COSTANZA  E BUONI PROPOSITI

COSTANZA  E BUONI PROPOSITI è il secondo romanzo che Alessia Gazzola dedica alle avventure di Costanza Macallè. Vediamo che cosa ci riserva questa volta

COSTANZA  E BUONI PROPOSITI

Alessia Gazzola

Editore : Longanesi

Prima pubblicazione : 2020

Pagine : 300 p.

Generi: Narrativa, Romanzo rosa

Preceduto da: Questione di Costanza

COSTANZA  E BUONI PROPOSITI: il libro (dal sito dell’editore)

Tutto avrebbe pensato, ma non di fare la paleopatologa dopo la laurea in medicina. Non di vivere a Verona, così distante da Messina, la sua casa. Non di avere una figlia piccola a carico, la buffa Flora. Non di rintracciare il padre della suddetta figlia dopo diversi anni, di trovarlo affascinante come quando l’aveva conosciuto e di scoprirlo perfetto con Flora.

Non di provare ancora qualcosa per il suddetto padre. Non di poter vantare una discreta collezione di situazioni ed esperienze imbarazzanti. La vita di Costanza Macallè può dirsi, insomma, abbastanza travagliata.

Eppure la trentenne dai capelli rossi ribelli e con il cappotto troppo leggero per l’inverno del Nord può contare su pochi ma buonissimi assi nella manica che la aiutano ad affrontare giorno dopo giorno le sfide della vita: i colleghi dell’Istituto di Paleopatologia, la sorella Antonietta, un’innata capacità di rial­zarsi a ogni caduta, la consapevolezza di poter contare sulle proprie forze e l’ostinata determinazione di chi sa cavarsela anche con poco.

Perché l’importante è avere sempre buoni propositi.

La nuova vita che Costanza ha appena iniziato a costruire potrebbe, però, essere sul punto di cambiare un’altra volta. Il lavoro di medico è ancora in cima alla sua lista dei desideri e Marco, il padre di Flora, è ancora in procinto di sposarsi.

Costanza dovrà quindi confrontarsi con importanti decisioni da prendere, cuori poco inclini ad ascoltare il cervello e un sito archeologico milanese che porta alla luce un incredibile mistero dal passato medievale della città. E soprattutto con la possibilità che, in fondo, quei buoni propositi siano solo illusioni.

COSTANZA  E BUONI PROPOSITI : L’autrice

Nata a Messina il 9 aprile 1982, Alessia Gazzola è una scrittrice italiana, nota soprattutto per i romanzi aventi come protagonista Alice Allevi.

La serie è stata adattata per il piccolo schermo dalla RAI. Dopo la maturità classica, si è laureata in Medicina all’Università di Messina, specializzandosi in medicina legale nel 2011.

Vive a Verona con il marito e le due figlie. L’allieva è stato il suo romanzo d’esordio, nel 2011, ed è stato  caso letterario dell’anno per l’alto numero di copie vendute da un’opera prima.

L’allieva hanno fatto seguito altri sette romanzi con la stessa protagonista. Il ladro gentiluomo ha vinto il Premio Bancarella nel 2019.

Nel dicembre 2016 la LUISS le ha riconosciuto un diploma universitario ad honorem in Creative Business.

È il primo in ordine di pubblicazione della serie con protagonista Alice Allevi, pasticciona aspirante anatomopatologo dell’Istituto di Medicina Legale di Roma

COSTANZA  E BUONI PROPOSITI: breve riassunto e commento personale

Avevamo lasciato Costanza alle prese con tanti problemi, vecchi e nuovi. Soprattutto, aveva finalmente contattato il padre della sua piccola Flora, Marco, che non ha esitato ad assumersi “le sue responsabilità” e, anzi, ha deciso di dare il suo cognome alla bambina. D’ora in poi il cognome di Flora non è più Macallè bensì Erdély de Verre. 

Marco, il padre, l’ha riconosciuta oggi a qualche settimana dal suo terzo compleanno. D’altra parte, è al corrente della sua esistenza da circa due mesi: le circostanze del concepimento di Flora non si addicono a una brava ragazza.

Costanza ha rinunciato al suo progetto di andare a lavorare in Inghilterra e ha deciso di onorare il suo contratto con l’Università di Verona, fino alla sua naturale conclusione, ossia il prossimo 30 novembre. 

In questo romanzo, tutto inizia con il ritrovamento a Milano di alcuni resti. Come le spiega il suo collega Anselmo:

«Hanno trovato dei resti umani durante degli scavi e hanno chiamato Melchiorre, che non se lo è fatto ripetere due volte. Ha detto che dobbiamo andarci tutti e quattro.»

Con loro due saranno quindi anche il prof Melchiorre e Miss Sarah Foley, un’antropologa americana nata e cresciuta in Italia a Camp Ederle. Al cantiere della scoperta, Costanza incontra Marco e fa la conoscenza di Roberto Nordera, il direttore del cantiere, oltre che vecchio amico di Marco. Roberto non perde tempo e inizia subito a corteggiare Costanza.

Sepolti in un’unica cassa di legno, sono stati trovati due crani. E subito è chiaro che si tratta di due giovani donne, una delle quali ha i resti di un velo. Si capisce anche che le due donne sono morte di stenti. Gli esami confermeranno poi carenze di vitamina C e D.

Questo può essere dovuto sia a una scarsa assunzione con la dieta sia, soprattutto, alla poca esposizione alla luce del sole.

Intanto Costanza deve imparare a condividere sua figlia con Marco e la sua futura moglie, Federica, e non è affatto semplice…Ma Marco è davvero una brava persona:

«Ascolta, io lo capisco che siete sempre state da sole, tu e Flora. Posso immaginare che questo cambiamento sia difficile anche per te. Passare da un rapporto esclusivo a qualcosa di… diverso.»

Per mettere a tacere il suo cuore, che a quanto pare è innamorato di Marco, decide di uscire con Nordera, che invece si rivela un grandissimo stronzo, e scusatemi il francesismo… Ma Costanza ha la pelle dura e riesce a rimetterlo a posto!

Anselmo, “medievalista prestato alla paleopatologia”, pensa di sapere chi potrebbero essere le due ragazze:

“Questi resti appartengono alle cugine Visconti!”

Siccome Costanza non è proprio ferratissima in storia, il bravo Ans le fa un “riassuntino” e le spiega che secondo lui, gli scheletri appartengono a Bernarda e Andreola Visconti.

Andreola era figlia di Matteo Visconti e diventò badessa nel Monastero Maggiore di Milano. Bernarda invece era una delle tante figlie illegittime di Bernabò Visconti, fratello minore di Matteo.  Bernarda fu fatta sposare a un buon partito bergamasco, molto più grande di lei, tal Giovanni Suardi, un signorotto di Bergamo molto più grande di lei, ben approvvigionato in termini economici ma soprattutto ben allineato alla politica di Bernabò Visconti.

«Andreola e Bernarda probabilmente non si erano mai conosciute, ma finirono con il condividere gli ultimi mesi di vita e la stessa sorte: entrambe furono scoperte ognuna con il proprio amante e furono imprigionate nella Rocchetta di Porta Nuova e messe a pane e acqua fino a morire di consunzione dopo qualche mese, nel 1376.

Furono sepolte esattamente dove sono state trovate le nostre ossa, che guarda caso hanno tutti i segni dell’inedia e della prigionia»

Insomma, furono murate vive! Su Bernarda si diffusero parecchie leggende e Sarah spera davvero che siano vere. Comunque la scoperta darebbe lustro al dipartimento e magari allontanerebbe lo spettro del ridimensionamento.

Ma, colpo di scena: ritorna Diana Delisardi, di cui Costanza ha preso il posto! Ed ora Costanza non è più tanto sicura del suo posto di lavoro… Per cercare di distrarla, Anselmo la coinvolge nelle sue ricerche

«Domani ti va di andare a Milano alla Braidense?…Ti sentirai come Diana Bishop alla Bodleiana di Oxford. Sai, quella serie tv con Matthew Goode su streghe e vampiri?»

Insieme a Costanza, anche noi scopriamo la tragica vicenda delle due Visconti:

«Entrambe furono punite per il desiderio di essere libere e amate… Andreola e Bernarda furono rinchiuse e destinate a morire di stenti. Se è vero che la condanna a morte della donna per adulterio era socialmente e legalmente accettabile, la modalità apparve tuttavia disumana anche all’epoca»

Mentre si aspetta che un esame del DNA confermi la scoperta, Flora ha modo di conoscere il nonno paterno, Benedetto De Verre. La piccola somiglia in modo impressionante all’amata moglie Julia, morta pochi mesi prima. Intanto noi cominciamo a scoprire quello che accadde nel lontano 1372…

Quando il DNA sembra non dare risposte positive, ci pensa Costanza a cambiare prospettiva all’indagine: perché non cercare l’impostora?

E la soluzione del quesito storico ci lascerà stupite! Non ci credo proprio che Costanza non trovi affascinante il lavoro che svolge con i suoi colleghi. Ci mette tanto impegno ed entusiasmo!!!

Un libro che vi consiglio per il mix tra indagine e vita sentimentale che riesce a creare!

Se quindi vi piacciono “i gialli rosati”, questo libro fa per voi! Ve lo consiglio se avete amato la serie de “L’allieva”

VOTO : 7 /10

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!