FRAGOLE BUONE BUONE


FRAGOLE BUONE BUONE

FRAGOLE BUONE BUONE

BENTORNATE ROSSE!

Quando ero piccola ho sempre fatto grandi scorpacciate di questo frutto, finché, ahimé, sono diventata troppo sensibile per poterle mangiare.Negli anni scorsi, quindi, mi sono sempre limitata a prepararle con succo di limone e un cucchiaio di miele per il Maritozzo e solo raramente le ho utilizzate in altre preparazioni!

Quest’anno però approfitto vergognosamente dei nostri amici per testare alcune ricette a base di fragole! Nelle prossime settimane, quindi, vedrete ogni tanto una ricetta con questi deliziosi frutti. Intanto ricordiamo alcune proprietà e scopriamo insieme qualcuna delle centinaia di varietà esistenti!

 

FRAGOLE BUONE BUONE. Anche per la nostra salute!

La fragola è una pianta perenne di origine europea, che cresce spontaneamente nei boschi, mentre la maggior parte delle specie coltivate è nata dall’incrocio tra la Fragraria Chiloensis e la Fragraria Virginiana.

Facilissime da coltivare, le varietà di piante si dividono in unifere e rifiorenti.

Mentre le unifere fanno frutti che maturano in circa un mese nella primavera avanzata, le rifiorenti producono frutti da maggio fino all’autunno e sono anche le più utilizzate negli orti di casa perché si adattano bene anche alla crescita in vaso.

Hanno un altissimo potere antiossidante, contengono tanta vitamina C (molta più degli agrumi contrariamente a quanto si è abituati a pensare), offrono un notevole apporto di calcio, ferro, fosforo e magnesio, sono ottime per combattere il colesterolo e sono squisite.

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ATTENZIONE : LE FRAGOLE RIENTRANO TRA I 12 CIBI PIÙ CONTAMINATI DA PESTICIDI

FRAGOLE BUONE BUONE. LAVARLE SOLO PRIMA DI CONSUMARLE

Composte prevalentemente di acqua, le fragole sono molto sensibili alla formazione di muffe e al deterioramento precoce. 

Se le acquistate nelle classiche vaschette di plastica, controllate che tutti i frutti siano integri, specie quelli posti sotto.

Una volta a casa aprite la confezione e separate le fragole, distribuendole in un solo strato, senza sovrapporle. Se notate una fragola ammaccata o con un inizio di muffa eliminatela poiché potrebbe contaminare quelle intorno.

L’ideale è consumarle entro pochi giorni dall’acquisto, oppure congelarle o trasformarle in confetture e composte.

Le fragole vanno sciacquate velocemente in acqua fredda con delicatezza e solo successivamente va asportato il picciolo; in questo modo l’acqua non entrerà all’interno del frutto rovinandone il sapore. Altra accortezza è quella di lavare le fragole appena prima di consumarle.

FRAGOLE BUONE BUONE. TANTE VARIETÀ

Anche se nei supermercati troviamo pochissimi tipi di questi deliziosi frutti, in realtà ne  esistono tantissime varietà, che differiscono tra di loro principalmente per la forma e la consistenza della polpa.

Le più comuni sui banchi di frutta e verdura sono Belrubi, Senga Sengana e Madeleine. 

Una curiosità: l’Italia è polo strategico del miglioramento genetico delle fragole (a Ferrara e Forlì sono nate fragole apprezzatissime, soprattutto in altri Paesi, come Clery e Joly), un miglioramento varietale che può contribuire anche alla diversificazione della produzione.

La Belrubi è una varietà unifera e dà frutti piuttosto grandi, di forma allungata,  colore rosso brillante e con un livello zuccherino superiore alla media. 

La varietà Senga Sengana si riconosce per una colorazione più scura e per la pezzatura medio piccola. È forse una delle tipologie di fragole più diffuse in Europa.

Tra le più comuni in Italia c’è, invece, la Madeleine che cresce in terreni argilloso-calcarei: è apprezzata dai produttori perché, con una sola pianta è possibile ricavare tantissimi frutti, tutti di dimensioni notevoli. E’ una fragola precoce, con frutti conici allungati, di colore rosso molto brillante. E’ stata brevettata dal CIV, il Consorzio Italiano Vivaisti

Le fragoline di bosco

Piccole, rare, selvatiche e leggermente aspre: le fragoline di bosco sono amate da grandi e piccini

Il frutto selvatico è il massimo in termini di gusto e dolcezza. Purtroppo trovarlo non è semplice e raccogliere un vasetto di queste vere e proprie specialità può richiedere anche mezza giornata.

Originaria dell’Europa e della Siberia, cresce nei boschi, nelle radure e nei luoghi erbosi, fino a 1800 m di altezza. Viene coltivata soprattutto in Trentino e il periodo di raccolta va da giugno a settembre.

Fragola di Tortona: la più profumata delle varietà

la Fragola di Tortona è una specie selvatica, coltivata per la vendita solo in particolari zone nei dintorni di Torino e a Tortona, appunto, un comune di poco meno di 30mila abitanti in provincia di Alessandria. Essa è nata  all’inizio del secolo da un’attenta selezione di specie selvatiche presenti sulle colline tortonesi ed è chiamata la profumata.

Simile al lampone per il colore e le dimensioni, è dolce e aromatica, ma la qualità che la contraddistingue davvero è che è profumatissima. È disponibile solo per una decina di giorni l’anno, tra la metà e la fine di giugno, e molto deperibile. A Tortona sono mangiate cosparse di zucchero e di Barbera. La fragola di Tortona è un presidio Slow Food.

Fragoline di Nemi

Le Fragoline di Nemi sono famose in tutto il mondo.

Simili alle fragoline di bosco, hanno però caratteristiche diverse. 

Dolce, piccolina, dalla fragranza intensa e la polpa biancastra: la Fragolina di Nemi è unica al mondo e attira nei luoghi di produzione migliaia di golosi e curiosi all’anno.

Il periodo di maturazione va da maggio a settembre e raggiunge il culmine a giugno quando, nel piccolo comune sulle rive dell’omonimo Lago, la prima domenica del mese di giugno viene organizzata una fiera in grande stile.

Ogni anno dal 1922.

Fragola Favetta di Terracina

Più grandi delle tradizionali fragoline di bosco ma più piccole delle fragole normali: la Favetta di Terracina è una vera e propria specialità 

Dolcissima, come nessun’altra varietà, più grande delle fragoline di bosco e più piccola dei tradizionali frutti da supermercato: la Favetta di Terracina è una vera e propria primizia che ispira chef e casalinghe d’altri tempi.

Nata dal una varietà francese, viene consumata spesso anche da sola, senza zucchero né limone.

È tipica della città di Terracina, in provincia di Latina, ma viene coltivata anche in altri comuni della zona.

Fino al mese di marzo è possibile produrla in serra mentre nei mesi di maggio e giugno resiste bene anche in terra.

Annablanca: l’unica fragola non rossa

Il colore non è l’unica diversità di questa fragola rispetto alle sorelle rosse: essa è anche più piccolina, tondeggiante e decisamente più succosa.

LA MADRE DI TUTTE LE FRAGOLE

Lo sapevate che la vera coltivazione è iniziata dal 1623, quando furono importate in Francia, dall’America del Nord, la specie Virginiana e, nel 1712 dal Cile, la specie Chiloensis che producevano frutti molto più grossi delle varietà europee? Le fragole che oggi troviamo sul mercato, sono derivate da incroci tra le varietà europee e quelle americane e superano talvolta i 30 grammi di peso

In pratica tutte le fragole del mondo sono “figlie” della Fragola Bianca di Purén. Queste fragole che crescono in un paesino del Cile, Purén, sono Presidio Slow Food.

In Cile le fragole bianche sono i frutti di Natale e Capodanno.

Molte altre sono le varietà di fragole che potremmo ricordare…per il momento ci fermiamo qui. Ne torneremo a parlare con la coltivazione delle fragole tra qualche giorno!

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!