AGRUMI PIÙ DIFFUSI. Le varietà di agrumi più noti.

AGRUMI PIÙ DIFFUSI. Le varietà di agrumi più noti. Ma anche un viaggio alla riscoperta delle tipologie “dimenticate”.

Come abbiamo già accennato nell’articolo precedente (vedi), una delle qualità più spiccate degli agrumi è lo straordinario apporto vitaminico e salino, che essi forniscono al nostro organismo.

Trovano inoltre, vari impieghi nella nostra alimentazione: frutto da pasto, condimento per pietanze salate (in particolare secondi di carne o pesce), ingrediente base o guarnizione per dolci.

AGRUMI PIÙ DIFFUSI.  LE ORIGINI

Ricordiamo che tre sono i frutti ‘originari’, quelli cioè da cui sono nati tutti gli altri. Dal pomelo (Citrus grandis), dal cedro (Citrus medica) e dal mandarino (Citrus reticulata) deriverebbero infatti tutti gli agrumi, ibridi naturali o incroci artificiali, che condividerebbero gli stessi antichi progenitori. Fra questi tre frutti, il più antico in assoluto sarebbe il pomelo, da alcuni anni arrivato sulle nostre tavole.

Le varietà di agrumi sono classificate secondo tre generi:

  1. Citrus, del quale fanno parte molti dei frutti più conosciuti;
  2. Fortunella, che annovera piante più rare;
  3. Poncirus, al quale appartiene sono l’arancio trifogliato.

Numerosi, inoltre, sono gli ibridi e gli incroci tra piante di questi diversi generi.

AGRUMI PIÙ DIFFUSI. ARANCIA

L’arancia depura il fegato ed ha un’azione mineralizzante, disintossicante e digestiva. E’ ricca di antocianine responsabili della colorazione arancio biondo o rosso.

Navel, tarocco e sanguinello sono tra le varietà di arance più diffuse al mondo. Le tarocco e le sanguinello sono invece due delle tre (la terza è il moro) varietà principali di arance rosse di Sicilia, ricchissime di antocianine.

Nelle varietà di arance navel più comuni, invece, il colore giallo-arancio intenso deriva dal betacarotene, tra i principali agenti antiossidanti.

Per saperne di più sulle arance, clicca QUI

AGRUMI PIÙ DIFFUSI. MANDARINI e CLEMENTINE

Le clementine maturano fra ottobre e novembre, mentre i mandarini – più piccoli, chiari e aromatici – raggiungono la maturazione in epoche diverse a seconda della tipologia e si prestano anche per l’uso della scorza. Sono prodotti soprattutto in area mediterranea.

Il mandarino clementino, incrocio di arancio e melangola, è il più dolce e succoso degli agrumi, molto amato dai bambini perché privo di semi. La clementina ha proprietà rinfrescanti e diuretiche può essere mangiata anche da coloro che soffrono il gusto acido delle arance.

AGRUMI PIÙ DIFFUSI. POMPELMO E POMELO

Il pompelmo è l’ibrido naturale tra il pomelo, l’agrume più antico del mondo che arriva dall’Oriente, e l’arancia.

AGRUMI PIÙ DIFFUSI. Limoni e limette

I limoni prediligono climi semi-aridi, mentre le limette (o lime), più dolci, sono idonee alle zone tropicali calde e umide. Entrambi sono coltivati per il consumo fresco e per gli oli essenziali presenti nella buccia.

AGRUMI. LE VARIETÀ MENO NOTE

⇒ Kumquat e Limquat

Sono piccoli frutti aromatici e succosi, che si possono mangiare freschi o canditi. Originari della Cina ma coltivati anche nelle zone mediterranee, ultimamente si sono diffusi con un certo successo, inseriti anche in ricette elaborate. Il kumquat e il limquat sono adatti anche alla preparazione di liquori e dolci, mentre la pianta ha valore ornamentale.

Cedri

Tra i tre agrumi “originari”, i cedri sono stati i primi agrumi conosciuti in Occidente, sin dai tempi dei Romani alimentare. I frutti sono di grandi dimensioni, di forma ovale e con buccia spessa, utilizzata per la preparazione di canditi, acqua e sciroppo di cedro e per l’estrazione di oli essenziali.

Il succo, invece, è impiegato per la preparazione di bibite. In Europa è coltivato specialmente in Calabria, Provenza e Grecia. Il cedro gigante fiorisce in primavera e in autunno, mentre il cedro mano di Buddha, originario della Cina, genera frutti con protuberanze allungate, simili alle dita di una mano.

La pompìa, tipica della Sardegna, sembra invece essere un ibrido fra cedro e pompelmo o limone. Per conoscere meglio questo agrume, cliccate QUI

⇒ Bergamotto e chinotto

Tipico della Calabria, il bergamotto è impiegato soprattutto per realizzare profumi, estratti ed essenze, ma la scorza si può usare anche in cucina, per farne canditi e marmellate. Il frutto, giallo-verde, per forma e dimensioni assomiglia a un’arancia.

Il chinotto, invece, dà frutti arancioni di piccole dimensioni, adatti per utilizzare la scorza, sottile e profumata, anche per la nota bibita. La pianta si coltiva in Liguria, soprattutto nel Savonese.

⇒  Mapo e lipo

Sono due incroci. Il mapo è nato dall’incrocio tra mandarino e pompelmo, mentre il lipo è il frutto dell’incrocio tra limone e pompelmo.

Il mapo ha la buccia verde, la polpa arancione e un sapore acidulo, mentre il lipo è di colore giallo acceso.

 

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!