IL DIAVOLO E L’ACQUA SCURA di Stuart Turton

IL DIAVOLO E L’ACQUA SCURA è il secondo romanzo del giornalista inglese Stuart Turton, che dopo “LE SETTE MORTI DI EVELYN HARDCASTLE“. ci coinvolge in una nuova grandiosa indagine! Provo a raccontarvi perché mi è piaciuto

IL DIAVOLO E L’ACQUA SCURA

STUART TURTON

TITOLO ORIGINALE: The Devil and the Dark Water

PRIMA PUBBLICAZIONE : 2020

Tradotto da: Alessandra Maestrini e Anna Ricci

PRIMA ED.ITALIANA: 2020

EDITORE : Neri Pozza

Pagine: 528 p.

GENERE : giallo storico

IL DIAVOLO E L’ACQUA SCURA: dal sito dell’editore

Batavia, Indie orientali olandesi, 1634. La Saardam, col suo carico di pepe, spezie, sete e trecento anime tra passeggeri e membri dell’equipaggio, è pronta a salpare alla volta di Amsterdam. Una traversata non priva di insidie, tra malattie, tempeste e pirati in agguato in oceani ancora largamente inesplorati.

Le vele ripiegate, il galeone accoglie nel suo ventre il corteo dei passeggeri aperto da Jan Haan, il governatore generale di Batavia.

In sella a uno stallone bianco, seguito da un’accozzaglia di cortigiani e adulatori e da quattro moschettieri che reggono una pesante cassa dal contenuto misterioso, Haan procede impettito. Ad Amsterdam riceverà l’ambito premio per i suoi servigi: sarà uno degli enigmatici Diciassette del consiglio direttivo della Compagnia.

Poco dietro avanza il palanchino che ospita Sara Wessel, sua moglie, una nobildonna dai capelli rossi decorati di gemme preziose e un segreto ben custodito nel cuore, e Lia, sua figlia, una ragazzina insolitamente pallida.

Seguono dignitari e passeggeri di riguardo, ciambellani, capitani della guardia e viscontesse e, alla fine, a chiudere il corteo, un uomo coi ricci scuri appiccicati alla fronte e un altro con la testa rasata e il naso schiacciato.

Sono Samuel Pipps, celebre detective appena trasferito al porto dalle segrete del forte, dov’era recluso con l’accusa di aver commesso un crimine meritevole di processo in patria, e il tenente Arent Hayes, sua fedele guardia del corpo.

Le operazioni di imbarco proseguirebbero secondo un consolidato copione se un oscuro evento non funestasse la partenza. In piedi su una pila di casse, un lebbroso vestito di stracci grigi, prima di prendere stranamente fuoco, annuncia che «il signore dell’oscurità» ha decretato che ogni essere vivente a bordo della Saardam sarà colpito da inesorabile rovina e che la nave non arriverà mai alla sua meta. Non è il solo segno funesto.

Non appena il galeone prende il largo, sulle vele compare uno strano simbolo: un occhio con una coda.

Splendida conferma del talento dell’autore de Le sette morti di Evelyn HardcastleIl diavolo e l’acqua scura è stato accolto al suo apparire in Inghilterra e negli Stati Uniti da un entusiastico consenso di pubblico e di critica.

IL DIAVOLO E L’ACQUA SCURA : breve riassunto e commento personale

Nel prologo l’autore ci spiega che, nel 1634, la Compagnia olandese delle Indie orientali era l’impresa commerciale più prospera al mondo, con avamposti in tutta l’Asia e il Capo di Buona Speranza.

Il più redditizio di questi avamposti era Batavia, che spediva ad Amsterdam macis, pepe, spezie e sete, a bordo della flotta di galeoni Indiaman della Compagnia. Il viaggio durava otto mesi ed era pieno di insidie. Gli oceani erano perlopiù inesplorati, gli strumenti di navigazione rudimentali.

Tra Batavia e Amsterdam esisteva solo una rotta certa, e le navi che deviavano da essa spesso si perdevano. Anche  quelle che restavano su questi “itinerari commerciali” erano comunque alla mercé di malattie, tempeste e pirati. Molti di coloro che si imbarcavano a Batavia non sarebbero mai arrivati ad Amsterdam.

Il romanzo si apre proprio a Batavia, nel momento in cui il governatore generale Jan Haan sta per lasciare la base commerciale insieme a sua moglie, Sara Wessel, e alla loro figlia Lia.

Haan sta per imbarcare sulla Saardam anche un prigioniero, Samuel Pipps. C’è pure la “guardia del corpo” di Pipps, il tenente Arent Hayes.

Sin da subito è chiaro che il viaggio è “maledetto”. Infatti un lebbroso si dà fuoco davanti a tutti mentre le operazioni di imbarco non sono ancora terminate! E, appena le vele sono spiegate, uno strano marchio compare su di esse… Ed Hayes conosce anche troppo bene quel simbolo: è identico alla cicatrice che segna il suo braccio sin dalla sua giovinezza.

La moglie del governatore vuole saperne di più su quella morte e chiede ad Hayes di indagare… Insieme ad Arent e a Samuel Pipps, vivremo avventure davvero emozionanti su una delle navi che hanno permesso la “globalizzazione”!

Un romanzo che vi consiglio perché ricco di sorprese e di personaggi interessanti e ben delineati. Inoltre l’ambientazione storica ci permette di conoscere meglio l’epoca delle grandi esplorazioni europee e le condizioni, spesso disumane, in cui viaggiavano i nostri antenati… Non solo: avremo anche tanto su cui riflettere riguardo alla condizione femminile!

Raramente attribuisco 10 ad un romanzo. ma questo le merita tutte: se vi è piaciuto “LE SETTE MORTI di £EVELYN HARDCASTLE”, vi garantisco che questo libro vi piacerà molto di più

VOTO : 10 / 10

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!