Emilia Romagna e la Pasqua. Una varietà impressionante di ricette

Emilia Romagna e la Pasqua. L’imbarazzo della scelta

Se per il Veneto ho avuto difficoltà a reperire ricette tipiche, per l’Emilia Romagna non so da dove cominciare! Proviamo allora a fare ordine insieme e a scoprire che cosa si mangia in Emilia e in Romagna per la Pasqua

Emilia Romagna e la Pasqua. La colazione pasquale

Una terra ricca di tradizioni non poteva deluderci quando si parla di Pasqua. Infatti non manca nessuno dei simboli di questa festa. Anche in Emilia Romagna, come qui da noi in Abruzzo, resiste ancora la tradizionale “colazione di Pasqua”, a base di uova sode, salame e pagnotta di Pasqua o di Sarsina (di cui vi darò la ricetta).

Emilia Romagna e la Pasqua. Il pranzo

Per pranzo, immancabili in molte famiglie le spettacolari LASAGNE VERDI e un’antica minestra che l’Artusi chiama “PANATA”, dicendoci che in Romagna la chiamano “TRIDURA”. Su alcuni siti ho trovato anche la dicitura “tardura”.Ma oggi si trovano spesso anche i PASSATELLI, che della minestra sono gli eredi. Infatti la “tridura” contiene un trito di pangrattato, uova e parmigiano…proprio come i passatelli!

Sempre con gli stessi ingredienti, si prepara a Bologna una zuppa dal nome stravagante: la ZUPPA IMPERIALE, in cui il composto viene cotto in forno e poi tagliato a dadini.

Per quanto riguarda i secondi, oltre all’agnello, possiamo trovare anche piatti a base di coniglio. In Emilia, a Modena, l’agnello è accompagnato dall’aceto balsamico, in Romagna dai piselli (toh, pure da noi!). Nell’Alta Valle del Savio, invece, zona di confine tra Romagna, Toscana, Marche e Umbria, si gusta un ottimo stufato di agnellone con finocchi.

Tra i dolci, ricordiamo due pani pasquali, la CIAMBELLA, di cui abbiamo già parlato (vedi QUI), il dolce tradizionale della Romagna, e la PANINA PASQUALE, simile a quella toscana, tipica delle zone appenniniche.

Emilia Romagna e la Pasqua. CURIOSITÀ

Il fiadone, una delle più tradizionali ricette pasquali abruzzesi, ha origini emiliane. Risale infatti ai tempi di Cristoforo di Messisbugo, cuoco italiano della seconda metà del Cinquecento, attivo alla cortei di Ferrara. La ricetta nasce quindi in Emilia-Romagna e arriva in seguito in Abruzzo.

Emilia Romagna e la Pasqua. L’erbazzone

Qualche anno fa abbiamo trascorso le feste pasquali in Emilia e a pranzo, tra gli antipasti, ci hanno servito un piatto indimenticabile, l’ERBAZZONE. Secondo il ristoratore, è il progenitore di tutte le torte salate e si preparava per Pasqua con le erbe spontanee che si raccoglievano nei campi.

In effetti una ricetta di questa torta, detta “torta parmesana”, si trova in un ricettario del Trecento. Può essere cotto con o senza involucro di pasta.

Vi posterò la ricetta che faccio sempre, che si trova su diversi dei miei libri di cucina. L’unica differenza sta nei grassi utilizzati per la pasta. Alcune ricette usano solo burro, altre burro e strutto, mentre in altre trovate olio di oliva. Io preparo la sfoglia con il burro e lo strutto. Perché quando ci vuole ci vuole!

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!