In questi giorni sto mettendo un po’ in ordine alcune ricette che avevo sperimentato in passato e che poi sono rimaste “sommerse” nel gran bailamme che è il mio hard disc esterno.
E ho anche “riprovato” le stesse preparazioni, modificandole leggermente.
Oggi vi propongo una specie di zuppa, che potete preparare con largo anticipo e poi gustare fredda!
Cavolfiore e lenticchie all’indiana : LA RICETTA PER 4
- DIFFICOLTA’ : molto bassa
- PREPARAZIONE : 10 minuti
- COTTURA : 25 minuti
- COSTO : basso
- RIPOSO : 5 minuti
INGREDIENTI
- LENTICCHE COTTE 250 g
- RISO BASMATI 200 g
- FAGIOLINI 100 g
- ALLORO 2 foglie
- CIPOLLA 1
- POMODORI 2
- PEPERONCINI 1
- CURCUMA 1 cucchiaino
- ZENZERO 1 cucchiaino
- CAVOLFIORE 200 g
- OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA q.b.
- SALE q.b.
PREPARAZIONE
- Tagliate il cavolfiore a cimette e risciacquatele sotto acqua corrente fredda.
- Tritate la cipolla con il peperoncino e tagliate i pomodori a cubetti.
- In una capace pentola fate scaldare un filo di olio con un mestolo di acqua.
- Aggiungete la cipolla con le foglie di alloro, il peperoncino, i pomodori, le lenticchie, il cavolfiore , i fagiolini e il riso.
- Unite circa 500 ml di acqua, un pizzico di sale, la curcuma e lo zenzero.
- Coprite con un coperchio e fate cuocere per circa 20 minuti.
- A cottura ultimata, lasciate riposare e poi servite.
Cavolfiore e lenticchie all’indiana: UN’IDEA in più
Potete eliminare il riso e servire la zuppa con dei crostini di pane.
Ancora, potete usare delle patate a dadini invece del riso: in questo caso, fate cuocere per 10 minuti prima di unire gli altri ingredienti
Provate anche con la zucca per un sapore più dolce!
Cavolfiore e lenticchie all’indiana: il cavolfiore
Conosciuto e apprezzato già dai Romani, che ne conoscevano le virtù terapeutiche e lo consumavano crudo, prima dei banchetti, per rallentare l’assorbimento dell’alcol, il cavolfiore sarebbe originario del Medio Oriente.
Gli effetti benefici derivanti dal consumo dei cavolfiori erano conosciuti anche nel 1500 quando, assieme agli altri ortaggi della famiglia delle Crocifere, erano imbarcati sulle navi alla scoperta dell’America per prevenire lo scorbuto, una malattia dovuta a carenza di vitamina C.
In Italia si coltivano da sempre molte varietà di cavolfiore. Tutte contengono diversi sali minerali (calcio, fosforo, ferro, magnesio, fluoro, sodio, zinco e potassio), e vitamine essenziali come la vitamina A, le vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, B5, B6), la vitamina C, la vitamina E, K e J. Il cavolfiore, inoltre, è una buona fonte di beta-carotene.
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ATTIVITÀ ANTIOSSIDANTE
Gli effetti salutari derivanti dal consumo delle crocifere derivano tuttavia dai composti solforati (a base di zolfo) in essi contenuti, in particolare il sulforafano.
Numerose ricerche scientifiche hanno confermato che l’azione protettiva svolta dai cavolfiori (e dai cavoli tutti) contro l’insorgenza di alcuni tipi di cancro deriverebbe proprio da tali composti, responsabili tra l’altro del caratteristico odore durante la cottura.
I composti solforati, infatti, facilitano a livello cellulare l’eliminazione di sostanze tossiche ed eventualmente cancerogene, svolgendo in tal modo un’attività antitumorale. Notiamo che, in seguito alla cottura, l’effetto benefico si riduce notevolmente.
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Proprietà digestive:
La buona quantità di fibre contenute nel cavolfiore favorisce il processo digestivo; mentre la presenza di glucorafanina e di sulforafano, protegge lo stomaco dall’attacco dei batteri.
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Rafforza il sistema immunitario:
L’alto contenuto di vitamina C e dI altri importanti antiossidanti rende il cavolfiore un buon alleato contro le infezioni causate da batteri o virus; inoltre rafforza il sistema immunitario
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Alleato della vista:
Il beta-carotene e gli altri antiossidanti presenti nel cavolfiore proteggono la salute della vista, soprattutto dalla degenerazione maculare, una patologia causata dal naturale processo di invecchiamento.