IL CERCHIO DEL LUPO di Michael Connelly (# 12 Harry Bosch)

IL CERCHIO DEL LUPO è il dodicesimo della serie di Harry Bosch, il solitario detective creato da Michael Connelly nel lontano 1992

Scopriamo insieme di che cosa parla

 

il cerchio del lupo

 

IL CERCHIO DEL LUPO

Michael Connelly

Titolo originale: Echo Park

Prima Pubblicazione: 2006

Traduttore: S. Tettamanti

Editore: Piemme

Anno edizione: 2009

Pagine: 359 p.

 

IL CERCHIO DEL LUPO. DESCRIZIONE

“Prendere a cuore le cose è il modo di agire del vero detective. L’unico che esista.” È questo che pensa Harry Bosch.

E il caso di Marie Gesto, scomparsa nel 1993, uscendo da un supermercato, è nel suo cuore da troppi anni. Era stato lui a seguire l’indagine, ma non era riuscito neppure a ritrovare il cadavere. Negli anni Bosch ha preso in mano il fascicolo più volte, battendo ogni pista come un lupo a caccia della sua preda. E ora che è tornato all’Unità Casi Irrisolti, gli incartamenti su Marie Gesto sono di nuovo sulla sua scrivania.

Così, quando lo chiamano dalla Omicidi per chiedergli proprio quel fascicolo, sente una morsa allo stomaco. È il pubblico ministero O’Shea a informarlo degli sviluppi: Raynard Waits, un serial killer da poco arrestato per duplice omicidio, si attribuisce anche il delitto di Marie Gesto, più una serie di altri, che in passato non avevano mai trovato soluzione.

Waits è disposto a confessare, ma vuole patteggiare: l’ergastolo anziché la pena di morte. A Bosch però non piace scendere a patti, e la storia del serial killer non lo convince, forse anche perché fa troppo gioco a uno come O’Shea, che è in corsa per l’elezione a procuratore distrettuale e farebbe carte false per appuntarsi l’intero caso come un fiore all’occhiello.

Ma dare la caccia alla verità sarà più dura questa volta, perché quando emerge un indizio trascurato che avrebbe potuto fermare l’assassino anni prima, Bosch deve fare i conti soprattutto con il suo senso di colpa.

IL CERCHIO DEL LUPO. Breve riassunto e commento personale

Nel  1993 Marie Gesto scompare nel nulla. Dieci giorni dopo, la sua macchina ricompare in un garage. Sul luogo del ritrovamento vengono chiamati Harry Bosch e il suo partner dell’epoca, Jerry “Jed” Edgar : “A colpire Bosch erano stati i vestiti. La cura con cui erano stati piegati”.

Le indagini portano i due detectives ad individuare un possibile colpevole, Anthony Garland, figlio del ricchissimo magnate del petrolio Thomas Rex “T – Rex” Garland. In pratica, un intoccabile. Anche perché contro il giovane non erano state trovate prove certe.

Dopo averlo seguito per qualche tempo, nella speranza di coglierlo in fallo, Bosch era stato costretto a passare ad altri crimini. Ma la cura con cui quei vestiti erano stati piegati lo assillava.

RAYNARD WAITS, “LA VOLPE ASPETTA”

E quando, nel 2005, il fascicolo del caso Gesto viene richiesto dal pubblico ministero Rick o’Shea, Bosch spera di poter riaprire il caso. O’Shea sta preparando il processo contro Raynard Waits, un pericoloso assassino che la polizia di Los Angeles aveva trovato per puro caso.

O’Shea,in piena campagna elettorale per il posto di procuratore distrettuale, sa che riuscire a condannare Waits per tutti i suoi crimini sarebbe un ottimo punto a suo favore.

Raynard Waits, rischiando la pena di morte, ha deciso di patteggiare. In cambio dell’ergastolo, si dichiarerà colpevole di dieci delitti, tra i quali quello di Marie Gesto. Come segno di buona volontà, porterà la polizia nel luogo in cui ha sepolto la ragazza.

Per Bosch, si tratta solo di una messinscena “per evitare l’iniezione letale”. Per non avere sorprese, prima di incontrare Waits, Harry contatta Rachel Walling (vedi QUI), trasferita a Los Angeles dopo i fatti dell’indagine precedente (vedi Il Poeta è tornato). Vuole sapere chi si troverà davanti.  Come era accaduto a noi leggendo il nome del maniaco, anche a Rachel sorge subito un dubbio “. Ma questo è il suo vero nome? Reynard è il cucciolo di volpe, un piccolo imbroglione”, spiega a Bosch. Raynard Waits sarebbe quindi uno pseudonimo.

REYNARD LA VOLPE

Secondo la tradizione, “Reynard aveva un castello segreto, in cui attirava le sue vittime con ogni genere di strattagemma. Poi le portava nel castello e le mangiava”.

A conferma della tesi della Walling, Olivas, il detective che affianca O’Shea, scopre che Waits, in passato, aveva spesso usato il nome Robert Saxon. E quel nome era saltato fuori durante il caso Gesto: “L’assassino vi ha chiamati e tu e il tuo socio ve lo siete lasciati scappare”, dice Olivas a Bosch.

Harry è distrutto dal senso di colpa. Possibile che lui ed Edgar abbiano trascurato quella chiamata? Per colpa loro Waits /Saxon ha potuto continuare ad agire indisturbato per oltre 20 anni:

“Quello che aveva saputo era l’incubo di ogni detective. (Aveva permesso) ad un individuo malvagio di girare libero”

Ma un dubbio rimane nella mente di Bosch. E Rachel gli conferma: “Qualunque sia il suo nome…è un astuto manipolatore … Non mi sembra uno che, ad un certo punto, decide di collaborare, di raccontare altri crimini…deve esserci un obiettivo più ambizioso. Un piano”

Non serve certo un genio per capire a che cosa miri Waits. Fugge durante il sopralluogo per il ritrovamento dei resti della Gesto, lasciandosi dietro una scia di cadaveri.

Quando O’Shea prova a far ricadere le responsabilità della fuga addosso a Bosch, Harry decide di reagire e di scoprire perché il procuratore aveva proposto quell’assurdo accordo a Waits.

Ancora una volta, Bosch si ritrova a lottare contro un Dipartimento corrotto e il potere dei soldi, solo contro tutti.

Ultime pagine da infarto, degne dei migliori film d’azione. Il lupo solitario caccia la volpe, in un continuo susseguirsi di colpi di scena, che ti lasciano con il fiato sospeso.

VOTO : 9 / 10

 

 

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!