IL BOHUSLAN LA REGIONE DI ERICA E PATRIK

Ecco finalmente una cartina decente sul Bohuslan, la regione svedese in cui si svolgono le vicende dei romanzi scritti da Camilla Lackberg.  Si tratta di una regione storica della Svezia sud -occidentale. Il nome significa “feudo di Bohus”. La versione latinizzata è Bahusia.

GEOGRAFIA

Il territorio è caratterizzato da coste rocciose e circondato da un arcipelago di circa 3.000 isole e 5.000 isolette (skerries). Queste costituiscono la parte settentrionale dell’arcipelago di Göteborg, il secondo più grande della Svezia dopo quello di Stoccolma. Le isole maggiori sono Tjörn and Orust.

L’unico fiordo della Svezia, il Gullmaren, è situato in questa provincia vicino alla città di Lysekil. È lungo 25 km, largo da uno a 3 e con una profondità massima di 118.5 metri.

Solo 177 km² su circa 4.550 sono costituiti da superficie acquosa (laghi e torrenti). I laghi sono numerosi ma di piccole dimensioni; i più larghi sono i laghi Bullaren (settentrionale e meridionale), con un’area di circa 40 km².

UN PO’ DI STORIA:

Durante le invasioni barbariche e l’epoca vichinga, la provincia era parte del Viken, suddivisa nel Ranrike a nord e nell’Elfsyssel a sud. Il Re Harald Bellachioma la aggregò alla Norvegia unificata nell’872 circa.  La Norvegia attraversò un periodo di prosperità fino a quando non fu unita al Regno di Danimarca, quando iniziò il suo declino per i continui scontri con la Svezia. La fortezza di Bohus fu costruita a difesa di questo territorio. Il Bohuslän fu norvegese fino al Trattato di Roskilde del 1658, che sancì il suo passaggio alla Svezia. La città di Marstrand, in cui fu costruita la fortezza di Carlsten nel XVII secolo, fu per un periodo di tempo un porto franco, con una forte libertà religiosa e unica sede di una sinagoga in Svezia.

Nel XVIII secolo si sviluppò anche la pesca di aringhe e la provincia rifiorì durante il maggior periodo di pesca (1747-1809): molte comunità di pescatori si stabilirono lungo la costa, e tutte le città furono coinvolte. Il forte sviluppo della pesca portò tuttavia a uno sfruttamento del legno (in precedenza primo prodotto di esportazione e unica fonte di guadagno) per la costruzione di case e barche, quindi a un disboscamento delle un tempo vaste foreste del luogo, e nel XIX secolo il territorio fu così gradualmente trasformato.

Un luogo ricco di bellezze naturali e di storia. Magari il prossimo viaggio lo facciamo nel Freddo Nord 🙂

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!