Il mistero della giovane infermiera (#7)

Il mistero della giovane infermiera è il SETTIMO romanzo che lo scomparso scrittore Dario Crapanzano ha dedicato alle indagini del Commissario Capo Arrigoni. Scopriamo insieme che cosa ci riserva questa nuova avventura.

Il mistero della giovane infermiera: Milano 1953

Dario Crapanzano

Prima Pubblicazione : 2016

Editore: Mondadori

Pagine : 178 p.

Genere : giallo storico

Preceduto da : Arrigoni e l’assassinio del prete bello

Seguito da : Arrigoni e l’omicidio nel bosco

Il mistero della giovane infermiera : il libro

Nel cantiere di uno stabile in costruzione in via Benedetto Marcello, zona Porta Venezia, a Milano, viene scoperto il cadavere di una giovane donna, uccisa con diverse martellate che le hanno sfondato il cranio. Il martello utilizzato era a disposizione di tutti gli operai del cantiere, perciò non sono rilevabili impronte digitali utili.

Tocca al commissario Mario Arrigoni e ai suoi uomini occuparsi del caso e partire alla ricerca del colpevole.

Le indagini si muovono scavando nella vita della vittima, Gemma Salvadori, una ragazza di ventidue anni, aiuto infermiera in una clinica privata.

Ma definire la personalità della bella Gemma non è semplice, perché le informazioni che gli investigatori raccolgono sono spesso contraddittorie: era una giovane ambiziosa e civetta con tanti grilli per la testa come sostiene la portinaia? O una brava ragazza come raccontano la madre e l’amica del cuore, una splendida italo-irlandese già finalista a Miss Italia? O una via di mezzo, come parrebbe dai colloqui con il personale della clinica Santa Sabrina?

A complicare la vita degli uomini del Porta Venezia, l’autopsia rivela che Gemma era incinta, e da qui parte anche la caccia all’amante, che rimane a lungo misterioso.

Sotto la lente d’ingrandimento di Arrigoni finiscono lo stagionato dongiovanni primario della clinica, l’azzimato anestesista, il tassista fidanzato ufficiale, persino il marito della sorella.

L’inchiesta coinvolge anche una scuola di tango gestita da due coniugi argentini, che la vittima frequentava come allieva. Ma non si riesce a cavare un ragno dal buco, i moventi sono deboli e aleatori, di prove nemmeno l’ombra…

Finché l’attenzione non si concentra su un particolare che era sfuggito a tutti. O meglio, quasi a tutti. Stavolta c’è un occhio femminile che veglia sul commissario Arrigoni e sulla sua squadra. A quel punto, l’inchiesta può imboccare la via che porterà alla più inattesa e insospettabile delle soluzioni.

Il mistero della giovane infermiera : l’autore

Dario Crapanzano (Milano, 12 gennaio 1939 – 21 ottobre 2020) è stato uno scrittore e pubblicitario italiano. Nato a Milano nel 1939, si laureò in Giurisprudenza all’Università Statale e si diplomò all’Accademia di Arte Drammatica. Dopo aver lavorato in campo pubblicitario, esordì nel 1967 con la guida sentimentale A Milano con la ragazza…e no.

Nel 2005 pubblicò il romanzo ironico-epistolare Ciao ipocondriaco, ma fu nel 2011 che raggiunse la notorietà creando il personaggio del commissario Mario Arrigoni che sarà protagonista di 9 indagini. Nel 2018 con La squillo e il delitto di Lambrate introdusse il nuovo personaggio della investigatrice-squillo Margherita Grande.

Crapanzano è morto a 81 anni il 21 ottobre 2020 nella sua abitazione milanese

Il mistero della giovane infermiera ; breve riassunto e commento personale

Settima indagine per gli uomini del commissariato di Porta Venezia. Ancora una volta, l’autore approfitta del racconto poliziesco per immergerci nelle atmosfere degli anni Cinquanta del XX secolo…Naturalmente tante le “perle” di storia che Crapanzano ci riserva, sfruttando la trama per regalarci qualche insegnamento sull’Italia di quegli anni.

Ad esempio, ho trovato molto interessante il riferimento alla campagna elettorale del 1953, in cui i comunisti si appellavano alla “pulizia morale” e i democristiani alla paura dei comunisti: “Dio ti vede, Stalin no”…

Ma scopriamo anche che la Trattoria alla Pesa, in viale Pasubio, ancora oggi esistente, era ritenuta il tempio della cucina lombarda, milanese in particolare.

Aperta nel 1880, era stata così chiamata per la sua vicinanza alla piastra di ferro sulla quale venivano pesate le merci provenienti da fuori città prima di essere sottoposte all’imposta di dazio. Una curiosità, a metà strada fra cronaca e storia: sopra la trattoria abitò per alcuni anni Ho Chi Minh, futuro leader della rivoluzione vietnamita

Ma veniamo al racconto vero e proprio.

Una mattina di fine maggio, il giovane muratore Giambattista Gamberini, mentre è diretto al posto di lavoro, uno stabile in costruzione in via Boscovich, più o meno all’angolo con via Tadino, trova una brutta sorpresa ad attenderlo:

a pochi metri di distanza dall’ingresso giaceva, supino e immobile, il corpo di una donna, vestita di tutto punto con camicetta bianca e gonna blu, calze di seta e scarpe nere con tacco.

Accanto al corpo, un martello sporco di sangue. Resistendo all’impulso di darsela a gambe, il giovane telefona al commissariato di Porta Venezia. E subito sul posto arriva il commissario Arrigoni con Di Pasquale e Giovine. Insieme a scientifica e medico legale, addirittura il gran capo dottor Mariotto.

Dal portafogli della vittima manca il denaro ma c’è il documento d’identità. La ragazza è la 22enne Gemma Salvadori, «nata a Brescia il 12 marzo del 1931, nubile, di professione infermiera… la poveretta viveva a due passi da dove l’hanno ammazzata, in via Tadino, probabilmente con la famiglia»

Come nota Giovine, via Tadino è nel loro destino!

E tocca proprio ad Arrigoni comunicare la notizia ai familiari. Subito chiede notizie alla portiera, Onorina Ferrario, che non lesina pettegolezzi sulla bella. Il commissario resta invece stupito dalla reazione della sorella maggiore di Gemma, Antonietta, che appare affatto dispiaciuta.

La custode Onorina aveva malignato su una relazione tra il marito di Antonietta e la povera Gemma…

La madre di Gemma invece si dispera e racconta ai poliziotti che la figlia lavorava come aiuto infermiera in una clinica, la Santa Sabrina, di proprietà del dottor Francesco Vinciguerra.

La ragazza aveva anche un fidanzato più o meno ufficiale, il tassista Gigi Serrati, che però la ragazza voleva lasciare. La sera prima, aveva ricevuto una telefonata ed era uscita di casa tutta contenta…

Dall’autopsia si scopre poi che la giovane era incinta di due mesi e, secondo Mariotto, di sicuro sapeva della gravidanza…

Arrigoni intanto cerca di conoscere meglio la vita di Gemma e interroga i suoi colleghi. Tutti ne parlano bene e nessuno osa accusare il primario di avere avuto una relazione con la vittima, tranne l’infermiere, Onofrio Ferrucci, per cui Arrigoni prova un’istintiva simpatia…

Chi è il padre del bambino che aspettava Gemma? E perché l’assassino le ha rubato la collana che indossava? Forse per fingere una rapina?

Intanto Di Pasquale riceve la notizia della promozione a brigadiere e Mastrantonio appare meno polemico del solito.  Arrigoni e i suoi sono indirizzati verso un delitto passionale.

Spassoso il viaggio di Arrigoni sulla Lambretta di Di Pasquale! I primi attimi sono “di sgomento, se non di terrore”. Poi però il commissario si rilassa e si pure diverte.

Arrigoni si convince sempre di più che le voci sui comportamenti disinvolti di Gemma siano frutto di malignità

ci vuole poco a trasformare una innocente ragazza un po’ vanesia in una scatenata seduttrice

Giovine invece indaga su un furto di francobolli… e noi sospettiamo subito di un parente del povero “principe del foro”, l’ottantacinquenne professor Ariberto Cannobio.

Arrigoni nel frattempo si confronta con il “lupo cattivo”, che gli era stato descritto da un suo amico medico in maniera piuttosto ingenerosa:

il dottor Vinciguerra, nonostante l’età, che peraltro non dimostrava, era senza dubbio un uomo non privo di fascino e dal piglio autorevole

Il medico, dopo l’interrogatorio, va a lamentarsi con i suoi protettori politici e Arrigoni si prende una bella lavata di capo dal questore. E la notte ha gli incubi!

Mentre Arrigoni continua a indagare, a noi fa pena l’ex fidanzato di Gemma.  Quando il commissario è ormai disperato, Lucia ha la giusta intuizione….

E proprio grazie al suggerimento della signora Arrigoni il nostro riesce a risolvere il caso! Con grande soddisfazione del vicequestore…

Vi consiglio il romanzo, che vi regalerà un finale davvero sorprendente

VOTO: 8 /10

Prima di chiudere, vi racconto anche la citazione del raggiungimento della cima dell’Everest da parte di Hillary e del suo sherpa Tenzing :

Dopo anni di inutili tentativi, funestati anche da alcune morti, una spedizione inglese ce l’aveva fatta. A tre lunghi mesi dalla partenza, due uomini avevano piantato nel ghiaccio la bandiera britannica in cima agli 8.848 metri della montagna.

I loro nomi erano destinati a rimanere nella storia: lo scalatore neozelandese Edmund Hillary e lo sherpa nepalese Norgay Tenzing. La notizia fece immediatamente il giro del mondo: l’audacia e lo spirito d’avventura dell’essere umano avevano toccato un traguardo che sembrava irraggiungibile.

Il mistero della giovane infermiera : Serie commissario Arrigoni

  1. Il giallo di via Tadino: Milano, 1950, Genova, Fratelli Frilli, 2011
  2. La bella del Chiaravalle: Milano, 1952, Genova, Fratelli Frilli, 2012
  3. Il delitto di via Brera: Milano, 1952, Genova, Fratelli Frilli, 2012
  4. Il caso di piazzale Loreto: Milano, 1952, Genova, Fratelli Frilli, 2013
  5. L’omicidio di via Vitruvio: Milano, 1953, Milano, Mondadori, 2013
  6. L’assassinio del prete bello: Milano, 1953, Milano, Mondadori, 2015
  7. Il mistero della giovane infermiera: Milano, 1953, Milano, Mondadori, 2016
  8. Arrigoni e l’omicidio nel bosco, Milano, Sem, 2018
  9. Arrigoni e il delitto in redazione, Milano, Sem 2020

Serie Margherita Grande

Serie Fausto Lorenzi

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!