FIORI PER UN VAGABONDO (# 11 Petri e Miceli)

FIORI PER UN VAGABONDO di Gianni Simoni è l’undicesima avventura del giudice Petri e del suo fedele Commissario Miceli. Vediamo di che cosa parla

Fiori per un vagabondo. Un caso di Petri e Miceli

Gianni Simoni

Editore: TEA

Anno edizione: 2016

Pagine: 236 p.

Genere : poliziesco, giallo

Preceduto da: La scomparsa di De Paoli

Fiori per un vagabondo. Descrizione

Un nuovo caso per la coppia di investigatori tanto amata dai lettori. Il commissario Miceli e l’ex giudice Petri questa volta dovranno scoprire prima di tutto l’identità della vittima…

“Non siamo più di fronte a un regolamento di conti, in cui il barbone si è trovato per caso” terminò la frase Petri, “ma a un omicidio volontario. Un omicidio premeditato. Ora la domanda è: perché hanno sparato a un barbone?”

Una sparatoria in pieno giorno sulla porta di un bar nella periferia di Brescia. E, mentre una Vespa si allontana a tutto gas verso la tangenziale, un barbone che passava di lì per caso si accascia sul marciapiede.

Sembrerebbe una faccenda di poco conto, eppure… Subito emergono alcune stranezze: se si trattava di un vagabondo, perché allora indossava una camicia cifrata e di ottima fattura e aveva le unghie dei piedi curate?

E come mai è stato colpito da ben due colpi, uno di striscio alla spalla e l’altro, letale, in pieno viso? Un proiettile vagante passi, ma due…

I conti non tornano per il commissario Miceli, che, in assenza del commissario titolare Grazia Bruni, è stato reintegrato a tempo pieno, con buona pace della sospirata e sempre più lontana pensione.

E, come sempre, quando i conti non tornano, Miceli chiama in aiuto il suo vecchio amico, l’inossidabile ex giudice Petri.

Nonostante le flebili, se non quasi inesistenti tracce – un anonimo mazzo di fiori di campo lasciato chissà da chi sul luogo del delitto -, i due investigatori riusciranno a dare corpo a un caso che rischiava di scomparire, come la sua vittima.

Fiori per un vagabondo. L’autore:

Gianni Simoni è nato a Brescia nel 1938 ed è stato magistrato sia a Brescia, che a Milano dal 1967, affrontando processi importanti per criminalità organizzata, terrorismo ed intrecci tra politica e malaffare. Risiede a Milano dal 1985.

Ha sostenuto l’accusa per l’omicidio di Giorgio Ambrosoli e condotto l’inchiesta giudiziaria sulla morte di Michele Sindona nel carcere di Voghera (a cui nel 2011 ha dedicato il saggio “Il caffè di Sindona” scritto insieme all’ex magistrato e docente di tecniche dell’investigazione Giuliano Turone).

Ha deciso di approfittare del prepensionamento iniziando a scrivere romanzi gialli. Finora ha pubblicato una ventina di libri che costituiscono due serie: una ambientata a Brescia con il commissario Miceli e l’ex giudice Petri e l’altra ambientata a Milano con protagonista Andrea Lucchesi, ispettore dalla pelle nera (con padre toscano e madre eritrea).

⇔ Le indagini del commissario Miceli e l’ex giudice Petri

  1. Un mattino d’ottobre, 2007
  2. Commissario domani ucciderò Labruna, 2010 Tea
  3. Lo specchio del barbiere
  4. La morte al cancello
  5. Pesca con la mosca
  6. Il ferro da stiro, 2012
  7. Chiuso per lutto, 2013
  8. L’apparenza inganna, giudice Petri, 2013
  9. Troppo tardi per la verità
  10. La scomparsa di De Paoli
  11. Fiori per un Vagabondo 2016

⇔ Le indagini di Andrea Lucchesi

  1. Piazza San Sepolcro, 2012
  2. Il filosofo di via del Bollo, 2013
  3. Sezione Omicidi (2013)
  4. Contro ogni evidenza, 2014
  5. Omicidio senza colpa, 2015
  6. Tiro al bersaglio, 2017
  7. Il singhiozzo del violino, 2019

Fiori per un vagabondo. Breve riassunto e commento personale

Ho letto tutta la serie dei romanzi scritti da Gianni Simoni ed aventi come protagonisti il giudice Petri e il Commissario Miceli.

Adoro questi due personaggi, per la loro umanità e per la loro capacità di coinvolgere. E mi piace pure l’altra serie scritta da Simoni, con protagonista

Questo forse è stato uno dei migliori.

Ritroviamo i nostri all’incirca un anno dopo i fatti narrati in “La scomparsa di De Paoli”. Grazia Bruni ha partorito da circa tre mesi una bellissima bambina, Carla, e l’ex giudice Petri non si decide ancora a farle visita. Miceli lo rimprovera per il suo comportamento, ma il giudice non può farci nulla (pag 12):

«I bimbi molto piccoli non mi sono mai piaciuti. Mi danno tutti l’impressione di vecchietti grinzosi»

Per farsi perdonare, ordina un bel cesto di fiori per Grazia. Ma il buon Miceli vuole anche il consiglio di Petri su una strana morte. Un barbone è rimasto ucciso in un conflitto a fuoco davanti ad un bar (pag 19). Ma non sembra una “vittima collaterale”.

Chi ha voluto uccidere il barbone? E poi, era davvero un senzatetto?

L’indagine è resa ancora più complicata dalla mancanza di un’identificazione della vittima. L’uomo non solo non aveva documenti ma è stato reso irriconoscibile dal proiettile, che lo ha beccato in pieno viso. Infine, le impronte digitali non hanno rivelato nulla. L’uomo era quindi incensurato.

Grazie alla costosa camicia che indossava, gli investigatori hanno solo le iniziali dell’uomo : A.G.

Ancora una volta, l’ex giudice è chiamato a collaborare in via ufficiosa con la polizia. Nel corso del sopralluogo sulla scena della sparatoria, Petri nota una  dei fiori proprio dove lo sconosciuto barbone è morto. Decide quindi di scoprire chi li lasci e presto scopre che a portarli è una donna.

Si tratta di una prostituta occasionale, barbona di fatto anche lei, che conosceva solo il nome del morto. Anselmo. Ma questi le aveva raccontato che, in passato, Petri lo aveva salvato da un’ingiusta accusa.

E così si svela una parte dell’enigma. Anselmo Gregotti era un architetto, che era stato ritenuto responsabile del crollo di una scuola. Petri aveva però scoperto la sua innocenza e lo aveva assolto. Ma la coscienza di Gregotti continuava a farlo sentire moralmente responsabile per le morti di due bambini e, alla fine, l’uomo aveva abbandonato tutto.

Chi dunque lo odiava così tanto da ucciderlo?

Un libro bello, che sicuramente merita di essere letto.

VOTO : 8 / 10

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!