I DELITTI DEL LAGO CINESE. La terza indagine del giudice Dee

I delitti del lago cinese raccontano la terza indagine del giudice Dee, il celebre magistrato cinese vissuto nel VII sec d.C. , durante la Dinastia Tang. Qui è alla sua seconda nomina come magistrato di distretto,

Le sue avventure sono state fatte conoscere in Occidente dallo scrittore olandese Robert Van Gulik e non hanno nulla da invidiare ai romanzi di Arthur Conan Doyle o di Agatha Christie.

Vediamo insieme di che cosa parla questo romanzo.

I delitti del lago cinese. I casi del giudice Dee

Autore: Robert Van Gulik

Traduttore: M. Ricci Dèttore

Editore: O Barra O Edizioni

Anno edizione: 2015

Pagine: 267 p

 

I delitti del lago cinese. Descrizione

Corre l’anno 666 d.C. e il giudice Dee viene inviato nella città di Han-yuan, piccolo e isolato centro non lontano dalla capitale dell’Impero, adagiato sulla riva di un lago montano che è teatro di continui e misteriosi casi di annegamento.

L’iniziale tranquillità del suo soggiorno è turbata da un primo inaspettato omicidio: durante la festa organizzata in suo onore a bordo del meraviglioso Battello dei fiori, la bella e seducente Fior di Mandorlo si appresta a incantare gli ospiti con la sua celebre danza.

Prima dell’esibizione sussurra al giudice poche parole riguardo a una cospirazione in atto ai danni della città.

Questo gesto avventato le costa la vita: conclusa da poco la danza, il suo corpo affiora esanime dalle acque del lago.

Ha così inizio un complesso intreccio di casi da risolvere, in un crescendo vorticoso di crimini ed eventi inspiegabili – lo smarrimento di un cadavere, la scomparsa di una sposa, un inconsueto e insolubile problema di scacchi che metteranno a dura prova il più grande detective del Celeste Impero.

I delitti del lago cinese. Breve riassunto e commento personale

Il giudice Dee, dopo il suo primo incarico come magistrato nel distretto di Peng – Lai, viene assegnato a Han-Yuan. Con lui il fedele sergente Hoong Liang, che lo ha visto crescere, ed i due ex briganti dei boschi verdi, Ma Yoong e Chiao Tai, redenti dal giudice nel corso della sua prima indagine (vedi I delitti dell’oro cinese).

I TRE CASI DEL GIUDICE

Come nelle due precedenti indagini, anche questa volta il magistrato si troverà alle prese con tre intricati casi:

  1. La cortigiana assassinata
  2. Caso della sposa scomparsa
  3. Il consigliere dissipatore

Il giudice è a Han – Yuan già da due mesi, ma ancora non riesce ad abituarsi “a vivere in una città non circondata da mura” (pag 14). Infatti, come confida a Hoong (pag 14):

«Ho la sensazione che qui accadano cose di cui siamo tenuti all’oscuro. Nelle città cinte da mura, le porte vengono chiuse al tramonto…in questa cittadina aperta…chiunque può allontanarsi o giungere a suo piacimento».

Secondo Dee, gli abitanti della cittadina lo tengono all’oscuro dei loro affari, diffidenti verso i pochi stranieri che si stabiliscono a Han Yuan.

IL BANCHETTO SUL LAGO

Per tenere in qualche modo buono il giudice, i notabili del luogo organizzano un banchetto su una bellissima barca. Non manca nessuno, tranne un anziano consigliere imperiale ormai in pensione e un professore di letteratura.

Alcune cortigiane intrattengono gli ospiti. Una di queste, la bellissima Fior di Mandorlo, chiede un colloquio al giudice (pag. 23): “In questa città si sta tramando una pericolosa cospirazione!”, sussurra a Dee.

Ma qualcuno coglie la frase e la uccide prima che possa rivelare di più. I facoltosi invitati cercano di mettere tutto a tacere, accusando le acque del lago (pag 35):

«Da tempo immemorabile un mistero circonda il nostro lago….Quattro persone vi sono annegate quest’anno e i loro corpi non sono mai stati recuperati»

Sarà proprio Dee, alla fine del romanzo, a svelare l’antico mistero.

IL SECONDO CRIMINE. GLI SPOSI SCOMPARSI

Proprio mentre Dee si prepara a discutere dell’omicidio di Fior di Mandorlo, il ricchissimo Liu Fei-po si presenta a denunciare la morte della figlia Fata della Luna, “durante la prima notte di nozze”. Secondo l’uomo, ad ucciderla sarebbe stato il suocero, Djang, uno stimato professore di letteratura.

Il professore, invece, denuncia la contemporanea scomparsa del figlio. Tutti pensano che il giovane si sia suicidato dopo aver scoperto l’atroce crimine del padre.

Dee ordina un’autopsia e ….

SORPRESA! LO SCAMBIO DI CADAVERI

Nella bara, al posto della sposa, il corpo di un uomo, identificato come Mao Yuan, un falegname

Tutti delitti sembrano scollegati tra loro, ma sarà Chiao Tai a scoprire il bandolo della matassa e a mettere il giudice sulla strada giusta.

Il nostro magistrato scoprirà davvero una rivolta a livello nazionale, legata alla setta del Loto bianco, che già in passato aveva provato ad usurpare il trono (pag 116).

Nel corso delle indagini, il giudice salva un truffatore dalla furia delle sue vittime: Tao Gan.

Il birbante, riconoscente, chiede al giudice di entrare al suo servizio. Dee lo accoglie “con riserva”, ma presto le vaste conoscenze del mondo della malavita di Tao si dimostreranno fondamentali.

I delitti del lago cinese. UN GIALLO MOZZAFIATO

Nonostante la strana ambientazione, il romanzo è appassionante ed intrigante. Si legge tutto d’un fiato e non ci si riesce a staccare dalle pagine del libro fino alla conclusione.

Rocambolesco.

VOTO: 9/10

I delitti del lago cinese. LA SETTA DEL LOTO BIANCO

Nel Post scriptum, Van Gulik ci spiega che il Loto Bianco (Pag 240)

“ebbe inizio nel XIII secolo, come movimento nazionalista cinese, diretto contro il governo dei conquistatori Mongoli, e tornò a fiorire verso il 1600, quando la dinastia Ming si avvicinava alla sua fine”:

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!