biancomangiare ai pistacchi

Biancomangiare ai pistacchi. La variante del biancomangiare che piace al Maritozzo

Ieri vi ho postato la ricetta classica del biancomangiare. Oggi invece la versione che preparo per la mia dolce metà. Che ha una passione folle per i pistacchi (e le nocciole)

Biancomangiare ai pistacchi. La ricetta

Biancomangiare

La ricetta del biancomangiare è molto semplice e rapida, come abbiamo già visto (la ricetta). Questa ricetta prevede semplicemente l’uso di latte al pistacchio invece del latte di mandorle

Ingredienti per 4 persone

  • Latte al pistacchio 500 ml
  • Zucchero semolato 125 g
  • amido di mais (Maizena) 50 g
  • Aroma di pistacchio 1 fialetta
  • Pistacchi tritati 50 g
  • cannella in polvere (facoltativo)

Preparazione:

  • Mettete in ammollo nel latte i pistacchi tritati, quindi riscaldate il latte a fiamma bassa, senza arrivare all’ebollizione.
  • Mescolate insieme zucchero ed amido ed uniteli al latte tiepido, continuando a mescolare, per evitare la formazione di grumi, sempre a fiamma bassa.
  • Aggiungete la fialetta di aroma di pistacchio
  • Inumidite 4 stampi da budino con acqua fredda e versatevi il biancomangiare, riempiendoli fino a 3/4.
  • Riponete in frigorifero per almeno 2 ore prima di servire.
  • Una volta rovesciati gli stampi sul piatto si possono decorare con altra granella di pistacchio e mandorle, con un po’ di cannella e qualche fogliolina di menta.

BIANCOMANGIARE AI PISTACCHI. LA STORIA DEL BIANCOMANGIARE

(da I TACCUINI STORICI)

Il biancomangiare era una preparazione medievale basata sulle presunte qualità del colore bianco, simbolo di purezza e ascetismo.

Cibo destinato alle classi superiori, prese il nome dal colore degli ingredienti che prevalevano nella sua elaborazione, come petto di pollo, latte, mandorle, riso, zucchero, lardo, zenzero bianco, ecc. Infatti il biancomangiare poteva essere anche salato!

Si ritiene che la preparazione abbia avuto origine in Francia, poiché negli antichi ricettari compaiono spesso termini come blanche mangieri, balmagier, bramagére.

Diffusosi in Italia intorno all’XI secolo, era già presente tra i piatti del celebre banchetto organizzato da Matilde di Canossa per la riappacificazione fra il Papa e l’Imperatore.

IL BIANCOMANGIARE SALATO DEL LIBER DE COQUINA

Nel Liber de coquina (XIV sec), il primo ricettario in volgare, il biancomangiare risulta confezionato con petti di pollo cotti e tagliati a filetti, farina di riso stemperata in latte di capra o di mandorle, il tutto messo a bollire a fuoco lento con zucchero in polvere e lardo bianco sciolto, finché acquisti una certa densità.

Lo stesso ricettario propone una variante per la Quaresima, nella quale viene escluso il lardo e parte dominante assumono le mandorle per il loro latte, mentre la carne è sostituita da polpa bianca di pesci e l’aggiunta di porri lessati in acqua.

Oggi il biancomangiare è una preparazione dolce e delicata, curiosamente tipica di tre regioni italiane: la Valle d’Aosta, Sardegna e Sicilia.

  • In Valle d’Aosta prende il nome di Blanc Manger e si prepara in due versioni, la prima è fatta con latte di mandorle, la seconda più elaborata utilizza latte di mucca.
  • La versione sarda è un dolce chiamato Menjar blanc.
  • In Sicilia, infine, il biancomangiare è una crema preparata con mandorle tritate, zucchero, amido, buccia di limone, cannella, e messa a raffreddare in forme di terracotta.

 

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!