Dolci quaresimali. Le dolci tentazioni della tradizione

Dolci quaresimali. Penitenza, ma con moderazione

Il vasto e ricco repertorio della nostra tradizione gastronomica ha saputo inventare dolci tentazioni per ovviare alle prescrizioni alimentari del periodo di Quaresima, arricchendoci di occasioni golose. Scopriamo quali “peccati di gola” si concedevano i nostri antenati

QUARESIMALI : I BISCOTTI DELLA QUARESIMA

In molte regioni italiane si preparano i cosiddetti Quaresimali, dei biscotti semplici con ricette molto diverse tra loro.

  • QUARESIMALI TOSCANI

I Quaresimali toscani, ad esempio sono dei biscotti fatti con chiare d’uovo, zucchero e cacao in polvere, con la forma delle lettere dell’alfabeto. Molte sono le storie legate alla loro origine: una delle più famose attribuisce l’invenzione dei quaresimali a delle monache di un convento tra Firenze e Prato nel XIX secolo.

La scelta di realizzarli a forma di lettera dell’alfabeto sarebbe stato un modo per onorare le parole del Vangelo (che in greco significa appunto “buona novella”, “lieta notizia”).

Per rispettare i precetti quaresimali, ovviamente, non contengono burro né tuorli d’uovo. Alcune versioni contengono scorza d’arancio, cannella e persino nocciole.

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  • QUARESIMALI LIGURI

I Quaresimali liguri, invece, sono ben più complessi dei cugini toscani. Secondo la tradizione, un gruppo di monache agostiniane della Chiesa di san Tommaso a Genova nel XVI secolo, ebbe l’idea di sostituire il burro e le uova con il marzapane e dare vita a questi gustosi biscotti per rendere meno gravoso il digiuno quaresimale. Non contengono grassi animali, essendo fatti con pasta di mandorle, zucchero, acqua di fiori d’arancio, albume d’uovo, farina, semi di finocchio, hanno la forma di piccole ciambelle oppure rotonda e vengono decorati con glasse di vari gusti (e colori)

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  • QUARESIMALI NAPOLETANI

Molto simili ai cantucci toscani nell’aspetto, i quaresimali napoletani se ne differenziano notevolmente per il gusto. Poveri di grassi come tutti i dolci quaresimali, la bontà della ricetta sta tutta negli aromi (tra cui vaniglia e cannella) e negli ingredienti (come pinoli e mandorle), che donano quel gusto rustico e leggero molto apprezzato.

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  • QUARESIMALI SICILIANI

Noti anche con il nome di Pupatelli, furono concepiti per non infrangere gli stringenti dettami religiosi della Quaresima in vigore un tempo, quando era vietato consumare alimenti di origine animale come latte, strutto e uova, oggi invece permesse.

L’antica ricetta, invece, prevedeva solo prodotti vegetali, come le mandorle, lo zucchero, la farina e l’acqua. I quaresimali vengono spesso consumati come accompagnamento di vini liquorosi.

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Dolci quaresimali. Pane di Ramerino

Il Pane di Ramerino, una ricetta tipica fiorentina, di dolce ha veramente poco.

Si tratta di un morbido panino dolce di origine medievale, realizzato con uvetta sultanina e rosmarino, che in Toscana si chiama appunto ramerino.

Si tratta di un pane caratterizzato da ingredienti simbolici, con un profondo significato religioso. Il rosmarino (ramerino) era considerato uno scaccia spiriti maligni, mentre il grano e l’uvetta rappresentano la Comunione.

Anche il taglio a croce che viene praticato sulla superficie del pan di ramerino, ne denota l’aspetto religioso, oltre a favorirne la lievitazione.

Legato tradizionalmente al periodo della Quaresima, un tempo veniva preparato e venduto nei forni fiorentini per il Giovedì Santo, già benedetto dai sacerdoti.

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  • Kwarezimal – I Biscotti Della Quaresima Maltesi

Questi biscotti furono inventati dai Cavalieri di Malta per poter rispettare i precetti, all’epoca rigidissimi, della Quaresima (vedi QUI). Si tratta di speziati biscotti senza uova, latte o burro, per cui possono mangiarli persino i vegani!

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Dolci quaresimali. Maritozzi romani

Il dolce quaresimale per eccellenza è il Maritozzo romano, una pagnottella cotta al forno fatta di pasta reale e miele, pinoli, canditi, trattati con olio di oliva.

Maritozzi sono una ricetta antichissima, le cui origini risalgono all’epoca romana, quando venivano preparate delle pagnotte a base di miele ed uva passa.

E’ probabilmente dall’evoluzione di questa ricetta che, nel Medioevo si diffuse l’usanza di preparare i maritozzi, l’unico peccato di gola che veniva concesso in periodo di Quaresima.

Quelli che si preparavano in periodo di penitenza erano, però, più piccoli ed arricchiti di pinoli e canditi.

Oltre ad essere i dolci della Quaresima, queste pagnottelle rappresentavano, in un certo senso, anche i dolci delle coppie. Ogni primo venerdì di marzo, infatti, i fidanzati li regalavano alla propria innamorata decorandoli con cuori di zucchero e nascondendo al loro interno degli anelli o piccoli oggetti d’oro.

Per la ricetta, cliccate QUI

Se volete provare la versione abruzzese, invece, cliccate QUI

Dolci quaresimali. Salame quaresimale

Il salame della Quaresima è un rotolo di pan di Spagna farcito di canditi, imbevuto di Alchermes o rum e avvolto di cioccolato.

Una prelibatezza che in Piemonte si prepara soprattutto in Quaresima. Serviva a rendere meno triste il periodo che porta alla Pasqua in cui era peccato mangiare carne, in particolare salumi e insaccati di maiale.

Per la ricetta, cliccate QUI. La versione del Centro Italia, invece, la trovate QUI

Per la mia versione semplificata, infine, cliccate QUI

In Spagna e in America Latina, invece, abbiamo già visto che i dolci quaresimali sono spesso fritti. Tra tutti, vi ricordo i miei preferiti, le cosiddette “torrijas”, fette di pane raffermo fritte nel burro e zucchero.

 

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!