BANANE E CONSUMO CONSAPEVOLE

BANANE E CONSUMO CONSAPEVOLE. ANCORA SULLE BANANE, la “fruta quìmica”

Nei Paesi dell’America Latina, la banana è conosciuta come la “fruta quìmica”.

Infatti la banana è un frutto molto “delicato”(vedi QUI) e, per ottenere raccolti quantitativamente elevati, si abbonda con l’uso di pesticidi, fungicidi e fertilizzanti chimici.

Acquistare banane significa quindi favorire lo sfruttamento incondizionato di lavoratori e del nostro povero pianeta? SI, senza alcun dubbio.

Ma anche ricorrere al commercio equo e solidale non sembra essere una valida alternativa. Scopriamo perché

BANANE E CONSUMO CONSAPEVOLE. Qualche dato

Le banane sono il frutto fresco più esportato nel mondo in termini di volume e rappresentano, in termini di valore lordo di produzione, la quarta coltura alimentare del mondo, dopo riso, grano e mais.

A causa del loro elevato potere nutrizionale, sono l’alimento principale nella dieta di milioni di persone in Africa, America Latina e Carabi.

Come prodotto da esportazione, forniscono un contributo fondamentale alle economie di molti Paesi del Terzo e Quarto Mondo, garantendo l’occupazione a milioni di famiglie.

La produzione di banane presenta numerosi piccoli coltivatori che producono a fianco di poche grandi piantagioni.  Le piccole piantagioni sono generalmente localizzate nella zona caraibica (ad esempio Cuba), mentre le grandi piantagioni si trovano prevalentemente nell’America Latina. Queste piantagioni sono di solito controllate da grosse multinazionali, che impiegano tecniche di produzione ad alta intensità tecnologica. L’abbondanza relativa di lavoro, inoltre, determina salari bassi, di solito accompagnati da cattive condizioni di lavoro.

La coltivazione nelle piantagioni comporta inoltre il disboscamento delle foreste, che vengono eliminate per far posto alle piante di banano.

E il disboscamento porta con sé tutta una serie di altri problemi, come quello dell’ erosione del suolo e il peggioramento della salute di tutto il pianeta a causa dell’effetto serra.

L’uso indiscriminato di pesticidi comporta poi la contaminazione delle falde acquifere…

E, per dirla tutta, le piantagioni comportano troppo spesso la violazione dei diritti fondamentali dei braccianti agricoli.

Ricordiamo poi che negli ultimi anni, le multinazionali, seguendo il modello utilizzato in America latina, hanno iniziato a sviluppare piantagioni di grandi dimensioni anche in Africa occidentale (Camerun e Costa d’Avorio) ed Asia (Filippine, Indonesia e Sumatra).

Le campagne di sensibilizzazione promosse da numerose ONG hanno evidenziato il mancato rispetto degli standard sociali e ambientali nella produzione delle banane e indotto molti consumatori a cambiare le loro preferenze.

Queste stesse campagne hanno spinto le multinazionali a disimpegnarsi dalla produzione diretta, scaricando la responsabilità del rispetto degli standard direttamente sui produttori locali!!!

Eppure anche l’acquisto di banane “eque e solidali” solleva numerosi interrogativi (vedi ad esempio QUI)….

Questi i fatti. A ciascuno di noi la scelta di che cosa acquistare.

Del resto non è che l’acquisto di altra frutta e verdura non sollevi dubbi analoghi… Quante polemiche sugli antimuffa usati sulle fragole, per dirne una…

Io ho provato personalmente che mangiando una banana al giorno sto molto meglio..

BANANE E CONSUMO CONSAPEVOLE. COMMERCIO EQUO E SOLIDALE (FAIR TRADE), CHE COS’È

Il commercio equo e solidale o commercio equo (o Fair Trade, in inglese) è una forma di commercio che dovrebbe garantire al produttore ed ai suoi dipendenti un prezzo giusto assicurando anche la tutela del territorio.

Si oppone alla massimizzazione del profitto praticata dalle grandi catene di distribuzione organizzata e dai grandi produttori. Carattere tipico di questo commercio è di vendere direttamente al cliente finale i prodotti, eliminando qualsiasi catena di intermediari.

Organizzazioni PER IL FAIR TRADE in Italia

Importatori

 

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!