complete Your Fiction 2012

. Ha pubblicato i romanzi L’arte di KhemUltimi quaranta secondi della storia del mondo, e, con la Newton Compton, La mappa della città morta (2016)

Per saperne di più: www.santarsiere.it

IL MISTERO DELLA RELIQUIA DIMENTICATA. Breve riassunto e commento personale

Inquietante e divertente al tempo stesso, il libro ci dà molto su cui riflettere. Con dissacrante ironia, Lucio Lobello, convinto di essere la reincarnazione di Lucifero, ci trasporta nel suo mondo, convincendoci a poco a poco del suo punto di vista.

E scopriamo che non sempre il demonio è così cattivo. Un interessante ribaltamento di ruoli e un’analisi alternativa della lotta tra il bene e il male: questo ci offre questo libro. Se lo avesse scritto un autore americano, secondo me, sarebbe diventato un bestseller internazionale.

Comunque procediamo con ordine, cosa che proprio non mi riesce.

Lucio Lobello è un geniale tecnico informatico. Laureatosi in Storia, ha poi deciso di dedicarsi alla sua grande passione, la matematica, ed ha cominciato a lavorare per una ditta che produce quelle malefiche macchinette mangiasoldi. E diventa anche lui una vittima del “demone del gioco”.

E questo ci fa riflettere: se persino il Diavolo cade preda del vizio del gioco…chi è il cattivo, tra lui e le macchinette del videopoker?

Lobello confessa “di aver abbandonato il campo”, mentre “quelli dall’altra parte” si sono dati parecchio da fare per diffondere “ogni sorta di catechismo”. Quando però comincia a scovare strani altarini per le campagne della Val d’Agri e il cadavere di una “fattucchiera” viene fatto ritrovare nel suo rifugio, capisce che è il momento di scendere in campo, “per evitare un’accusa di omicidio”.

Nella zona è in atto una grave crisi: l’antrace ha attaccato tutti gli allevamenti e centinaia di migliaia di animali sono stati abbattuti, dopo aver contratto la peste degli animali.

Qualcuno, tra l’altro, ha provato ad introdursi nella chiesa di Santerio, il comune immaginario della provincia di Potenza in cui si svolgono i fatti, per rubare la preziosa reliquia di San Rocco di Montpellier che vi è custodita.

Il sacerdote, l’anziano Don Vito, è riuscito a mettere in fuga il ladro ma ha avuto un malore.

Per cercare di capirci qualcosa, Lobello contatta un’arrampante giornalista televisiva, Rosalba Castaldo. La donna è la prima a fare il collegamento tra l’omicidio di Angiolina Farella e il furto in chiesa. E Lucio fa subito un altro interessante collegamento con gli altari comparsi nei campi…

San Rocco “è il santo più invocato come protettore dal terribile flagello della peste”.

Uno dei santi più venerati della Chiesa cattolica (ma anche uno dei più misteriosi), il suo patronato si è progressivamente esteso al mondo contadino, agli animali, alle grandi catastrofi come i terremoti, alle epidemie e malattie gravissime.

Forse qualcuno degli allevatori sta cercando di invocare l’aiuto del Santo, con offerte votive che ormai sono diventati veri e propri sacrifici umani…

Scoperto mentre cerca di introdursi in chiesa, Lobello viene tirato fuori dalla galera proprio da don Vito, che chiede il suo aiuto per cercare di scoprire il misterioso ladro, convinto che sia anche il crudele assassino che la stampa chiama Geppetto.

Secondo don Vito, però, Geppetto non voleva rubare la reliquia, che pure è “la più importante dell’Italia meridionale”. Il ladro voleva arrivare a dei misteriosi documenti, che i parroci di Santerio si tramandano in segreto da secoli. Contengono infatti un segreto, che, rivelato, provocherebbe un vero e proprio terremoto nella Chiesa.

Geppetto però continua a fare vittime…

Quando Lucio e Rosalba scoprono un gravissimo scandalo ambientale, sperano di riuscire ad individuare il cattivaccio.

Ma troppi interessi sono in ballo in questo mondo: troppi cattivissimi se ne vanno in giro a fare danni peggiori di quelli del demonio!

Nel disperato tentativo di scoprire la verità e riuscire a salvare l’ultima vittima dell’assassino, Lucio si trova a combattere contro troppi nemici…

Verrà sopraffatto oppure riuscirà a scoprire chi è il pericoloso Geppetto?

Un libro da leggere, perché diverte e ci fa riflettere, nel frattempo proponendoci un misterioso dilemma da risolvere. Proprio il genere che mi piace di più!

Complimenti all’autore, che, pacatamente, riesce a farci pensare a quanti danni facciamo al nostro ambiente, in nome del progresso e, soprattutto, del denaro. Ma questo è solo uno dei tanti spunti di riflessione che ci offre nel romanzo.

La fede bigotta è un altro di questi. I danni che fanno i fanatici sono purtroppo sotto i nostri occhi in continuazione. E Santarsiere sembra volerci ricordare che gli esaltati non sono prerogativa delle altre religioni. Il discorso è lungo e ci porterebbe molto lontani dal nostro argomento.

Dell’altro argomento su cui mi ha dato da pensare, la dipendenza dal gioco, vi ho già accennato.

VOTO : 8 / 10

Se volete saperne di più sull’antrace (che quand’ero piccola si chiamava Carbonchio), cliccate QUI

Provate a digitare la parola sul vostro motore di ricerca: scoprirete che l’anno scorso, ai Castelli Romani, sono stati scovati un paio di casi di antrace su bovini.

Quand’ero piccola ricordo che ogni tanto si sentiva parlare di pecore colpite dal batterio. Che forse adesso fa più paura perché diventato una possibile “arma batteriologica”.

E qui mi fermo!

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!