I FIUMI DI PORPORA di Jean- Christophe Grangé

I FIUMI DI PORPORA è un thriller adrenalinico scritto dahl francese Jean- Christophe Grangé. Dal romanzo è stato tratto un bellissimo film con Jean Réno e Vincent Cassel. Proprio dopo aver rivisto il film ho pensato di rileggermi il libro, anche perché in questo periodo stavo leggendo proprio l’ultimo romanzo di Grangé.

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Ma scopriamo di che cosa parla

 

I fiumi di porpora

Jean-Christophe Grangé

Titolo originale : Les Rivières pourpres

1ª ed. originale  : 1997

Traduttore: I. Landolfi

Editore: Garzanti Libri

Anno prima edizione italiana: 1999

Pagine: 384 p.

I fiumi di porpora. Descrizione

Vicino a Grenoble viene rinvenuto un cadavere orrendamente mutilato. Nella vicina regione del Lot viene profanata la tomba di un bambino di dieci anni scomparso in circostanze misteriose.

I due casi si intrecciano, e così i destini dei due poliziotti incaricati delle indagini, tra false piste, macabre scoperte, gelosie professionali e vendette familiari, fino all’orrore che ha dato inizio alla carneficina: un delirio scientifico che aveva condotto a un folle e crudele esperimento genetico.

Un thriller ambientato nello stupendo scenario dei ghiacciai alpini.

I fiumi di porpora. L’autore in breve

Jean-Christophe Grangé (Parigi, 15 luglio 1961) è un giornalista, scrittore e sceneggiatore francese. Laureato in lettere alla Sorbona, ha vinto il premio Grinzane Cinema 2007 per il miglior libro da cui è stato tratto un film (I fiumi di porpora).

Dopo aver lavorato per alcuni anni per importanti testate giornalistiche, ha pubblicato il suo primo romanzo, Il volo delle cicogne, nel 1994. Solo con il suo secondo romanzo, I fiumi di porpora, ottiene però il successo. Il suo ultimo romanzo, L’inganno delle tenebre, è del 2017.

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I fiumi di porpora. Breve riassunto e commento personale

Il commissario in capo Pierre Niemans, dopo la finale di Coppa delle Coppe (il romanzo è del 1997 e la Coppa delle Coppe esisteva ancora! Fu soppressa nel 1999) tra Arsenal e Saragozza, assiste al brutale omicidio da parte di due hooligans di un loro connazionale. Dopo averli inseguiti, Niemans uccide uno dei due e pesta selvaggiamente l’altro. Per sottrarlo all’attenzione dei mass media, il suo capo, Reims, lo invia a Guernon, “una cittadina nell’Isère, vicino Grenoble. Una città universitaria“.

Infatti vi è stato commesso un omicidio e la polizia locale ha chiesto aiuto a Parigi :

«Hanno trovato il corpo ieri…incastrato tra le rocce…un bibliotecario della facoltà…ci sono segni di tortura»

Niemans si mette subito in viaggio e, dopo aver guidato tutta la notte, “alle otto del mattino imboccava l’uscita autostradale, direzione Grenoble” (Parigi dista quasi 600 km da Grenoble)

Guernon è una cittadina immaginaria, che sorge a piedi del reale Grand Pic de Belledonne

Invece di raggiungere il paese, Niemans si reca direttamente nel luogo in cui è stato ritrovato il cadavere e subito viene riconosciuto dall’ispettore Eric Joisneau (p. 20), che elenca tutti i suoi successi e lo identifica come

“il superpoliziotto che alimenta i sogni di tutti i giovani ispettori”.

E’ chiaro da subito che l’omicidio è avvenuto da qualche altra parte e poi l’omicida si è preso il disturbo di trasportare il cadavere dove è stato trovato. A spiegare a Niemans come abbia fatto è la giovane professoressa che ha ritrovato il cadavere, Fanny Ferreira, esperta alpinista e bellissima donna. Il morto era Rémy Caillois, il bibliotecario capo dell’Università, sposato con un’altra donna molto bella, Sophie Caillois. Il suo comportamento è strano: infatti aggredisce Niemans e lo caccia via. Che cosa cerca di nascondere?

Niemans lo scopre presto: il marito era stato riformato perché schizofrenico e il medico militare che lo aveva visitato all’epoca ricorda ancora il suo caso. Sophie subiva violenze indicibili dal marito, ma non vuole che la vicenda diventi di pubblico dominio.

Intanto, mentre Niemans continua le sue indagini insieme a Joisneau, a Sarzac, “duecento km ad ovest di Guernon”, il tenente di polizia Karim Abdouf indaga su due strane effrazioni avvenute nel tranquillo paesino.

Qualcuno si è introdotto nella scuola elementare e ha rubato i registri del 1981 -82. Ma, ben più grave, degli sconosciuti si sono introdotti in una cripta, in cui riposa un bambino, Jude Itero, morto a 10 anni nel 1982.  Per il capo di Karim si è trattato di un atto razzista. Invece Abdouf è convinto che chi è entrato a scuola e nella cripta siano la stessa persona. E vuole scoprire la verità (p. 108):

«C’è qualcosa di strano in quella tomba. Ne sono sicuro. Ed è qualcosa connesso con l’effrazione nella scuola elementare»

Mentre Abdouf cerca di scoprire chi sia Jude Itero, Niemans ha scoperto che Caillois era stato ucciso in un ghiacciaio. Insieme a Fanny si reca nel luogo più probabile e trovano un altro cadavere (p. 139):

«Philippe Sertys, 20 anni, celibe, aiuto infermiere presso l’ospedale di Guernon»

Nel capannone di proprietà dell’infermiere, Niemans trova un quadernetto (p. 155), su cui Sertys ha annotato pagine e pagine di cifre. E una scritta, che sembra tracciata con il sangue:

«Noi siamo i padroni, siamo gli schiavi.

Siamo ovunque e in nessun luogo.

Siamo gli architetti.

Noi regniamo sui fiumi di porpora»

Secondo Niemans, Sertys e Caillois non erano affatto vittime innocenti ma erano stati scelti dall’assassino per un preciso motivo, legato al loro passato.

Le indagini di Abdouf, intanto, lo portano a Guernon. Infatti Jude Itero “era in realtà una bambina, accuratamente travestita da maschietto” e il suo vero nome era Judith Hérault. La madre della bambina, Fabienne Pascaud – Hérault, era arrivata a Sarzac da Guernon e qui si reca Abdouf.

Il tenente, anni prima, aveva seguito un corso tenuto da Niemans e indagava seguendo il consiglio del commissario, secondo cui un’indagine

«E’ come un palazzo degli specchi, un labirinto di riflessi…da qualche parte, in uno di questi specchi, in un angolino, c’è l’assassino»

Insieme, i due uomini cercheranno di fermare lo spietato assassino, nella speranza di evitare altre morti. Finale inatteso

Un romanzo intrigante, che ti conquista poco alla volta e poi nell’ultima parte ti avvince al punto da dimenticarti di tutto il resto perché vuoi scoprire se le supposizioni che hai fatto sono corrette! Alcune parti sono un po’ noiose, ma servono comunque ad inquadrare meglio i protagonisti.

Affascinante il tema trattato, che spinge a porsi diversi interrogativi su che cosa si possa fare in nome del progresso e della ricerca. Inquietante

VOTO : 8 / 10

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!