FRUTTA SECCA A GUSCIO CURIOSITÀ E NOTIZIE

FRUTTA SECCA A GUSCIO

Abbiamo parlato dei benefici della frutta secca e abbiamo anche accennato al fatto che essa si può dividere in due grandi categorie: la frutta secca a guscio (o oleosa) e la frutta essiccata.

Essendo protagonista della tavola delle feste (vedi QUI), oggi vedremo meglio caratteristiche e curiosità della frutta secca oleosa, mentre domani accenneremo ad alcuni tipi di frutti a guscio: NOCI, NOCCIOLE, MANDORLE, PISTACCHI, PINOLI E ANACARDI.

Torneremo poi a parlarne meglio in seguito!

FRUTTA SECCA A GUSCIO. Perché porta bene

Per i Romani, la frutta secca era un simbolo ben augurante, soprattutto durante i matrimoni (le famose nozze coi fichi secchi…). Frutta secca dal guscio duro e dall’interno morbido come mandorle, noci e nocciole divennero in seguito simboli cristiani di interiorità e di misticismo.

Ricchissima di nutrienti e di benefici per la nostra salute, è anche un ingrediente incredibile per creare ricette originali, limitando l’uso di grassi “cattivi”.

FRUTTA SECCA A GUSCIO. Un bene prezioso

Insieme alle castagne, che per secoli sono state fondamentali per la quotidiana dieta dei contadini e dei montanari, noci, mandorle, pinoli e nocciole, con i loro grassi vegetali, hanno rappresentato , insieme ai grassi animali provenienti essenzialmente dal maiale, la componente lipidica di base che andava a condire legumi e cereali.

Oggi i semi oleosi spesso godono di cattiva reputazione, poiché si pensa che possano avere effetti negativi sulla salute e sulla linea.

Invece, come emerge da numerose ricerche nel settore della nutrizione e della prevenzione , sono tanti i motivi per cui fa bene consumare frutta secca con regolarità.

Nonostante l’elevata quantità di calorie che i frutti oleosi forniscono, essi hanno anche il potere di aiutarci a mantenere il peso forma.

Infatti ogni guscio racchiude un frutto ricchissimo di nutrienti fondamentali per la salute.

Consumiamola con MODERAZIONE

I nutrizionisti consigliano di consumarne circa 30 g al giorno.

All’interno di uno stile di vita sano, che affianca un’alimentazione bilanciata a una costante attività fisica, si possono consumare dai 30 ai 50 grammi di frutta secca oleosa ogni giorno. A cosa corrispondono?

Circa a 8-10 mandorle, oppure 10-12 nocciole, 7 noci o 5 noci brasiliane.

ATTENZIONE

Ricordiamo però che la frutta secca contiene sostanze che possono scatenare gravi crisi allergiche nelle persone sensibilizzate.

In questo caso occorre evitare i tipi a cui si è allergici (solitamente arachidi, mandorle, sesamo e anacardi ) e ogni preparazione che li contiene, anche in tracce.

Inoltre, se si è allergici alla frutta secca, specie ad arachidi e anacardi, è necessario chiedere a chi ha cucinato o leggere bene le etichette, perché molte preparazioni possono contenerla in forma “nascosta”

FRUTTA SECCA A GUSCIO. Un po’ di storia

Anche se non è possibile stabilire con esattezza quando la frutta secca è entrata a far parte dell’alimentazione dell’uomo, sappiamo che dal Medio Oriente arrivano noci, pistacchi, mandorle, pinoli, nocciole (ma anche i semi oleosi di lino, sesamo, canapa, zucca e papavero).

Da Australia e America del Sud sono arrivati anacardi, arachidi, noci pecan e noci di macadamia , di cui si conoscono usi che risalgono all’Età del bronzo.

Fu Cristoforo Colombo con i Conquistadores a portare in Europa arachidi, anacardi, noci di macadamia e pecan.

Fin dai tempi di Greci e Romani alla frutta secca veniva attribuita una simbologia particolare, associata alla fertilità maschile e femminile, oltre alla fama di rinvigorente in caso di impotenza sessuale.

Non a caso questo alimento era spesso presente nei matrimoni in cui si auguravano abbondanza e fecondità ma anche durante le cerimonie funebri.

PRECISAZIONE

Anche se propriamente le arachidi sono legumi, ricchissimi di proteine ed ottima alternativa a carni e formaggi, esse vengono comunque incluse nell’elenco della frutta secca a guscio, con cui condividono numerose proprietà.

Come la frutta secca a guscio, le arachidi sono molto caloriche ma sono anche ricche di grassi buoni, che aiutano a ridurre il colesterolo e a diminuire l’assorbimento degli zuccheri.

CURIOSITÀ

Anche i semi oleosi sono spesso inclusi tra la frutta secca.

Ricchissimi di acidi oleici preziosi, i semi di qualunque tipo (girasole, lino, zucca, sesamo, …) andrebbero consumati quotidianamente. Potete aggiungerli alle insalate, al muesli, al pane o allo yogurt per ottenere pietanze più sane e complete.

Ne parleremo ancora.

FRUTTA SECCA A GUSCIO. Nostrana e di importazione

Prima di parlare dei vari frutti oleosi, facciamo un’ulteriore distinzione e ricordiamo che possiamo classificare la frutta secca in

  • “nostrana” : noci, nocciole, mandorle, pistacchi e pinoli
  • di importazione: arachidi, noci brasiliane, noci pecan, anacardi, macadamia

CARATTERISTICHE NUTRIZIONALI DELLA FRUTTA OLEOSA

Come accennato anche in precedenza, la frutta a guscio apporta un’alta percentuale di grassi e contiene ottimi livelli di vitamine liposolubili e minerali.

Ricordiamo che dalla maggior parte dei semi oleosi è possibile ricavare un olio alimentare (solitamente abbastanza pregiato).

La frutta a guscio ha generalmente un apporto energetico molto alto, che varia da 550 a quasi 750 kcal/100 g.

Alla quasi totalità dell’apporto calorico contribuisce la frazione lipidica, seguita da una dose rilevante di proteine e da quantità trascurabili di glucidi.

Proprio per il suo elevato apporto energetico, le linee guida italiane consigliano di non superare i 30 g al giorno.

I GRASSI DELLA FRUTTA A GUSCIO

La frutta a guscio è un’ottima fonte dI “grassi buoni”, ovvero acidi grassi insaturi, tra i quali troviamo sia quelli monoinsaturi (soprattutto omega 9, in particolare acido oleico) che polinsaturi (omega 3 e 6).

Come numerose ricerche hanno confermato, diversi gli effetti dei grassi essenziali sull’organismo, soprattutto in caso di patologie metaboliche preesistenti. Infatti

  • Contribuiscono a ridurre la colesterolemia totale, in particolare abbassando il colesterolo LDL;
  • Riducono i trigliceridi e contribuiscono a regolare la pressione arteriosa;
  • Sono ottimi alleati nella riduzione dell’infiammazione sistemica e delle complicazioni legate all’iperglicemia cronica, tipica del diabete mellito tipo 2
  • Gli acidi grassi essenziali contribuiscono inoltre a rendere più fluido il sangue
  • Come conseguenza dei vari effetti precedenti, aiutano a ridurre l’incidenza di aterosclerosi e trombosi
  • Non dimentichiamo poi i benefici su umore e attività cerebrale degli acidi grassi essenziali

PROTEINE E ZUCCHERI

La frutta a guscio contiene una buona percentuale di proteine e una scarsa quantità di glucidi semplici. Siccome possiamo assumerne quantità limitate, il loro apporto al bilancio proteico giornaliero è praticamente irrilevante.

VITAMINE DEI FRUTTI OLEOSI

Come sappiamo, la frutta a guscio ha un ottimo contenuto vitaminico. Vi troviamo sia vitamine idrosolubili che liposolubili. Tra le vitamine più abbondanti, abbiamo tiamina (vitamina B1), riboflavina o B2, piridossina o vitamina B6.

Nel gruppo delle vitamine liposolubili, la più importante è la vitamina E o alfa-tocoferolo, un efficace antiossidante. Ricordiamo che essa combatte efficacemente l’invecchiamento cellulare e agisce positivamente sui fattori di rischio legati all’aumento del rischio cardiovascolare.

SALI MINERALI

La frutta a guscio contiene alte concentrazioni di minerali; alcuni sono piuttosto comuni (come il fosforo, il calcio e il potassio), mentre altri vengono considerati più difficili da assumere nelle giuste quantità.

In particolare, la frutta oleosa contiene ottimi livelli di zinco e selenio, minerali con funzione antiossidante, di supporto alla tiroide e che partecipano all’integrità dello scheletro.

Ottima anche la concentrazione di magnesio, minerale alcalinizzante spesso carente nell’organismo dello sportivo.

INOLTRE…

La frutta a guscio non contiene solo antiossidanti vitaminici e minerali, ma anche flavonoidi e coenzimi (soprattutto il Q10), che contribuiscono a migliorare i parametri metabolici e a diminuire il rischio cardiovascolare.

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!