ARRIGONI E L’ASSASSINIO DEL PRETE BELLO(#6)

ARRIGONI E L’ASSASSINIO DEL PRETE BELLO è il SESTO romanzo che lo scrittore Dario Crapanzano, scomparso nel 2020, ha dedicato alle indagini del Commissario Capo Arrigoni. Vi racconto perché, anche questa volta,  mi è piaciuto.

ARRIGONI E L’ASSASSINIO DEL PRETE BELLO : MILANO, 1953

Dario Crapanzano

Prima Pubblicazione : 2015

Editore: Mondadori

Pagine : 178 p.

Genere : giallo storico

Preceduto da : ARRIGONI E L’OMICIDIO DI VIA VITRUVIO : Milano, 1953

Seguito da : Il mistero della giovane infermiera

ARRIGONI E L’ASSASSINIO DEL PRETE BELLO : IL LIBRO

Milano 1953. Chi ha ucciso Don Luciano? Un nuovo caso per il commissario Arrigoni e gli agenti del Porta Venezia.

Alle sei di mattina del Venerdì Santo del 1953, viene trovato, riverso su una panchina di piazza Bacone, a Milano, il cadavere di un sacerdote: don Luciano Fontevivo, il responsabile dell’oratorio della parrocchia di san Sigismondo Elemosiniere.

Pur se frenata dalle festività pasquali, l’indagine, affidata al commissariato Porta Venezia di cui è a capo Mario Arrigoni, faticosamente inizia a muovere i primi passi. Si scopre che il defunto era talmente affascinante, tanto da essere paragonato dalle donne che frequentavano la parrocchia agli attori del cinema americano e da meritarsi il soprannome “il prete bello”.

In apparenza era un sacerdote modello, attivo nel sociale e sempre pieno di idee innovative per coinvolgere la comunità di fedeli, come quella di mettere in piedi una piccola compagnia teatrale. Ma sul suo conto giravano anche voci e pettegolezzi secondo i quali don Luciano avrebbe intrattenuto rapporti “proibiti” con alcune belle giovani mamme frequentatrici della parrocchia.

Nel corso degli interrogatori, Arrigoni e i suoi uomini incontrano un variegato campione di personaggi legati al mondo della vittima: una vivace perpetua a suo tempo “sciantosa” di tabarin, un simpatico parroco amante del rum e dei sigari avana, un investigatore privato fanatico di Sherlock Holmes, una affascinante ex attrice teatrale, un sagrestano che le fa da guardia del corpo, e infine una bellissima giovane che ha deviato, suo malgrado, dalla retta via.

L’inchiesta sembra arrivata a un punto morto: moventi quasi inesistenti, alibi difficili da smontare, nessuna identificazione di un colpevole.

Arrigoni sta per alzare bandiera bianca, ma lo spirito di osservazione e l’intuito del giovane agente Di Pasquale rimettono tutto in discussione, rimescolando le carte in gioco e portando alla più inattesa e sorprendente soluzione del caso.

ARRIGONI E L’ASSASSINIO DEL PRETE BELLO : L’AUTORE

Dario Crapanzano (Milano, 12 gennaio 1939 – 21 ottobre 2020) è stato uno scrittore e pubblicitario italiano. Nato a Milano nel 1939, si laureò in Giurisprudenza all’Università Statale e si diplomò all’Accademia di Arte Drammatica. Dopo aver lavorato in campo pubblicitario, esordì nel 1967 con la guida sentimentale A Milano con la ragazza…e no.

Nel 2005 pubblicò il romanzo ironico-epistolare Ciao ipocondriaco, ma fu nel 2011 che raggiunse la notorietà creando il personaggio del commissario Mario Arrigoni che sarà protagonista di 9 indagini. Nel 2018 con La squillo e il delitto di Lambrate introdusse il nuovo personaggio della investigatrice-squillo Margherita Grande.

Crapanzano è morto a 81 anni il 21 ottobre 2020 nella sua abitazione milanese

ARRIGONI E L’ASSASSINIO DEL PRETE BELLO: BREVE RIASSUNTO E COMMENTO PERSONALE

Anche il sesto romanzo della serie ci regala davvero tante sorprese e ci permette di apprezzare ancora una volta lo stile semplice e lineare di Crapanzano.

Come sempre, la parte che preferisco è senza dubbio quella legata all’impianto storico. Perché anche stavolta l’autore ci insegna davvero tanto sul nostro recente passato, permettendoci di immergerci nelle atmosfere della Milano dei primi anni Cinquanta e regalandoci ancora altri personaggi indimenticabili.

Il giallo è costruito davvero bene, rispettando i “canoni” del poliziesco classico, che consente al lettore di arrivare alla soluzione. Che stavolta sembra davvero irraggiungibile per Arrigoni.

Tra l’altro, il commissario deve pure affrontare un’emergenza familiare: Claudia, sua figlia, ha l’influenza! E Crapanzano ne approfitta per regalarci qualche dettaglio sulla vita in Italia negli anni Cinquanta.

All’epoca, nonostante i progressi dell’industria farmaceutica, i cosiddetti “rimedi della nonna” erano più che mai vivi e vegeti, e spesso erano preferiti ai più moderni ritrovati, complici sia le resistenze delle vecchie generazioni sia l’accondiscendenza dei medici di più lungo corso.

Impariamo che la febbre veniva combattuta con impacchi di panni freddi sulla fronte, e gli stessi impacchi, ma con alcol, avrebbero dovuto far sparire il mal di testa.

Contro tosse e raffreddore, subito sotto le coperte dopo una tazza di vin brulé, vino bollito aromatizzato con cannella e chiodi di garofano, o di latte caldo con miele.

Come ricostituente si usava olio di fegato di merluzzo! Che anch’io ho dovuto “sorbirmi”… SOB!

la più diffusa alternativa alla visita medica era il ricorso, per tutte le malattie, ai “guaritori”, fra i quali va almeno ricordato il leggendario pret de Ratanà, come veniva chiamato in dialetto il “prete di Retenate”, un sacerdote dai modi bruschi e sbrigativi le cui diagnosi erano sempre azzeccate, così come i rimedi semplici e primitivi che prescriveva.

Leggendo il romanzo scoprirete anche perché la mamma di Arrigoni parla dei “tempi di Carlo Cùdega”!!!

Naturalmente le indagini e gli interrogatori proseguono e Arrigoni comincia a pestare parecchi piedi.  Ottiene però dal questore una promessa: se riuscirà a risolvere il caso, Porta Venezia avrà il suo primo brigadiere : l’agente Di Pasquale!

Ed è proprio di Pasquale ad avere l’intuizione giusta e a mettere il suo capo sulla retta via…  Ancora una volta la vittima si rivela peggiore dell’omicida, che ci fa una pena infinita e che quasi speriamo sfugga alla giustizia.

Lo stesso pensiero passa per la testa di Arrigoni, che quasi spera di lasciarselo sfuggire… ma la giustizia va rispettata!

Insieme a “IL CASO DI PIAZZALE LORETO”, questo è il mio preferito tra i romanzi della serie. Ve lo consiglio

VOTO : 10 /10

ARRIGONI E L’ASSASSINIO DEL PRETE BELLO: Serie commissario Arrigoni

  1. Il giallo di via Tadino: Milano, 1950, Genova, Fratelli Frilli, 2011
  2. La bella del Chiaravalle: Milano, 1952, Genova, Fratelli Frilli, 2012
  3. Il delitto di via Brera: Milano, 1952, Genova, Fratelli Frilli, 2012
  4. Il caso di piazzale Loreto: Milano, 1952, Genova, Fratelli Frilli, 2013
  5. L’omicidio di via Vitruvio: Milano, 1953, Milano, Mondadori, 2013
  6. L’assassinio del prete bello: Milano, 1953, Milano, Mondadori, 2015
  7. Il mistero della giovane infermiera: Milano, 1953, Milano, Mondadori, 2016
  8. Arrigoni e l’omicidio nel bosco, Milano, Sem, 2018
  9. Arrigoni e il delitto in redazione, Milano, Sem 2020

Serie Margherita Grande

Serie Fausto Lorenzi

  • Il furto della Divina Commedia. Un’indagine di Fausto Lorenzi, Milano, Mondadori, 2019

/ 5
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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!