BANANE : il frutto, la pianta, le varietà più diffuse

BANANE : il frutto, la pianta, le varietà più diffuse

Torna oggi l’appuntamento con il cibo, per conoscere meglio gli alimenti che consumiamo ed utilizzarli al meglio in cucina.

Parliamo quindi di un altro supercibo (vedi QUI), la BANANA.

BANANE : CHE COSA SONO

Il termine “banana” indica il frutto del banano, una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Musaceae, di origine asiatica e tropicale.

I frutti si sviluppano in gruppi chiamati “mani”, a loro volta disposti in grappoli, detti “caschi”. I caschi possono contenere più di 25 frutti, pesare oltre 25 kg ed essere lunghi più di un metro!

Le banane pesano 90-200 g (circa il 20% del peso è da attribuire alla buccia), benché questo peso vari considerevolmente fra le differenti varietà. Tipicamente consumato crudo, in alcune tradizioni viene consumato anche cotto.

UNA PRECISAZIONE

Nella cultura popolare e nel commercio con “banana” di solito ci si riferisce alle prelibate banane utilizzate come frutta (musa sapientum). Invece le varietà di Musa (Musa X Paradisiaca), con frutti più duri e ricchi d’amido, sono talvolta chiamate “platani”, dallo spagnolo plátano.  In Italia possono sopravvivere alcune cultivar di banana

BANANE. Etimologia

La parola banana potrebbe venire dall’arabo banan, che significa “dito”, ma si ritiene più probabile che derivi da una lingua dell’Africa occidentale subsahariana, forse dalla parola della lingua wolof banaana. Intorno al 1516, i Portoghesi introdussero la pianta di banana in America e fu in quell’occasione che la parola entrò a far parte della lingua portoghese e spagnola.

La banana, che non era ancora stata importata in Europa, veniva descritta nel 1601 come “il frutto che profuma di rosa”. Mentre le banane originarie contenevano molti semi, varietà senza semi e triploidi sono state selezionate per il consumo umano.

Nelle regioni tropicali, questo tipo di frutto è disponibile per tutto l’anno, il che spiega il motivo per cui la quasi totalità delle banane proviene proprio da questi paesi. Nel commercio globale, la più importante varietà di banana coltivata è la Cavendish.

Pericolo estinzione

A causa della limitata diversità genetica, le banane coltivate sono soggette a varie malattie e attacchi di parassiti come la Sigatoka Nera, e nuovi ceppi della malattia di Panama, causata dal fungo Fusarium. La propagazione vegetativa (essenzialmente dovuta alla mancanza di semi vitali nelle banane commercializzate) ha provocato la diffusione di malattie virali lungo le aree di coltivazione delle banane.

Alla fine del 2017, per l’ennesima volta, è stato ricordato a noi consumatori il pericolo che corre la Cavendish, la varietà più diffusa.

Le coltivazioni di Cavendish sono infatti messe a rischio a causa di un fungo, il fusarium oxysporum cubense.

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Un po’ di storia

La diffusione del banano avvenne in Asia sud-orientale in epoca preistorica. Ancora nei primi anni 2000 si trovano molte specie di banane selvatiche in Nuova Guinea, Malesia, Indonesia e Filippine.

Recenti prove archeologiche e paleoambientali nelle paludi del Kuk, nella Western Highlands Province della Papua Nuova Guinea , suggeriscono che la coltivazione della banana risalga almeno al 5000 a.C. e forse anche all’8000 a.C.

Ciò farebbe degli altopiani della Nuova Guinea il luogo in cui il banano fu domesticato. È probabile che altre specie di banani selvatici siano stati domesticati successivamente in altre zone dell’Asia sud-orientale.

La banana è menzionata per la prima volta nella storia scritta in testi buddhisti del 600 a.C. Alessandro Magno scoprì il sapore della banana nelle valli dell’India nel 327 a.C.

L’esistenza di una coltivazione organizzata di banane è stata riscontrata in Cina almeno dal 200 d.C. Nel 650, i conquistatori islamici portarono la banana fino alla Palestina. I mercanti arabi diffusero successivamente le banane in quasi tutta l’Africa. Nel 1502, i coloni portoghesi iniziarono le prime piantagioni di banane nei Caraibi e in America Centrale.

IL FRUTTO

La banana  ha forma allungata e sezione triangolare, con buccia spessa e NON COMMESTIBILE, caratterizzata a maturazione da un bel colore giallo oro. Coltivata oggi in tutte le regioni tropicali del mondo, in Italia viene coltivata solo in Sicilia e Sardegna.

Numerose le varietà presenti sul mercato. Tra tutte, le più diffuse sono,oltre alla già citata Cavendish, la “Gros Michel”, di grandi dimensioni, e la “Roja”, dal colore rosso.

Digeribile se matura, la banana si consuma in genere al naturale. Si utilizza anche per dolci di consumo immediato, come le banane flambé. le mousse, i budini e i frappè, oltre che in gelati e sorbetti.

Valori nutrizionali

Le banane contengono circa il 75% di acqua, il 23% di carboidrati, l’1% di proteine, lo 0,3% di grassi, e il 2,6% di fibra alimentare (questi valori variano a seconda delle diverse coltivazioni di banane, del grado di maturazione e delle condizioni di crescita).

La polpa della banana, essendo ricca di vitamina A, vitamina B1, vitamina B2, vitamina C, vitamina PP e, seppur in misura minore, di vitamina E, di sali minerali (calcio, fosforo, ferro e potassio) e di carboidrati, ha proprietà nutrienti, rimineralizzanti e stimolanti per la pelle. La banana contiene anche la vitamina B6, che favorisce il metabolismo delle proteine.

È opinione comune che la banana sia un cibo particolarmente ricco di potassio, in realtà il contenuto medio di potassio della banana è di circa 350 mg per ogni 100 g di parte edibile, molto inferiore ad esempio ai 570 mg di una patata lessa o al forno.

Nel prossimo articolo torneremo sull’argomento e parleremo delle proprietà di questo frutto, a torto ritenuto troppo calorico

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!