Il giallo di villa Ravelli di Alessandra Carnevali

Il giallo di villa Ravelli è il secondo romanzo della serie Un’indagine del commissario Adalgisa Calligaris. Scritto da Alessandra Carnevali, è un libro assolutamente da non perdere, divertente e con una protagonista irriverente e fuori da qualsiasi schema.

Vi racconto il romanzo

Il giallo di villa Ravelli

Alessandra Carnevali

Editore: Newton Compton

Prima pubblicazione: 2017

Pagine: 255 p.

Genere: giallo, mistery, poliziesco

 

 

 

 

Il giallo di villa Ravelli. Descrizione

Dopo il successo del primo caso, il commissario Adalgisa Calligaris torna con una nuova indagine.

Non c’è pace per il commissario Adalgisa Calligaris. Pensava di poter staccare la spina, trasferendosi a Rivorosso, e invece, risolto un caso, in meno di ventiquattr’ore se ne presenta un altro.

Il corpo senza vita di Silvia Ravelli è stato trovato dalla sorella, Antonia, nel salotto della sua villa. È un colpo d’arma da fuoco ad averla uccisa, ma non c’è traccia della pistola.

Con l’aiuto del magistrato Gualtiero Fontanella, il commissario Calligaris scopre che tra le due sorelle ci sono stati in passato gravi dissapori, per via dell’eredità di uno zio.

Ma Adalgisa capisce ben presto che se vuole arrivare alla verità deve allargare il suo raggio d’indagine. Soprattutto quando le vittime aumentano e la lista dei sospettati si allunga: l’imprenditore agricolo Giorgio Moretti, l’ex di Silvia Ravelli; il notaio Paride Calzone; il giovane rumeno Vladimir Mutu; il ricco compagno di Antonia Ravelli, Luigi Corbellini, vecchia conoscenza del commissario, oltre a una serie di figure losche, come quelle di Gigi Zolla detto “Olio” e di Adelmo Patacchini, legate al mondo della malavita e al gioco d’azzardo, di cui Silvia Ravelli era stata assidua frequentatrice…

Il giallo di villa Ravelli. Breve riassunto e commento personale

Come non adorare Adalgisa Calligaris? Auto-ironica al punto giusto, capace e sensibile sotto una scorza dura, da vera “strega”. E come non restare incantati dalla bravura della sua creatrice? Riesce a farci ridere a crepapelle, senza ricorrere a facili trovate o a descrizioni truculente.

Un romanzo che sin da subito ti conquista, migliore persino del precedente! I personaggi, poi, sono costruiti in maniera magistrale, dal primo al’ultimo! In più, la Carnevali riesce a parlare di un tema serissimo (la dipendenza dal gioco), senza diventare pesante e noiosa! Bravissima

Ma procediamo con ordine

Il secondo romanzo riparte esattamente da dove si era interrotto il precedente. Avevamo lasciato la nostra Adalgisa poco dopo la cena con il medico legale Carlo Petri, suo vecchio compagno di scuola e primo amore impossibile.

In realtà la ritroviamo in attesa di quella famosa cena, che scruta il cielo. E’ prevista un’abbondante nevicata su Rivorosso e la Calligaris (p. 6)

«Non temeva la neve. Amava il cadere lento dei fiocchi … e gioiva nel cuore quando vedeva il bianco prendere il sopravvento su tutti gli altri colori del paesaggio»

Conclusa con successo l’indagine precedente, Adalgisa deve occuparsi di una serie di reclami

«riguardanti l’andirivieni molesto di troupe televisive»

che effettuavano dei sopralluoghi per individuare la location ideale per un nuovo programma. Particolarmente insistente è un anziano allevatore, Gervasio Mecchi, preoccupatissimo per le sue mucche!

Intanto facciamo la conoscenza di nuovi personaggi. Il primo è Celestino Rossi (p. 14), il proprietario del bar vicino al commissariato, una vera forza! Purtroppo sua moglie Antonella è ludopatica, ovvero soffre di dipendenza dal gioco d’azzardo.

Ma torniamo alla nostra Calligaris. Nemmeno il tempo di rincasare dopo la cena con Petri che deve correre di nuovo fuori. Una telefonata di Briganti la avverte (p. 20):

« E’ stato ucciso qualcuno in una delle ville qui intorno!»

Alla stazione di polizia trova nel suo ufficio Antonia Ravelli (p.22), nipote di un imprenditore di Rivorosso. E’ lei che ha denunciato la morte della sorella Silvia. Briganti conosce bene la presunta vittima, scrittrice di libri gialli, che spesso lo ha consultato per i suoi romanzi.

A Villa Ravelli è subito chiaro che la donna non si è suicidata ma è stata uccisa. E compare il nuovo magistrato, che si occuperà del caso Ravelli (p. 28):

«era un uomo grassottello e piccolo di statura…pochi capelli, una faccia simpatica, occhi celesti circondati da un paio di occhialini rotondi»

Il dottor Gualtiero Fontanella ha da poco preso il posto di Lampedusa, ormai in pensione. E ci strappa sin da subito un sorriso!

Silvia frequentava un imprenditore del posto, Giorgio Moretti, che non sembra troppo addolorato per la morte della donna, con cui ha avuto una relazione di un paio d’anni! E nemmeno Antonia sembra piangere la sorella maggiore, detestata da quando lo zio aveva lasciato tutto alla scrittrice.

Dall’autopsia, nel frattempo, emerge che Silvia non ha sparato e che qualcuno l’ha picchiata qualche giorno prima della morte (p. 38), forse a scopo intimidatorio…

Un altro “simpaticone” fa la sua comparsa: è Luigi Corbellini, il ricco compagno di Antonia, che per lei ha lasciato moglie e figlio. Una vecchia conoscenza di Adalgisa, che aveva testimoniato contro di lui una ventina d’anni prima. Corbellini era stato accusato di tentata corruzione. Aveva infatti provato a corrompere l’ingegnere che doveva esaminarlo per la patente di guida!

Come spiega la Calligaris nel corso della sua testimonianza (p. 46):

«Le scorciatoie facili mi danno fastidio. Le regole vanno rispettate e non mi piace che un figlio di papà faccia il furbo»

Una paladina della giustizia, con un profondo senso civico, disposta a difendere le regole

«anche a costo di farsi detestare, anche a costo di farsi volere morta».

E ci insegna parecchio con questo suo atteggiamento!

A mettere Adalgisa sulla pista giusta è Antonella Bellini, la moglie di Celestino, che confida al commissario di aver incontrato spesso Silvia Ravelli in una sala da gioco. Condividiamo il pensiero della Calligaris, secondo cui il gioco (p. 50):

«Dovrebbe essere illegale, ma purtroppo non lo è e sempre più genti ci si rovina»

Infatti il proprietario della sala giochi, Adelmo Patacchini, conferma che la Ravelli era piena di debiti e che si era rivolta a un noto strozzino.

Fontanella, il magistrato, scopre che Antonia aveva denunciato la sorella per circonvenzione di incapace  (p. 60). Secondo la sorella, Silvia avrebbe convinto lo zio ad escludere Antonia dal testamento ma il giudice aveva archiviato il caso.

Antonia si aspetta di ereditare tutto ma trova una nuova sorpresa: Silvia ha adottato tre anni prima un ragazzo rumeno, Vladimir Mutu Ravelli (p. 80), figlio dei domestici dello zio imprenditore.

E brava la scrittrice! Bel tiro gobbo che ha giocato alla sorella!

Intanto la Calligaris spiega a Mecchi che cosa stiano cercando le troupe che hanno invaso la campagna di Rivorosso:

«Sono della TV nazionale Canale 16 e vogliono fare un programma con dei cantanti famosi…Il programma si dovrebbe intitolare Sing Sing»

Ahinoi, tocca proprio a Mecchi trovare la seconda vittima, Antonia, investita da un’auto…

Il mistero si infittisce…Infatti è stata la macchina di Mecchi ad uccidere la minore delle sorelle Ravelli…Riuscirà la Calligaris a trovare il bandolo della matassa e a scoprire chi è il responsabile di tutte queste morti???

Un romanzo assolutamente da leggere, divertente e frizzante, che però trova il modo di farci riflettere su due temi importanti, come la dipendenza dal gioco e il silenzio complice di chi tace davanti a un crimine, per quanto piccolo e insignificante esso appaia.

VOTO: 9 / 10

 

 

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!