Vediamo di che cosa parla
Giuramento etrusco
Luigi Carletti
Editore: Vanda Epublishing
Pagine: 395 p
Prima pubblicazione : 1998
Anno edizione: 2014
Giuramento etrusco. DESCRIZIONE
Agli inizi del secolo, quel lembo di Toscana che si estende attorno a Baratti e Populonia, ben noto per gli importanti reperti etruschi e per i furti che esperti tombaroli di generazione in generazione vi perpetrano, fa da scenario a un delitto misterioso: un uomo viene ferito a morte.
Costui, prima di spirare, con poche e disarticolate parole riesce a comunicare al figlioletto ciò che considera la sua eredità: il luogo dove potrà rinvenire una ricchissima tomba reale, la tomba del lucumone etrusco Vel Tute, di cui da anni si ipotizzava la presenza in quei luoghi. Questo l’antefatto.
L’azione si sposta quindi ai giorni nostri, dove quel bambino, divenuto un potente banchiere, cercherà di sciogliere l’enigma e ottemperare a un giuramento fatto più a se stesso che al padre morente.
Sullo sfondo di un paradiso turistico, tra squali che invadono le acque solcate da panfili, tresche archeologiche ed ermetici delitti, la vicenda del banchiere Attilio Passamonti si intreccia con quelle di Nelson Guerrieri, manager in fuga da Milano, e Jenny Deville, giovane archeologa inviata da Londra.
In un crescendo mozzafiato il romanzo giunge all’inattesa soluzione, come in preda a una delirante smania di vita, specchio di una cifra narrativa appassionata e irrefrenabile in grado di coniugare fantasia e realtà, feste funebri e ignobili tranelli.
Giuramento etrusco. Breve riassunto e commento personale
Lettura gradevole, adatta per trascorrere un paio di ore in relax. Ha un grande pregio: ricorda il saccheggio indiscriminato fatto dai “tombaroli” al patrimonio non solo toscano e la gravissima piaga del mercato nero di opere d’arte.
E descrive uno dei parchi archeologici più belli della Toscana, il Parco di Baratti e Populonia (vedi QUI)
Mi è pure piaciuta la scelta di un protagonista insolito. Addirittura un manager inquisito per aver pagato tangenti ai politici. La sua metamorfosi è forse la parte più bella del libro.
Magari gli Etruschi compaiono solo nel titolo, ma il romanzo offre numerosi spunti di approfondimento.
Insomma, tanta carne al fuoco per un libro che si fa leggere tranquillamente, intrecciando alta finanza, politica e archeologia. Alcuni punti sono risultati un po’ lenti, ma si può perdonare qualche piccola pecca.
Finale assolutamente incredibile!
Ve lo consiglio