Carnevale 2019 in Abruzzo

Carnevale 2019 in Abruzzo

In Abruzzo, come nel resto d’Italia, numerose sono le sfilate di carri che si organizzano in varie città.

Oltre al Carnevale d’Abruzzo, che si svolge a Francavilla a Mare, tanti i Comuni che  organizzano divertenti manifestazioni per il Martedì Grasso

Carnevale 2019 in Abruzzo. Il significato antico

In passato, per l’Abruzzo contadino e pastorale, il Carnevale racchiudeva i valori e le credenze di quel mondo. Era la festa per eccellenza, che andava da Sant’Antonio Abate al martedì grasso. Ancora oggi, nelle rappresentazioni del Carnevale è possibile cogliere riferimenti col passato.

In tanti piccoli centri, alcuni aspetti tradizionali vengono riproposti simboli e cerimoniali con sfilate di maschere, abbondanti libagioni, balli e l’usanza di bruciare un fantoccio di cartapesta, che rappresenti la Vecchia o Carnevale. Un tempo questo fantoccio subiva un processo vero e proprio, perché facesse da capro espiatorio per tutta la comunità

Carnevale 2019 in Abruzzo. IL CARNEVALE D’ABRUZZO di Francavilla al Mare

Il Carnevale d’Abruzzo si organizza a  Francavilla al Mare dai primi anni del Dopoguerra.

La costruzione dei carri è affidata a maestri cartapestai del luogo, che per la realizzazione delle strutture partono da modelli in argilla, per poi proseguire con la cartapesta e la vetroresina.

Con arte e maestria, vengono realizzati i carri e i loro protagonisti, ispirati alla caricatura e alla satira di personaggi ed eventi assurti alla ribalta dei media nel corso dell’anno.

Alla sfilata partecipano anche gruppi folcloristici, bande musicali e i cittadini, soprattutto bambini, vestiti in maschera.

PATANELLO

Emblema del carnevale francavillese è Patanello. Si narra che la maschera si ispira a un ciabattino, “zi’ patane” vissuto tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 nella bella cittadina abruzzese.

A quanto si racconta, era un personaggio stravagante e carismatico, che amava fare baldoria, girare per le osterie e famoso per i suoi scherzi goliardici.  Tuttora Re Patanello apre il corteo seguito da tutti gli altri carri e dai diversi gruppi mascherati.

Per conoscere il programma, cliccate QUI.


Carnevale in Abruzzo. Le maschere della tradizione

FRAPPIGLIA CONTRO TUTTI

La maschera ufficiale della regione è Frappiglia, che riuscì ad ingannare persino il diavolo, ma che ancora porta i segni del suo viaggio all’inferno.

Frappiglia è uno dei tanti contadini abruzzesi che vive in un ambiente semplice ma saggio.

Il suo nome è la fusione di due termini dialettali, “fra” da frate, cioè fratello, e “piglia” da pigliare, parola che simboleggia il grande cuore degli abruzzesi. Infatti “piglia” è il termine che identifica il gesto del padrone di casa di offrire agli ospiti qualcosa da bere e mangiare.

Il personaggio appartiene al mondo contadino e ne ha tutte le caratteristiche. Da giovanissimo incontra il Diavolo e per ricevere un piatto di pasta cede la sua anima, riservandosi, scaltramente, la possibilità di fare testamento prima della morte davanti ad un notaio e ai rappresentanti dell’inferno e del paradiso.

Nel momento di dettare le sue ultime volontà, si proclama erede della vita, unica cosa di valore in suo possesso, per cui il notaio dispone nella sentenza che Frappiglia può tornare nel regno dei vivi.

Il ricordo del passaggio tra i due mondi resta impresso sugli abiti, così la camicia bianca è il simbolo del Paradiso e l’abito sfrangiato con lingue di fuoco e una grossa voglia sul volto rappresentano il passaggio dall’inferno.

AMICI DI FRAPPIGLIA

Rappresenta la saggezza contadina e l’altruismo al punto tale da essere spesso visto come un taumaturgo. Lo accompagna sempre Mariuccia, tipica bellezza abruzzese nei tratti e nel costume caratteristico: il cutolo, una lunga gonna a pieghe.

Baloscio è il subdolo amico, che ha come unico scopo quello di racimolare un piatto di pasta alla chitarra; Rotella è il gendarme prepotente che manda in fumo tutti gli stratagemmi di Frappiglia e Baloscio; Tritapepe, infine, è un sanguinario brigante.

PULCINELLA D’ABRUZZO

Figura particolarissima della tradizione è la maschera del Pulcinella abruzzese, che deriva dalla commedia dell’arte. Si presenta con un abito di modello variabile e realizzato con materiali riciclati.

Il vestito è formato da una casacca di tela ampia, con bottoni che forse rappresentano semi, e da larghi pantaloni, che, in accordo alla casacca, sono di colore rosso ed ornati da frange o strisce rosse, inserite nelle cuciture delle maniche e dei pantaloni, che simboleggiano i germogli.

Il tutto è arricchito da toppe colorate e specchietti che rappresentano i fiori dei prati.

Il costume è poi arricchito da numerosi accessori: insieme al fischietto Pulcinella indossa degli stivali, che sottolineano la predisposizione al comando, un grosso cinturone, una bandoliera, sciarpe pendenti sul petto, campanacci e bubboli, consistenti in sonagli tondeggianti, frusta lunga, spada o bastone decorati e infiocchettati.

Infine porta un grande cappello di forma conica, ornato con fiori e zagarelle, ossia nastri e lacci, che simboleggia il legame tra terra e cielo.


Carnevale 2019 in Abruzzo. Il testamento di Carnevale a Pettorano sul Gizio

Il giorno di Martedì grasso, nel paese della provincia de L’Aquila, nella piazza principale del paese si svolge una manifestazione particolarmente originale.

In quella che un tempo era il cortile dei duchi di Cantelmo, si assiste infatti alla lettura del testamento del re Carnevale e vengono spiattellati tutti i peccati della comunità!

Un uomo, fustigatore del malcostume, denuncia in modo ironico i “misfatti” avvenuti in paese, dando pubblica lettura di un “testamento” che, come da tradizione, prima di essere letto, viene visionato dalle autorità locali per eventuali censure.

Vi ricordo che il borgo, annoverato tra i più belli d’Italia, fa parte del Parco della Majella.

Carnevale 2019 in Abruzzo. L’erede a Crognaleto

A Crognaleto, in provincia di Teramo, per Carnevale si può invece assistere al ripetersi di un antico rituale: la presentazione pubblica del primo figlio maschio nato nella famiglia, l’erede.

È un rito collettivo, che prevede un corteo di figuranti a cui si uniscono gli abitanti del paese.

Il corteo è aperto dal declamante, in abiti da pastore e con indosso una corda a cui sono assicurati dei campanelli, in groppa ad un asino, chiamato Carnevale, bardato a festa.

Lo seguono lo spargitore di cenere e dei ragazzi dal volto dipinto di nero, che rappresentano sia l’agricoltore che conduce l’aratro, sia i due buoi che lo tirano.

A queste figure, si sono poi aggiunti altri personaggi: il Vescovo, la “mammina”, un uomo vestito da levatrice, e due Guardie.

Il corteo dei figuranti sosta in ciascuna casa dove è nato il nuovo “erede” : lungo il tragitto si svolge la rappresentazione dei buoi che fuggono e dei rumorosi tentativi dell’agricoltore di riprenderli.

Giunto nella casa dell’erede,  il declamante lo prende con sé sull’asino ed inizia a cantare versi che narrano in chiave burlesca e con abbondanza di riferimenti alla sfera sessuale, le vicende dei maschi della casata di appartenenza del bimbo.

Conclusa la “canzone dell’erede” segue banchetto a cui partecipano tutti i presenti tra canti, danze e bevute.

Al declamante, che non deve mai scendere dall’asino, spetta il primo bicchiere di vino ed il primo assaggio del pasto di festa.

Quindi il corteo si rimette in marcia verso l’abitazione successiva. Le scene vengono ripetute di casa in casa fino a che, con il festeggiamento dell’ultimo erede dell’anno, il rituale va a concludersi.

Carnevale 2019 in Abruzzo. Il “Carnevale Morto” di Montorio al Vomano

Si perde nel tempo la tradizione di festeggiare a Montorio un particolare aspetto del Carnevale, cioè la sua morte!

Il giorno delle ceneri vengono simulate le esequie del Carnevale,  al quale rendono onore, con spirito burlesco e beffardo, le maschere vestite a lutto: ad accompagnare il feretro pensa la banda cittadina, che alterna, nel suo incedere, marce funebri a musiche di irriverente allegria.

Per saperne di più, cliccate QUI

Carnevale 2019 in Abruzzo. La sfilata di Luco dei Marsi

Ogni Martedì Grasso, Luco dei Marsi, organizza una tradizionale sfilata per il Carnevale Marsicano.

Carri animati da personaggi politici, fiabeschi o di pura fantasia ,provenienti anche da paesi limitrofi, sfilano per tutto il pomeriggio lungo il corso principale del paese.

Quest’anno la sfilata si terrà sabato 2 marzo. I carri allegorici partiranno dalle porte del paese e attraverseranno tutta Luco tra coriandoli, musica e stelle filanti.

A Pescina, invece della sfilata tradizionale, domenica 3 marzo si terrà il “Carnival Party”. L’evento, con il patrocinio del Comune di Pescina, si svolgerà in piazza Mazzarino a partire dalle 15.

Carnevale 2019 in Abruzzo. NDIRUCCE e i suoi SONETTI

Il 3 e il 5 marzo, a Città Sant’Angelo torna il “Carnevale di Ndirucce“,  festeggiato con stravaganti sfilate di musicisti, danzatori, con un allegro corteo che si snoda per le strade rielaborando i temi classici della festa. 

La manifestazione trae le sue origini da un personaggio del paese vissuto a fine Ottocento , Antero De Tollis detto “Ndirucce” , un calzolaio che si divertiva a declamare al centro del paese i suoi sonetti, detti “ ttavitte”, che prendevano in giro semplici cittadini e personaggi pubblici e raccontavno i fatti accaduti durante l’anno.

La tradizione continua ancora oggi e, nella domenica di Carnevale, vengono messe in scena dalle varie contrade del paese che si sfidano nella piazza principale, rappresentazioni di nuovi “ttvitte”, ispirate al tema dell’anno. Quest’anno dovranno essere tutti ispirati a “C’ERA UNA VOLTA IN EUROPA”.

Una giuria premia i sonetti più umoristici e il carro più allegorico e più bello.

Carnevale 2019 in Abruzzo. Carri allegorici a Scerni

Martedì grasso i carri sfileranno anche tra le vie principali della cittadina di Scerni, in provincia di Chieti. Giunto alla 46esima edizione, il Gran Carnevale Scernese è considerato tra i più belli d’Abruzzo e ogni anno sono sempre più numerosi i visitatori che assistono alle parate.

Protagonisti assoluti sono i giganti di cartapesta e le opere d’arte dei maestri carristi. Il Carnevale si chiude con i fuochi pirotecnici e il ballo della Pupa, una figura femminile fatta di cartapesta, al cui esterno è ancorata una struttura di metallo che sostiene i fuochi d’artificio. Il fantoccio rappresenta il Carnevale.

Carnevale 2019 in Abruzzo. I Mazzaroni di Schiavi

Uno dei Carnevali più originali, non solo d’Abruzzo, si svolge a Schiavi di Abruzzo, che, ogni anno, a carnevale propone un’antica festa con i Mazzaroni (l’marraroun in dialetto locale).

Sono i giovani del paese, che indossano un caratteristico copricapo, il Cimiero (C’mir) di varie forme, ricoperto di colorati fiori di carta e nastri (zagarelle).

Il gruppo è capeggiato dal Pulcinella, figura centrale del carnevale schiavese, contraddistinto dalla presenza della “mazza” (sagliocca), simbolo di potere, di semidivinità e di rinnovamento vegetale.

Questa allegra combriccola visita tutte le case per la rituale questua ricevendo dolci, vino e insaccati in cambio di canti e balli della tradizione.

Durante l’intera giornata del carnevale si susseguono canti e balli, soprattutto viene proposta la spallata, ballo tipico di Schiavi di Abruzzo, di antichissime origini.

Carnevale in Abruzzo. I dolci della tradizione

dolci di carnevale in Abruzzo sono ricchi di sapore e molto golosi.

Il piatto tipico è la cicerchiata, caratteristica dell’area fra Chieti e Pescara. Si prepara con palline costituite con l’impasto di farina, uova, zucchero e olio fitte in olio o strutto e unite a mandorle, confettini e miele che vengono disposti ad anello in un piatto da portata.

Molto tradizionali sono le chiacchiere o frapperettangoli fritti di sfoglia impastata con farina, uova e vino bianco. Si gustano con una generosa spolverata di zucchero a velo.

Particolari le tradizionali ciambelline di patate fritte, preparate con l’aggiunta di uova, farina, zucchero e cannella.

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!