I DELITTI DELLA LUCE di GIULIO LEONI

UN LIBRO AL GIORNO prosegue con I delitti della luce, la terza indagine del Sommo Vate…umano troppo umano!

 

I delitti della luce

Giulio Leoni

Editore: TEA

Anno PRIMA edizione: 2005

Pagine: 280 p.

 

 

I DELITTI DELLA LUCE. DESCRIZIONE

Firenze, estate del 1300. Una guardia raggiunge il priore Dante Alighieri, porta un messaggio con sé: nelle paludi dell’Arno si è arenata una galea.

A bordo, vigilati da un essere diabolico, un equipaggio di morti e i resti di un macchinario incomprensibile. Da dov’è giunta quella nave, con il suo carico di orrore? E perché, a poche ore di distanza, in una torre dalle vecchie mura viene ferocemente assassinato l’architetto di Federico II, il sovrano svevo che aveva progettato un enigmatico castello in mezzo al nulla?

Chi è realmente il monaco Brandano, giunto in città con il suo seguito di fanatici per organizzare un’improbabile crociata? E quale forza tiene in vita la Vergine di Antiochia, una reliquia che sembra sfidare ogni legge di natura?

I DELITTI DELLA LUCE. BREVI NOTE

Siamo nel 1300, anno cruciale per l’Italia e per Firenze. È l’anno del primo Giubileo, istituito da Papa Bonifacio VIII, che concedeva l’indulgenza plenaria a tutti coloro i quali si recavano in visita nelle basiliche di San Pietro e San Paolo fuori le mura. Firenze divenne punto di passaggio per le masse di pellegrini che si recavano nella Capitale. Sempre più simile a Babilonia che alla città che vorrebbe il nostro Vate…

Il 1300 rappresenta però una data fondamentale anche per Dante. In quell’anno, inizia a lavorare alla Commedia,  ambientata proprio “nel mezzo del cammin di nostra vita”. Indebitato e vizioso, Dante fa frequenti incursioni nel bordello di Monna Lagia, il “Paradiso”, trascorrendo parecchie notti tra le braccia di Pietra, la prostituta che ha ispirato le rime “petrose”, simbolo dell’amor sensuale.
Interessanti i riferimenti allo “stupor mundi”, Federico II di Svevia, uno dei personaggi storici che più mi affascinano da sempre. Figlio di Costanza di Altavilla e di Enrico VI (a sua volta figlio del grande Barbarossa), fu avversato profondamente dalla Chiesa cattolica, che lo additò come Anticristo.

Su di lui ho letto centinaia di libri…beh, qualcuno ve lo segnalerò più tardi!

Belli i riferimenti a Castel del Monte, una delle opere più belle che Federico ha lasciato fuori della Sicilia. Se capitate in Puglia, non perdetevelo. E’ un’esperienza mistica! dista circa 60 km da Bari ed è Patrimonio dell’Umanità dal 1996.

I DELITTI DELLA LUCE. LA MIA OPINIONE

Alla terza avventura del nostro buon Dante ho capito. Ho preso una gran bella fregatura. Mi sono fatta abbindolare dalla trama e dalla copertina dei romanzi…. A dare veramente fastidio è proprio lui, il protagonista assoluto, Dante.

Completamente fuori luogo come detective, messo lì solo per attirare l’attenzione (di poveri imbecilli tipo me che ci cascano con tutti le scarpe) ma che potrebbe benissimo essere sostituito da un pinco pallino qualsiasi…

A salvare il libro da un’impietosa fine (più volte ho avuto la tentazione di fiondarlo dal balcone), è stata solo l’ambientazione storica, quella si ben fatta. Che rende partecipi della vita fiorentina dell’epoca e delle lotte tra Cerchi e Donati. E ci riporta ad uno dei grandi misteri della Storia: la morte di Federico II di Svevia e la costruzione della fortezza ottagonale di Castel del Monte. Perché fece erigere quel castello dall’insolita forma in mezzo al nulla? Quale lo scopo di tanta perfezione geometrica?

Ritornando al romanzo, come al solito la soluzione del delitto piove dal cielo…Dove sta il “freddo ragionamento” tanto decantato dal maestro di Dante, Alberto da Jesi, che dichiara di averlo appreso da Elia da Cortona, il frate francescano amico di Federico e successore di San Francesco? Se vi capita, leggete che ne pensa Santa Romana Chiesa di questo pover’uomo (QUI)..tacciato dei peccati che invece vengono tranquillamente perdonati a Bonifacio VIII…Vabbè, lasciamo perdere…

Riguardo a Dante, alla fine, speri che  sia finito all’Inferno, perché peggiora ad ogni romanzo..sempre più iroso, sempre più superbo, sempre più sgarbato…sempre più volgare!

Infine un dubbio: ma Leoni sarà un po’ misogino??? Le donne che compaiono nei tre romanzi che ho letto fanno solo le puttane (e scusate il termine, ma è del Divino Dante) oppure finiscono ammazzate barbaramente…

VOTO: 6/10

E UN CONSIGLIO: meglio una passeggiata in bici che leggere questo giallo!

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!