I DELITTI DI VIA MEDINA – SIDONIA

I DELITTI DI VIA MEDINA – SIDONIA è un bellissimo giallo che avevo letto parecchi anni fa e che di recente ho riletto. Vi racconto perché mi è piaciuto

I DELITTI DI VIA MEDINA – SIDONIA

Santo Piazzese

Editore: Sellerio Editore Palermo

Collana: La memoria

Anno edizione: 1996

In commercio dal: 13 giugno 1996

Pagine: 304 p., Brossura

Genere : giallo

Seguito da : La doppia vita di M.Laurent

I DELITTI DI VIA MEDINA-SIDONIA : IL LIBRO

“I sani, buoni, misteriosi delitti, che gli mancano tanto; quelli che rendono vivibili tutti i paesi civili di questo mondo. Quelli con un bel movente, quelli da scavarci dentro, come Maigret, come Marlowe, o – più realisticamente – come don Ciccio Ingravallo, per arrivare alla fine ai meccanismi elementari della psiche.

Da noi, però, c’è la mafia che oscura tutto, e non concede a un detective brillante alcuna possibilità di uscire dalla routine”.

Ma il delitto, il duplice delitto, che insanguina Palermo, nei giorni del pieno scirocco, i giardini botanici, è di quelli sani buoni e misteriosi: senza mafia, radicato invece in una complicanza annosa di gelosie e inconfessabili colpe, in un ambiente di ozi e stranezze universitarie.

Conduce l’indagine una specie di prototipo palermitano, colto e nullafacente, raffinato e sensuale, ironico e sentimentale, così simile – per chi conosce Palermo – a una versione sprovincializzata e moderna dei siciliani di cui diceva il principe Fabrizio del “Gattopardo” (o a un miscuglio meridionale di Marlowe e Philo Vance). Ed è questo suo senso metastorico di superiorità che gli permette di condurre l’indagine con la facilità, e la felicità, di chi insegue un ritmo.

I DELITTI DI VIA MEDINA – SIDONIA : L’AUTORE

Santo Piazzese (Palermo, 1948) è uno scrittore italiano, autore di romanzi pubblicati da Sellerio Editore.

Dopo la laurea in biologia, ha lavorato come ricercatore presso l’Università di Palermo fino alla pensione, e per questo si definisce un biologo prestato alla scrittura.

Si dedica alla narrativa e nel 1996 pubblica il suo primo romanzo, I delitti di via Medina-Sidonia. Collabora anche con il quotidiano La Repubblica e con numerose riviste italiane e straniere. Esordisce nel 2000 come autore radiofonico, con un radio-documentario in cinque puntate trasmesso dalla RAI e dedicato ad alcuni siti della Sicilia antica.

I DELITTI DI VIA MEDINA – SIDONIA : BREVE RIASSUNTO E COMMENTO PERSONALE

Dopo tanti anni, ancora una volta la lettura di questo romanzo mi ha tenuta incantata. Perché il protagonista conquista dalla sua prima apparizione con la sua pungente ironia e il suo non prendersi troppo sul serio, sottolineando pregi e difetti senza farsi sconti. E mi piacciono le dotte citazioni e i continui richiami al Sessantotto.

Forse mostra qualche annetto, ma vi garantisco che la trama conquista. Per questo vi consiglio di leggerlo. E poi c’è l’ambientazione: grazie all’autore, ci sembra davvero di essere nella Palermo di Lorenzo La Marca o di essere ospiti del baglio della sorella Maruzza…

Lo scirocco imperversa quando un sabato mattina il protagonista, Lorenzo La Marca, dalla finestra del suo studio ai Giardini Botanici comunali nota qualcosa che non dovrebbe esserci.

Non credendo ai suoi occhi, La Marca chiede al custode, Domenico “Mimi” Cannarozzo, di vedere cdi che cosa si tratti.

Improvvisamente si mise a correre. Lo persi di vista, poi lo vidi riapparire davanti all’impiccato

E subito Lorenzo chiama il suo amico, il commissario Vittorio Spotorno. Sul posto arriva anche il medico legale. Michelle Laurent, ex fidanzata di La Marca.

Come scopriamo, i due non si vedono da dieci anni, da quando Michelle ha sposato un luminare della ginecologia, Benito De Blasi Bosco. 

Vittorio invita l’amico ad osservare attentamente il morto e Lorenzo è convinto di non conoscerlo.

Poco tempo dopo, però, Vittorio lo informa che l’impiccato era il vecchio amico di Lorenzo, Raffaele Montalbani. Arrivato a Palermo il venerdì sera per chiedere a La Marca di essere il suo testimone di nozze. Ma non era riuscito a parlare con Lorenzo. A identificare il cadavere era stata la fidanzata americana di Raffaele, arrivata da Roma la domenica sera.

Ci pensa poi Lorenzo a comunicare la notizia al direttore del dipartimento, Filippo “Fifi” Serradifalco, che era stato il pupillo del padre di Raffaele e ne aveva preso il posto quando Ruggero Montalbani era morto.

Era stato proprio Ruggero a creare il primo nucleo dell’Istituto di Biologia Applicata.

Non avendo parenti in vita, del funerale di Raffaele si occuperà proprio Fifi. Lorenzo non è convinto che l’amico si sia suicidato ed inizia una “discreta” indagine. Scopre così che Raffaele, poco dopo il suo arrivo a Palermo, aveva chiamato l’istituto. Con chi aveva parlato quel venerdì?

Mentre si pone queste domande, al suo rientro a casa Lorenzo trova una busta con la scritta “Special delivery letter”. Aprendola, scopre che l’ha inviata Raffaele :

La lettera portava la data di un mese e mezzo prima”

Di sicuro, poi si era dimenticato di spedirla se non poco prima della partenza. Nella lettera, Raffaele racconta all’amico della sua vita e dei suoi programmi futuri. Inoltre invita Lorenzo a fargli da testimone per le sue nozze con Darline. 

Non proprio la lettera di un suicida, secondo Lorenzo. Non potendo comunicare i suoi dubbi a Vittorio, chiama un altro amico, Giovanni Di Maria, che come lui lavora all’Istituto. Giovanni però non è d’accordo con La Marca. 

In Lorenzo si rafforza invece la convinzione che qualcuno abbia ucciso Raffaele. E Spotorno condivide i suoi stessi dubbi. Ai funerali di Raffaele, Lorenzo ha modo di vedere anche il marito di Michelle, l’illustre ginecologo, grande amico di Montalbani senior.

Anche Maruzza, la sorella di Lorenzo, è sconvolta dalla notizia della morte di Raffaele, che aveva tenuto a battesimo il primogenito di Maruzza, Peppino.

Non avendo a disposizione le analisi tossicologiche relative a Raffaele, Lorenzo decide di conoscere la ex futura sposa dell’amico.

Darline conquista subito La Marca, grazie alla sua fermezza. La ragazza è decisa a restare a Palermo per le due settimane programmate. E vuole capire se davvero Raffaele si è suicidato. Di sicuro pochi giorni prima della partenza, Raffaele era diventato “nervoso, bisbetico, litigioso”.

Diverse le questioni in sospeso, alle quali Lorenzo cerca di trovare una risposta…

Intanto Darline lascia l’albergo e si trasferisce a casa di Lorenzo. Proprio nel corso del trasloco, Darline ricorda che il fidanzato le aveva affidato due scatole con dei floppy disc.

Il futuro sposo le aveva raccontato che l’estate precedente, durante una visita all’Istituto, aveva fatto delle copie di suoi vecchi lavori: 

Gli era venuto il sospetto che qualcuno avesse rielaborato di dati di vecchi lavori

Per distrarre Darline, Lorenzo la porta a trascorrere il fine settimana al baglio di Maruzza, un’azienda agricola moderna, con tanto di agriturismo. E Darline si dimostra davvero una cow girl!

Mentre Lorenzo cerca di capire che cosa contengano i dischetti lasciati da Raffaele, anche il custode Mimi viene ucciso. Di nuovo, il primo a scoprirlo è proprio Lorenzo, che avverte Spotorno…

Deciso a risolvere il mistero e ad inchiodare l’assassino, Lorenzo poco alla volta trova tutti i pezzi del puzzle e a trovare la soluzione sperata.

Scoprirà che quello di Raffaele non è stato il primo omicidio commesso dal colpevole

“Dietro il primo delitto c’era un movente di tutto rispetto. Gli altri due erano solo un conseguenza del primo”

Insomma, un libro tutto da gustare, che vi lascerà stupefatti per il finale inatteso

VOTO : 8/10

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!