I BASTARDI DI PIZZOFALCONE (#2)

I BASTARDI DI PIZZOFALCONE è il SECONDO ROMANZO che Maurizio de Giovanni dedica a Giuseppe Lojacono e ai suoi colleghi del commissariato di Pizzofalcone. Vediamo che cosa accade in questa nuova avventura

I BASTARDI DI PIZZOFALCONE

Maurizio De Giovanni

Editore: Einaudi

Prima pubblicazione:  2013

Pagine:  316 p.

Genere: romanzo giallo, poliziesco

Serie : le indagini dell’Ispettore Lojacono

Preceduto da: IL METODO DEL COCCODRILLO

Seguito da: Buio per i bastardi di Pizzofalcone

I BASTARDI DI PIZZOFALCONE : descrizione (dal sito dell’editore)

Non hanno neanche il tempo di fare conoscenza, i nuovi investigatori del commissariato di Pizzofalcone.

Mandati a sostituire altri poliziotti colpevoli di un grave reato, devono subito affrontare un delicato caso di omicidio nell’alta società.

Le indagini vengono affidate all’uomo di punta della squadra, l’ispettore Giuseppe Lojacono, siciliano con un passato chiacchierato ma reduce dal successo nella caccia a un misterioso assassino, il Coccodrillo, che per giorni ha precipitato Napoli nel terrore.

E mentre Lojacono, assistito dal bizzarro agente scelto Aragona, si sposta tra gli appartamenti sul lungomare e i circoli nautici della città, squassata da una burrasca fuori stagione, i suoi colleghi Romano e Di Nardo cercano di scoprire come mai una giovane, bellissima ragazza non esca mai di casa, e il vecchio Pisanelli insegue la propria ossessione per una serie di suicidi sospetti.

I BASTARDI DI PIZZOFALCONE : L’autore

Maurizio de Giovanni (Napoli, 31 marzo 1958) è uno scrittore italiano di romanzi gialli.

Nato a Napoli, vive e lavora nella città partenopea. Per partecipare ad un concorso per giallisti emergenti, nel 2005 scrive un racconto ambientato nella Napoli degli anni trenta, I vivi e i morti, con protagonista il commissario Ricciardi.

Il racconto diventerà poi la base del primo romanzo della serie, Il senso del dolore. Nel 2012, De Giovanni decide di cimentarsi con un noir ambientato nella Napoli contemporanea e pubblica Il metodo del coccodrillo, con protagonista l’Ispettore Lojacono, un nuovo personaggio. Con questo romanzo ha inizio una nuova serie, I bastardi di Pizzofalcone, ispirato all’87º Distretto di Ed McBain.

I romanzi di questa serie hanno dato anche origine a una  fiction televisiva. L’anno 2017 vede la pubblicazione del primo di una nuova trilogia di libri di genere mistery chiamata ‘I guardiani’.

Molti dei suoi romanzi sono stati tradotti in inglese, spagnolo, tedesco e francese.

La serie dell’Ispettore Lojacono (I BASTARDI DI PIZZOFALCONE)

  1. 2012 – Il metodo del coccodrillo, Mondadori
  2. 2013 – I bastardi di Pizzofalcone, Einaudi
  3. 2013 – Buio per i bastardi di Pizzofalcone, Einaudi
  4. 2014 – Gelo per i bastardi di Pizzofalcone, Einaudi
  5. 2015 – Cuccioli per i bastardi di Pizzofalcone, Einaudi
  6. 2016 – Pane per i bastardi di Pizzofalcone, Einaudi
  7. 2017 – Vita quotidiana dei bastardi di Pizzofalcone, Einaudi
  8. 2017 – Souvenir per i bastardi di Pizzofalcone, Einaudi
  9. 2018 – Vuoto per i Bastardi di Pizzofalcone, Einaudi
  10. 2019 – Nozze per i Bastardi di Pizzofalcone, Einaudi
  11. 2020 – Fiori per i Bastardi di Pizzofalcone, Einaudi

I BASTARDI DI PIZZOFALCONE : breve riassunto e commento personale

In questo romanzo scopriamo come è nata “la leggenda” dei “Bastardi”, come poi si faranno chiamare con orgoglio i poliziotti del commissariato di Pizzofalcone.

Chi sono i “bastardi di Pizzofalcone”?

  • Luigi Palma, detto Gigi: commissario.
  • Giorgio Pisanelli, detto il Presidente: sostituto commissario.
  • Giuseppe Lojacono, detto il Cinese: ispettore.
  • Francesco Romano, detto Hulk: assistente capo.
  • Ottavia Calabrese, detta Mammina: vicesovrintendente.
  • Alessandra Di Nardo, detta Alex: agente assistente.
  • Marco Aragona, vorrebbe essere detto Serpico: agente scelto.

Ma come sono arrivati a Pizzofalcone? Lo scopriamo all’inizio del libro, in cui ritroviamo l’ispettore Giuseppe Lojacono “il cinese, come l’avevano soprannominato i colleghi”.

La risoluzione del caso del Coccodrillo non gli ha portato fortuna, anzi, ha contribuito a inimicargli ulteriormente il suo superiore, il commissario Di Vincenzo:

Non che si fossero mai piaciuti, ma la situazione, dopo la questione del Coccodrillo, era diventata davvero pesante. Il Coccodrillo. Il vecchio anonimo e disperato che aveva ucciso quattro ragazzi. Che lui, indagando senza mandato, aveva scoperto; di cui aveva trovato identità e movente…La storia lo aveva parzialmente riabilitato, ma lo aveva reso ancora meno popolare tra i colleghi.

De Vincenzo non vede l’ora di liberarsi di lui. Così, quando Luigi Palma, l’unico che durante il caso del Coccodrillo avesse in qualche modo dato credito a Lojacono, chiede a De Vincenzo di “dargli” l’ispettore Lojacono per cercare di salvare il Commissariato di Pizzofalcone, l’uomo non ci pensa due volte. Lojacono naturalmente accetta

Commissario, avrei accettato anche la Patagonia pur di andarmene da qui. … Quando prendo servizio nella nuova sede?

Comunque da De Vincenzo apprendiamo anche la vicenda del piccolo commissariato, che presiede un distretto non molto vasto ma assai popoloso.

In questa zona si intersecano quattro mondi: come si diceva una volta, basso proletariato, borghesia impiegatizia, alta borghesia commerciale e aristocrazia…

Uno dei più antichi commissariati della città, piccolo ma strategico…  Più o meno un anno fa, c’è stato un grosso sequestro. Una partita di cocaina non tagliata, appena arrivata nei Quartieri; un sacco di roba, davvero tanta. Ma ne hanno dichiarata assai meno della metà… I colleghi erano quattro, tutti investigativi. … hanno messo su un commercio in proprio.

Ovviamente sono stati beccati e il questore avrebbe voluto chiudere il commissariato ma poi ha deciso diversamente:

Il nuovo commissario è Palma, uno giovane e in carriera, viene dal Vomero, forse ricorderà di averlo visto alla riunione per il Coccodrillo. Fossi in lui non avrei mai accettato, ha solo da perdere. … lei è stato richiesto da Palma in persona: a quanto pare, lo ha colpito proprio in quella riunione. È un fesso, lo avevo intuito. Io, si capisce, ho dato subito l’assenso.

Lojacono inizia subito a darsi da fare, riprendendo l’agente che staziona all’ingresso del Commissariato, Giovanni Guida, che diventerà poi un agente modello:

– Stammi a sentire, Guida Giovanni del commissariato di Pizzofalcone. Tu sei la prima cosa che vedono quelli che entrano qui, e allora sarà normale che pensino che facciamo schifo tutti, come fai schifo tu. E a me non piace fare schifo alla gente.

Palma lo accoglie davvero a braccia aperte e gli presenta gli altri membri della squadra, permettendo anche a noi di cominciare a inquadrare gli altri personaggi.

Il vicesovrintendente Ottavia Calabrese, “una bella donna poco più che quarantenne, sobria, dall’aria stanca e i capelli raccolti dietro la testa” è ungenio del computer e piace subito a Lojacono. Che ha compreso che con lui lavoreranno altri “indesiderati”:

gli scarti dei commissariati della città; e quegli scarti venivano a riempire vuoti lasciati da poliziotti infedeli e collusi, che avevano infangato l’immagine dei colleghi assurgendo alla cronaca nazionale.

Dopo Ottavia, conosciamo l’altro “sopravvissuto” al repulisti dell’anno prima. Si tratta di Giorgio Pisanelli, il sostituto commissario. Sessantuno anni, è la memoria storica del posto, anche perché vive nel quartiere e conosce un po’ tutti. Ci sono poi Alessandra Di Nardo, Marco Aragona e Francesco Romano…

L’agente scelto Marco Aragona fa subito pensare a Lojacono che la situazione è davvero disperata e a noi strappa un sorriso:

un ometto di bassa statura, con una strana capigliatura alla Elvis che nascondeva un inizio di calvizie al centro del capo e due lunghe basette. Portava una camicia aperta sul torace rasato con cura. La pelle aveva una colorazione arancio, derivante dall’insistente permanenza sotto la lampada abbronzante.

Invece l’assistente capo Romano “era un uomo massiccio, dall’aria truce…  I capelli cortissimi, il collo largo e la mascella marcata davano maggior risalto all’espressione aggrondata degli occhi”

Ognuno ha la propria storia e i propri demoni da combattere e Palma spera di riuscire a farne una squadra affiatata. Operazione davvero disperata.

Poco alla volta, mentre i nostri si occupano delle indagini assegnate loro, scopriremo i drammi della vita privata di ognuno e ciascuno ci entrerà nel cuore, pagina dopo pagina.

Per esempio, scopriamo che Ottavia ha un marito, Gaetano, “superman” e un figlio disabile. Invece Pisanelli è vedovo e ha una strana mania. Studia tutti i suicidi avvenuti nel quartiere negli ultimi dieci anni.

È convinto che in realtà siano omicidi, e raccoglie il materiale per dimostrarlo

Per il momento sono “i bastardi di Pizzofalcone”, appellativo ereditato dagli agenti che li hanno preceduti. Ma hanno subito l’occasione per dimostrare il loro valore.

Infatti la moglie di un notaio, Arturo Festa, viene trovata uccisa nel suo appartamento. Tutto fa pensare a un furto finito male ma Lojacono si convince subito che Cecilia De Santis è stata vittima di un delitto passionale.  Alla donna infatti è stato sfondato il cranio con una palla di neve della sua collezione.

Il marito notaio è chiaramente il primo sospettato, anche perché quando la donna viene uccisa era è in vacanza a Sorrento con la sua amante…

Con l’appoggio di Aragona e del giudice Laura Piras, Lojacono inizia così la sua indagine. Di Nardo e Romano sono invece impegnati su un altro caso. Hanno infatti ricevuto la denuncia di un’anziana signora, donna Amalia Guardascione, che ha notato uno strano traffico nell’appartamento di fronte al suo. E’ convinta che una giovane donna sia tenuta prigioniera! Per Romano  “Una pazza mitomane”.

Nonostante l’apparente follia della denuncia, i due agenti sentono che qualcosa non quadra e decidono di indagare più a fondo. E fanno bene. Infatti l’incontro con la giovane che vive nell’appartamento e con il suo compagno, l’architetto Germano Brasco, conferma la prima impressione di Romano e Di Nardo:

“Là c’è la sensazione di un plagio, del dominio di una volontà sull’altra. Quella ragazza non è certamente felice. È terrorizzata, avvilita, piena di angoscia. Vogliamo fare finta di non accorgercene? O ce ne vogliamo fregare, dando ragione proprio a lui, che ci ha detto di pensare ai veri delinquenti, minacciando di rivolgersi a qualcuno molto in alto?

E Palma, invece di fermare le indagini, incoraggia i due ad andare avanti! Un grande, o, come pensa Ottavia, “l’Uomo Perfetto”!

Lojacono e Aragona invece continuano a scavare nella vita di Cecilia, convinti che proprio lì sia il motivo della sua tragica morte.  E hanno così modo di conoscere molti personaggi della Napoli bene, tra cui l’anziana Baronessa Ruffolo, che ci piace davvero tantissimo per i suoi impietosi commenti sul suo ambiente e sul pessimo notaio Festa, che esce davvero malissimo dalla descrizione che ne fa la Ruffolo.

Qualcosa continua a tormentare il cervello di Lojacono… un dettaglio che continua a sfuggirgli… Servirà Romano per fare andare a posto tutte le tessere del puzzle!

Un romanzo che ci fa divertire anche tanto, con un clima molto più “leggero” rispetto a quello delle indagini di Ricciardi! I personaggi sono tanti e tutti ben definiti, ognuno perfetto nel “ruolo” che l’autore ha loro assegnato. E ad ogni libro della serie che leggo mi pento di non aver iniziato prima!

Se anche voi avete “sdegnato” i Bastardi, allora questo è il momento per iniziare a leggere i romanzi della serie

VOTO : 8 / 10

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!