Fuoco Ribelle. Young Sherlock Holmes Vol 2

Il secondo volume della serie dedicata al giovane Sherlock Holmes, FUOCO RIBELLE, porta il nostro eroe addirittura negli Stati Uniti! Dopo Nube Mortale, prosegue la formazione del giovane investigatore in erba…

Young Sherlock Holmes. I libri della serie:


Fuoco ribelle. Young Sherlock Holmes vol 2

Autore: Andrew Lane

Editore: De Agostini

Collana: Le gemme

Anno edizione: 2012

Pagine: 352 p.

Fuoco ribelle. Descrizione

Il giovane Sherlock ha il sospetto che il suo istitutore, l’ex cacciatore di taglie Amycus Crowe, nasconda un oscuro passato; e quando scopre che il famoso assassino John Wilkes Booth, creduto morto da tempo, vive in realtà in Inghilterra e che Crowe è in qualche modo coinvolto con lui, il ragazzo decide di indagare.

Ha inizio così la seconda avventura del più grande investigatore di tutti i tempi, che lo porterà dall’altra parte dell’Atlantico per salvare un amico in pericolo e sovvertire i piani di distruzione del risorto esercito confederato.

Fuoco ribelle. Breve riassunto

Dall’introduzione del romanzo:

Nel primo volume della serie, Sherlock aveva cominciato a familiarizzare con il pensiero logico e la raccolta di prove sul campo, grazie agli insegnamenti del geniale ma enigmatico Amyus Crowe.

In questo secondo episodio, ho cercato di individuare il momento in cui Sherlock ha imparato a suonare il violino, e di capire quando sia nata la sua fascinazione per i tatuaggi (nei romanzi di Conan Doyle, Sherlock riesce a indovinare in che luogo è stato realizzato un tatuaggio sulla base dell’inchiostro utilizzato). Quando leggerete queste parole avrò concluso la stesura del terzo episodio delle avventure del giovane Sherlock Holmes.  (Andrew Lane)

Per il giovane Sherlock, costretto a passare le vacanze estive nella tenuta degli zii, è stata una fortuna aver incontrato Amyus Crowe. Suo fratello Mycroft ha infatti  incaricato il corpulento americano di fargli da precettore. Invece di infliggergli la noia di astratti insegnamenti accademici, Crowe stimola la sua curiosità con una miriade di nozioni inusuali.

Così, quando Mycroft viene ad annunciargli che vorrebbe ritirarlo dal collegio per farlo studiare a Holmes Manor sotto la guida dell’istitutore, Sherlock ne è più che soddisfatto.

In compenso, è molto deluso nell’accorgersi che non è solo per lui che Mycroft ha lasciato Londra e le sue misteriose occupazioni governative: deve parlare con Crowe di urgenti affari privati e pertanto lo congeda promettendogli di vederlo più tardi. Non appena la porta della biblioteca si chiude alle sue spalle, Sherlock, però, si mette ad origliare.

Scopre così che John Wilkes Booth, l’assassino del presidente Lincoln, ufficialmente catturato e ucciso dai soldati dell’Unione, con ogni probabilità è riuscito a fuggire e ora è in Inghilterra sotto falso nome. Pare ci sia un complotto per ricostituire l’esercito confederato sconfitto nella Guerra di Secessione e Booth vi giochi un ruolo importante.

Le indagini hanno inizio

Basta questo per stuzzicare nel detective in erba la voglia di indagare sul sicario. Recluta ancora una volta l’amico Matty e, insieme a lui, improvvisa una partita di calcio davanti alla casa dove dovrebbe essersi rintanato Booth.

Con una finta mossa maldestra spedisce la palla davanti all’ingresso… ed ecco che un folle dal volto sfigurato sbuca fuori, lo afferra per i capelli e lo trascina dentro. Da quell’azzardo a cui scampa per un pelo si innesca una serie di temerarie alzate di ingegno e malaugurate coincidenze che lo porteranno negli Stati Uniti a un passo da una morte orribile…

Scambiato per il figlio di Crowe, Matty viene rapito e trascinato negli Stati Uniti insieme a Booth. Per liberarlo, Sherlock deve attraversare l’Atlantico insieme a Virginia e a suo padre.

La traversata

Proprio sulla nave che lo porta in America, Sherlock conosce Rufus Stone, un violinista irlandese che si offre di insegnargli a suonare il suo strumento per far passare più velocemente il tempo della traversata.

Sempre durante la navigazione, scopre perché i marinai abbiano l’abitudine di farsi tatuare: per poter riconoscere i corpi in caso di annegamento.

Stavolta il cattivo si chiama Duke Balthassar ed è un aristocratico del Sud, un ricco latifondista che ha fatto fortuna portando in giro per l’America “gli animali esotici”.

Raccapricciante…l’uomo è totalmente privo di empatia, disprezza tanto gli uomini quanto gli animali. E si diverte nel vedere morire il suo prossimo.

Non vi dico altro,  se non che ancora una volta, Sherlock darà prova della sua intelligenza e del suo profondo senso di giustizia…

FUOCO RIBELLE. LA MIA OPINIONE

È un piacere conoscere questo Sherlock adolescente, che ha già l’audacia, l’intelligenza e la stoffa che lo faranno diventare il più grande investigatore di tutti i tempi.

Nel primo episodio della serie Andrew Lane aveva spiegato cosa avesse fatto nascere in Holmes l’interesse per la boxe e per le api che ritroviamo nei racconti e romanzi di Conan Doyle.

Adesso scopriamo da chi ha imparato a suonare il violino, come mai i tatuaggi lo attraggono tanto e quando è cominciata la sua simpatia per l’America.

Si aggiungono anche dettagli più intimi, come la tubercolosi che lentamente si sta portando via sua madre: Sherlock ricaccia le lacrime quando lo confida alla figlia di Crowe, Virginia, con quel riserbo che mostrerà anche da adulto.

Tanta strada da percorrere…

Ci sono ancora parecchi tasselli che aspettano di andare al loro posto per ricostruire la formazione del genio dell’indagine deduttiva. Ma Lane ha anticipato che quando noi finiremo di leggere questo libro, lui da parte sua avrà già concluso il terzo episodio. Ce ne vorranno molti altri prima che Sherlock raggiunga l’età che aveva in “Uno studio in rosso”, all’inizio della sua coabitazione con il dottor Watson nell’appartamento di Baker Street.

Al momento resta un enigma da risolvere: come mai la signora Eglantine, l’ingessata e maligna governante di Holmes Manor, gli è palesemente ostile e si comporta più da padrona che da domestica? Quella donna vestita di nero, dai capelli corvini in contrasto con la pelle cerea, nasconde un mistero.

A differenza dell’investigatore adulto, in questi romanzi Sherlock è ancora “umano” . Balthassar afferma:

«Il vostro problema è che permettete alle emozioni di sviarvi dal sentiero della logica. Se posso darvi un  consiglio, imparate a sopprimerle. Tenetele sotto controllo. Vi condurranno fuori strada, vi feriranno»

Sherlock è ben consapevole di quanto le emozioni possano ferire, ma è giovane ed è ancora convinto che le emozioni servano:

«mi piacciono, nel bene e nel male»

ribatte al cattivaccio.

Ancora una volta, un romanzo pensato per un pubblico giovane, che ben si adatta anche agli adulti. Interessanti le digressioni storiche , che mirano ad “istruire” senza appesantire la narrazione.

VOTO : 8/10

APPROFONDIMENTI:

Vi segnalo due personaggi storici incontrati da Sherlock in questo libro. Oltre al già citato John Wilkes Booth, l’assassino del presidente Lincoln, durante la traversata il giovane incontra Ferdinand Von Zeppelin, il papà dei dirigibili che portano il suo nome. Un sognatore. A lui dobbiamo la frase che più mi ha colpito di questo romanzo. Secondo il prussiano:

«la guerra è una faccenda strana. Da un lato allontana gli uomini di ingegno dalla meta della conoscenza, dall’altra amplifica la necessità di progressi scientifici»

Niente da dire. Anche secondo Eraclito

La guerra è madre di tutte le cose e di tutte regina; e gli uni rende dèi, gli altri uomini, gli uni fa schiavi, gli altri liberi.

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!