Finta RIBOLLITA TOSCANA con Cavolo Nero e Fagioli del Purgatorio

A quanto pare i primi caldi mi mettono addosso desiderio di cibo invernale! Infatti, dopo il pane di zucca, ecco pure la ribollita (a modo mio, ovviamente). In realtà noi mangiamo spesso le minestre anche in estate. Le preparo la sera, quando le temperature sono più clementi, e poi le riscaldiamo il giorno dopo.

Non voglio allungare troppo il testo della ricetta, per cui parlerò a parte dei meravigliosi ingredienti di questa zuppa, come pure della ribollita stessa.

Qui vi dico solo che la ribollita è un piatto “povero” di origine contadina, tipico della Toscana, il cui nome deriva dal fatto che, un tempo, le contadine ne cucinavano una gran quantità (soprattutto il venerdì, essendo piatto magro) e poi veniva “ribollito” in padella nei giorni successivi. Come tutte le minestre di verdura, infatti, anche la ribollita diventa sempre più gustosa ogni volta che viene “ribollita” sul fuoco. Gli ingredienti fondamentali sono il cavolo nero e i fagioli, toscanelli  o cannellini, il cavolo verza, il pane raffermo e molte altre verdure e ingredienti. Non esiste una  ricetta standard, perché ogni zona ha la sua variante; una delle più note è quella che viene preparata nella città di Firenze.

Il cavolo nero è una verdura invernale dalle molte e preziose proprietà, come tutte le varietà di cavolo. Ricca di antiossidanti (che spengono i processi infiammatori, migliorano quelli digestivi e hanno mostrato di possedere importanti proprietà antitumorali), sali minerali e vitamine, in particolare la C, è pochissimo calorica (100 g apportano poco meno di 30 kcal). PER SAPERNE DI PIÙ, CLICCA QUI

fagioli del Purgatorio sono una varietà locale di fagiolo bianco, seminata da tempo immemorabile nei comuni di Gradoli, Acquapendente e Onano, nell’Alto Viterbese. E’ piccolo, bianco e rotondo, simile al cannellino ma con un sapore molto delicato e la buccia sottile. Le sua peculiarità’ derivano sia dalle tecniche tradizionali di coltura, che non prevedono l’uso di prodotti chimici, sia dal terreno vulcanico. Sia la semina che la raccolta vengono ancora oggi eseguite a mano. Nella ricetta tradizionale i fagioli del Purgatorio sono lessati in acqua aromatizzata con aglio, salvia, alloro e poco sale e conditi con olio extra vergine di oliva di Gradoli, sale e pepe, con tempi di cottura rapidi (circa un’ora) e senza necessità di ammollo.

Li ho scoperti per puro caso e da allora non li ho più lasciati: in pentola a pressione cuociono in 20 minuti! Se volete saperne di più, cliccate QUI

Ultima considerazione: 100 g di ribollita (comprensiva anche del pane) hanno un basso apporto calorico:  solo 145 kcal/100 g. Io lo considero un piatto unico e concludo il pasto con una bella macedonia di frutta!

Se cuocete i fagioli il giorno prima, le cose si semplificano notevolmente!

Se avanza e non volete consumarla anche il giorno dopo, potete metterla nel freezer e poi farla “ribollire” dopo averla scongelata, anche in microonde.

Se potete, perdete un po’ di tempo a prepararla. In fondo la metti sul fornello e poi continui a fare quello che devi (mentre sobbolliva, ho tranquillamente passato l’aspirapolvere, dato lo straccio, spolverato e pure stirato alcune camicie!). Non ve ne pentirete 🙂

…e i vostri cari vi adoreranno!

  • Preparazione: 10
  • Cottura: 120
  • Difficoltà: Bassa
  • Porzioni: 4 persone
  • Costo: Economico

Ingredienti

per la zuppa

  • 500 g Cavolo nero (anche surgelato)
  • mezza cipolla
  • 2 patate di media grandezza
  • 2 cucchiai Passata di pomodoro
  • alcune fette pane toscano raffermo (io ho usato il pane di zucca)
  • q.b. olio EVO
  • q.b. Sale
  • q.b. Pepe
  • q.b. Timo
  • 1 l Acqua

per i fagioli secchi

  • mezza cipolla
  • 200 g fagioli bianchi secchi (Io ho usato i fagioli del prugatorio, ma potete usare i cannellini o altra varietà)
  • 1 carota
  • 1 spicchio Aglio
  • 2 – 3 foglie Salvia

Preparazione

  1. FASE 1: CUOCERE I FAGIOLI (da fare preferibilmente il giorno prima)

    • Risciacquare i fagioli sotto abbondante acqua fredda.
    • Se usate i fagioli del Purgatorio, teneteli in ammollo per un’oretta. Si accorcia notevolmente il tempo di cottura. Se invece utilizzate i cannellini o un’altra varietà di fagiolo bianco, metteteli in ammollo in abbondante acqua fredda per almeno 12 ore. (circa mezzo litro). 
    • Effettuato l’ammollo, versate i fagioli con la loro acqua in una pentola, insieme a mezza cipolla ridotta a dadini, alla carota tagliata in dadini e allo spicchio d’aglio spellato. 
    • Accendete il fornello e fate bollire i fagioli, a fuoco moderato e con pentola coperta, fino a cottura ultimata. Saranno necessari 60-90 minuti. Se usate una pentola a pressione, i tempi si dimezzeranno.
    • Conservate i fagioli nella loro acqua di cottura.
  2. Versate sul fondo di una capiente pentola, meglio se di coccio, un cucchiaio di olio extra vergine d’oliva scaldatelo e soffriggetevi le verdure a dadini per 5 minuti.

  3. FASE 2: PREPARARE LA ZUPPA

    • Sbucciate e riducete a dadini mezza cipolla, la carota e le patate
    • Pulite il cavolo nero e tagliate a striscioline le foglie.
    • Aggiungete le striscioline di cavolo nero, i due cucchiai di passata di pomodoro (oppure due pomodori pelati), salate e coprite con circa 1 litro di acqua.
    • Fate sobbollire semicoperto per 45 minuti.
    • Frullate la metà dei fagioli ed unitela alle altre verdure. Cuocete per altri 30 minuti.
    • Cinque minuti prima di spegnere, aggiungete i fagioli interi ed aggiustate di sale. Spegnete e fate riposare 5 – 10 minuti
    • Sul fondo di ciascun piatto, disponete uno strato di fette di pane e versatevi  sopra due – tre mestoli di minestra. Completate con una spolverata di pecorino (toscano naturalmente!) grattugiato.
    • Lasciate riposare. Gustate così la finta ribollita (solo i fagioli sono stati riscaldati)
    • Se volete gustare la vera ribollita, dovrete aspettare il giorno dopo.
  4. FASE 3 (IL GIORNO DOPO): FARE LA RIBOLLITA

    • Riscaldate il pane con la zuppa e mangiate la vera ribollita. 
    • Servite la ribollita calda o tiepida con un filo d’olio extra vergine d’oliva sopra, una spolverata di pepe macinato sul momento e del timo.

Note

Siccome io cucino sempre quantità industriali di minestra, ne mangiamo un piatto senza pane il giorno in cui preparo la zuppa.

Poi dispongo la minestra che avanza in una pentola, alternando strati di pane e zuppa. Il giorno dopo la riscaldo e completo con una abbondante grattugiata di pecorino e una macinata di pepe.

Insomma, un piatto semplice da preparare, ma che richiede una grande pazienza. 🙂
Ne vale la pena: chiunque abbia mangiato questa zuppa “povera” si è leccato “le orecchie”, come diciamo noi!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!

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