CARNEVALE LA FESTA PIÙ PAZZA DELL’ANNO. Origini e Storia

CARNEVALE LA FESTA PIÙ PAZZA DELL’ANNO. Origini della festa, tradizioni culinarie e carnevali di tutto il mondo

Cominciamo oggi a parlare del Carnevale, la festa più divertente di tutto l’anno! In questo periodo, milioni di persone gettano da parte le loro inibizioni e festeggiano questo periodo dell’anno, facendo scherzi anche poco piacevoli e riempiendosi di dolci per celebrare l’inizio della Quaresima cristiana.

CARNEVALE LA FESTA PIÙ PAZZA DELL’ANNO. IL PERIODO DI CARNEVALE

Tradizionalmente nei Paesi cattolici, il Carnevale aveva inizio con la Domenica di settuagesima (ovvero 70 giorni prima di Pasqua. E’ la prima delle nove domeniche che precedevano la Settimana santa secondo il calendario gregoriano);

Come sappiamo, il Carnevale finisce il martedì precedente il mercoledì delle ceneri, giorno che segna l’inizio della Quaresima. Il momento culminante del periodo del Carnevale si ha dal giovedì grasso fino al martedì, ultimo giorno di carnevale (Martedì grasso).

Essendo questo periodo collegato con la Pasqua (festa mobile), non ha ricorrenza annuale fissa ma variabile. Infatti la Pasqua cattolica può cadere dal 22 marzo al 25 aprile e intercorrono 46 giorni tra il Mercoledì delle ceneri e Pasqua. Ne deriva che in anni non bisestili martedì grasso cade dal 3 febbraio al 9 marzo. Per questo motivo i principali eventi si concentrano in genere tra i mesi di febbraio e marzo.

CARNEVALE LA FESTA PIÙ PAZZA DELL’ANNO. LE ORIGINI

Secondo molti, il Carnevale, o Martedì Grasso, è, alla sua origine, una festa cristiana che precede la Quaresima. Infatti la parola Carnevale deriva dal latino carnem levare, cioè “togliere la carne” .

Nel periodo di Quaresima c’era l’obbligo di astenersi dal mangiare carne, e quindi si festeggiava e ci si abbuffava il giorno prima di carne e altre pietanze appetitose prima della negazione che dovrebbe accompagnare la Quaresima.

Le “pagane” radici del Carnevale 

Nell’antica Roma, febbraio (dal latino februare che significa “purificare”) era il mese

  • dei riti di purificazione, tenuti in onore del dio etrusco Februus e della dea romana Febris;
  • di commemorazione dei defunti, poiché segnava il passaggio dall’inverno alla primavera e permetteva un contatto con l’aldilà;
  • dei riti di fecondazione, come nelle antichissime feste dei Lupercali in onore di Marte e del dio Fauno.

Durante il periodo che noi comunemente chiamiamo Carnevale nell’antica Roma, quindi, si celebrava la fertilità della terra che, dopo il torpore invernale, tornava a rivivere e nutrire uomini e animali. Per il loro carattere, anche l’antica festa romana dei Saturnalia (dedicata al dio Saturno) e le Dionisie greche (in onore del dio Dionisio) ricordano da vicino il nostro Carnevale.

DALLE SATURNALIA AL CARNEVALE CATTOLICO

La festa dei Lupercali ha origine dalla celebrazione pagana più antica dei Saturnali (o Festa dei Pazzi): durante i festeggiamenti in onore di Saturno erano necessario darsi alla pazza gioia per favorire un raccolto abbondante ed un periodo di benessere e felicità.

In questo periodo di sette giorni si conducevano per la città carri festosi tirati da animali bizzarramente bardati ed il popolo si riuniva in grandi tavolate, cui partecipava persone di diverse condizioni sociali e si abbuffavano tra lazzi, danze ed oscenità.

L’antica figura del re dei Saturnali ha continuato a vivere nella burlesca figura del Re del carnevale. Inizialmente questi era impersonato da un uomo che veniva sacrificato per il bene della collettività, che fu poi sostituito con un fantoccio di paglia.

La sera del martedì grasso veniva bruciata una specie di vittima designata che, morendo, purificava la comunità, di modo che si potesse intraprendere un nuovo anno sotto migliori auspici.

IL CARNEVALE NEL MEDIOEVO e NEL RINASCIMENTO

Anche nel Medioevo il Carnevale continua a garantire l’allegria e la sospensione momentanea delle regole e della morale comune.

Gli uomini vestivano abiti femminili, i ricchi si travestivano da poveri, perché secondo antica tradizione 

semel in anno licet insanire…è lecito essere folli una volta l’anno!

Il Rinascimento  segna un periodo di grande fortuna per il Carnevale. Persone di ogni estrazione sociale partecipavano in massa a feste sfarzose e spettacoli organizzati per il divertimento di tutti.

I TRIONFI DI LORENZO IL MAGNIFICO

Particolarmente famose erano le mascherate su carri, chiamate “trionfi”, accompagnate dai canti carnascialeschi, organizzate a Firenze da Lorenzo de’ Medici.

Ricordiamo che, nell’antica Roma, il trionfo era il massimo onore che si offriva ad un generale vittorioso e consisteva in un corteo cittadino formato dalle truppe vittoriose con alla testa il triumphator, il trionfatore.

Allo stesso modo, in chiave giocosa, anche nella Firenze rinascimentale, i trionfi consistevano in una sfilata di carri addobbati, circondati da persone in costume che intonavano canti (detti per l’appunto carnascialeschi) su versi e musica composti per l’occasione.

LE MASCHERE DELLA COMMEDIA

Nel 1600 il Carnevale si rinnova grazie alla Commedia dell’Arte, spettacolo teatrale in cui i personaggi usavano maschere e costumi che rappresentavano un determinato carattere e un “tipo” di personaggio: Arlecchino-servitore, Pantalone-padrone, Balanzone-sapiente fanfarone.

Questi personaggi ereditavano dal Carnevale il gusto per lo scherzo, il travestimento e la battuta, mentre il Carnevale, a sua volta, assorbiva i loro costumi tipici.

CARNEVALE LA FESTA PIÙ PAZZA DELL’ANNO. IL CARNEVALE OGGI

Perdendo nel tempo il suo carattere prettamente sacro, resta una festa molto sentita in Italia e nel mondo.

Festeggiamenti, carri allegorico-grotteschi, infiorati o satirici, maschere, coriandoli e stelle filanti, sono elementi costanti di un Carnevale che si rispetti.

Come poi dimenticare i dolci tipici di questo periodo (chiacchiere, frittelle, castagnole etc).? Senza frappe e castagnole non è Carnevale!

Il Carnevale nel rito ambrosiano

Dove si osserva il rito ambrosiano, il Carnevale finisce con la prima domenica di Quaresima. Ciò significa che l’ultimo giorno di carnevale è il sabato, quattro giorni dopo rispetto al martedì grasso.

La tradizione vuole che il vescovo sant’Ambrogio fosse impegnato in un pellegrinaggio e avesse annunciato il proprio ritorno per carnevale, per celebrare i primi riti della quaresima in città.

La popolazione di Milano lo aspettò prolungando il carnevale sino al suo arrivo, posticipando il rito delle Ceneri che nell’arcidiocesi milanese si svolge la prima domenica di quaresima.

In realtà, anticamente, la Quaresima iniziava dappertutto di domenica. I giorni dal mercoledì delle Ceneri alla domenica successiva furono introdotti nel rito romano per portare a quaranta i giorni di digiuno effettivo. Infatti le domeniche non erano mai stati giorni di digiuno.

Questo carnevale, presente con diverse tradizioni anche in altre parti dell’Italia, prende il nome di carnevalone.

Alla prossima puntata, con i Carnevali d’Italia!

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!